franceschini

UN DEMOCRISTO “STRAORDI-DARIO” - FRANCESCHINI E LA MOSSA DEL CAVALLO PER DARE SCACCO MATTO A DI MAIO: SE LUIGINO DOVESSE RINUNCIARE AL "PENNACCHIO" DEL VICEPREMIERATO, SU-DARIO SAREBBE DESTINATO A DIVENTARE IL CAPODELEGAZIONE PD NEL GOVERNO E A QUEL PUNTO SI APRIREBBE LA STRADA PER GENTILONI NELLA COMMISSIONE EUROPEA - LA RINUNCIA DEL PD AD OTTENERE IL VICEPREMIER POTREBBE RIAPRIRE UN'ALTRA CASELLA: QUELLA DEL…

Fabio Martini per “la Stampa”

 

franceschini

Per venti giorni sono stati costretti a rincorrere Matteo Renzi, il fuoriclasse dello spariglio. Poi, il primo settembre, l' ennesima spiazzante intervista a tutta pagina dell' ex premier fiorentino e un' altra del renziano Andrea Marcucci che apriva a Di Maio vicepremier, hanno indotto Nicola Zingaretti e Dario Franceschini a una stretta.

 

Si sono parlati di domenica mattina e hanno deciso di muovere l' ultima pedina, quella che potrebbe rivelarsi decisiva: il Pd rinunciando, con pubblico annuncio, alla vicepresidenza del Consiglio per un proprio rappresentante, prova a disarmare Luigi Di Maio. Con antica sapienza democristiana, mai dismessa, l' annuncio della "rinuncia" l' ha fatto Dario Franceschini con un tweet: proprio lui, il massimo indiziato a vestire i panni del vicepremier. Come dire: io rinuncio alla mia poltrona e ora, caro Di Maio, non hai più alibi.

franceschini

 

Chi ha parlato con Nicola Zingaretti lo ha trovato molto soddisfatto, con la sensazione che la "sua" squadra" nel momento più delicato ha tenuto. E Zingaretti ha tirato le somme: abbiamo condiviso la "linea Grillo" - guardiamo ai fatti e non alle poltrone - e ora sta ai Cinque stelle decidere che fare. Come dire: l' ultimo cerino, quello decisivo, è rimasto nelle mani di Luigi Di Maio.

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

E così quel che resta dell' ordinato metodo del Pci e quel che resta dell' antica sapienza democristiana si sono congiunti nella mossa del cavallo che potrebbe sbloccare la complicata trattativa. Uno sblocco destinato a ripercuotersi nell' organigramma degli incarichi di governo. Se Di Maio alla fine dovesse rinunciare al "pennacchio" del vicepremierato, accedendo ad esempio al ministero degli Esteri, Franceschini sarebbe destinato a diventare il capodelegazione del Pd nel governo e quel punto potrebbe concretizzarsi un evento assai rilevante: il trasferimento di Paolo Gentiloni nella Commissione europea.

 

francesco d'uva luigi di maio

Ma la designazione da parte di un Paese fondatore dell' Italia di un ex capo di governo fortemente europeista come Gentiloni avrebbe effetti che a Berlino hanno già valutato informalmente in modo molto positivo. Non si è ovviamente aperta una trattativa - mancano gli interlocutori formali - ma in questi casi i rapporti personali contano molto: Gentiloni li ha mantenuti - anche in queste settimane - con Angela Merkel e da quel che trapela da Bruxelles in caso di designazione dell' ex presidente del Consiglio, non sarebbe improbabile per lui l' indicazione come Commissario agli Affari economici e finanziari, un portafoglio di "serie A", quello incaricato di svolgere (sia pure in condominio) il ruolo di guardiano dei conti pubblici. E se davvero Bruxelles intende scommettere sul nuovo governo italiano, per Gentiloni potrebbe scattare anche la vicepresidenza della Commissione.

 

Sarebbe favorevole a questa soluzione il Capo dello Stato Sergio Mattarella, mentre Paolo Gentiloni per ora continua a restare defilato, attendendo che la vicenda di governo si sblocchi. Ma il cambio di scenario per il peso europeo si profila rilevante: da un' Italia ai margini ad un' Italia nella stanza dei bottoni.

 

nicola zingaretti dario franceschini

Ma ieri il protagonista della svolta è stato Dario Franceschini, il personaggio che nel Pd da anni è il capo-area dei post-democristiani, tra i quali continua ad avere un peso un personaggio da tutti stimato: l' ex leader del Ppi Pierluigi Castagnetti che proprio nei giorni scorsi, dopo una iniziale perplessità, si è speso a favore del Conte-bis. Quanto a Franceschini, sessanta anni, ferrarese, iscritto alla Dc negli anni Settanta, primo incarico di governo nel 1999, già ministro ai Beni culturali, anche in questa occasione ha confermato la sua fama: quella di un fiuto proverbiale, che gli fa cogliere in anticipo tendenze e umori, spostandosi di conseguenza.

 

Da mesi, assai prima di Renzi, si era speso pubblicamente per avviare un rapporto con i Cinque stelle e dopo la clamorosa sfiducia di Salvini al governo, l' ex ministro ha lavorato in coperta. La rinuncia del Pd ad ottenere il vicepremier per un proprio rappresentante, potrebbe riaprire una casella: quella del sottosegretario alla Presidenza, incarico di potere "reale" che fino a ieri sembrava destinato ad essere indicato dal presidente del Consiglio. E che ora potrebbe essere rivendicato del Pd. Per Dario Franceschini? Più probabilmente per Andrea Orlando.

graziano delrio dario franceschinidario franceschinidario franceschiniGIACHETTI - LOTTI - FRANCESCHINIfranceschini-2franceschini bloccato sul trenitalia per ferrarafranceschini sgarbiMARONI FRANCESCHINIFRANCESCHINI SCALAMICHELA DI BIASE E DARIO FRANCESCHINIfranceschini di biase fuortesFRANCESCHINI RENZICASINI E FRANCESCHINI CON RUMORFRANCESCHINI RENZI GENTILONIGENTILONI FRANCESCHINIfranceschini giachetti lotti guerini boschifranceschini zingarettibersani franceschinirenzi franceschini by oshofranceschinidario franceschini e la moglie michela di biasedario franceschini DARIO FRANCESCHINI E IL TWEET SU ZINGARETTI COME DINO ZOFFdario franceschini a cinecitta'dario franceschini arriva al nazarenopaolo gentiloni dario franceschini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...