DEMON-CRAZIA - IN LIBIA I PRIMI EFFETTI DELLA “TRANSIZIONE”: VERSO IL CIMITERO HALA MISRATI, LA GIORNALISTA PRO-GHEDDAFI CHE ANDÒ IN TV MINACCIANDO GLI INSORTI CON UNA PISTOLA - CATTURATA DAI RIBELLI, È MISTERO SULLA SUA SORTE: DAL 30 DICEMBRE, IN CUI COMPARVE IN UN VIDEO SENZA PARLARE, C’È CHI SOSTIENE CHE SIA STATA VIOLENTATA E UCCISA IN CARCERE - ORA È RIAPPARSA IN UN VIDEO IN CUI LEI STESSA AFFERMA DI ESSERE IN UNA PRIGIONE FEMMINILE A TRIPOLI - I VIDEO...
1 - DAL REVOLVER IN TV ALLE CARCERI LIBICHE: DOV'à FINITA HALA? IL GIALLO DELLA «FAN» DI GHEDDAFI
Lorenzo Cremonesi per il "Corriere della Sera"
Assassinata? Ancora detenuta nelle carceri di qualche brigata tra le decine che si contendono la capitale? Oppure addirittura fuggita all'estero? Il mistero che avvolge la sorte di Hala Misrati rappresenta l'ennesimo indicatore del caos prevalente nella Libia del dopo Gheddafi. Nota annunciatrice-propagandista alla televisione ufficiale della dittatura, la Misrati si commuoveva nel descrivere le vittime dei bombardamenti Nato l'anno scorso, non esitava a puntare il dito contro gli «invasori alleati ai traditori libici».
Per lei le milizie rivoluzionarie locali non erano altro che «cani al servizio degli stranieri che mirano al nostro petrolio». A metà agosto, poco prima dell'arrivo a Tripoli delle colonne ribelli, era entrata nel mirino delle vendette quando era apparsa in tv brandendo una pistola e minacciando che avrebbe ucciso i nemici o sarebbe «morta combattendo».
Ma pochi giorni dopo veniva catturata e subito chiedeva pubblicamente perdono. Pur di avere salva la vita, accettava di lasciarsi riprendere sventolando le bandiere delle nuove forze rivoluzionarie. Poi il silenzio. Salvo una breve apparizione il 30 dicembre, quando era stata filmata con un cartello in mano riportante la data, ma totalmente muta. Gonfiori e graffi erano visibili sul volto.
«Le è stata tagliata la lingua, per questo non parla», hanno cominciato a denunciare sulla rete i circoli dell'ex dittatura. Yousif Shakir, noto propagandista del regime fuggito in Siria, aggiunse allora che «Hala è stata violentata 17 volte in carcere», senza peraltro fornire alcuna prova. Di lei si è tornati a parlare però venerdì, primo anniversario dello scoppio delle sommosse, quando ha iniziato a circolare la voce che fosse stata uccisa in cella.
La notizia è stata ripresa quindi dalla televisione satellitare Al Arabiya. Ma i portavoce del governo transitorio a Tripoli non confermano affatto. E la tv algerina Isp cita la famiglia della giornalista, la quale sostiene che «Hala non è morta. Ma la sua vita è minacciata».
Al Consiglio militare della capitale ci hanno detto ieri che potrebbe essere scappata in Tunisia tre settimane fa. I rappresentanti della Croce Rossa Internazionale non sono stati in grado di localizzarla nella settantina di carceri che hanno visitato per tutto il Paese. A tarda sera, però, nuovo colpo di scena: compare un video su Internet in cui la stessa Hala afferma di trovarsi «nel carcere femminile di Tripoli» e di essere «ben trattata».
2 - HALA MISRATI IL 30 DICEMBRE - NON PARLA, QUALCUNO DICE CHE SIA INCINTA:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=6-HcbPD4JWw
3 - LA GIORNALISTA RIAPPARE IN VIDEO E AFFERMA DI ESSERE IN UN CARCERE A TRIPOLI - NEL VIDEO, PRIMA E DOPO LA SUA CATTURA:
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=8aPiKYAcy_4
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