silvio berlusconi giorgi meloni matteo salvini

PSICODRAMMA IN FORZA ITALIA: PIÙ DELLA METÀ DEI 122 PARLAMENTARI USCENTI NON SARA' RIELETTO - BERLUSCONI, CHIUSO NEL SUO FORTINO IN SARDEGNA, ANCORA NON HA DATO IL VIA LIBERA ALLE CANDIDATURE DEFINITIVE – L'EX MAGISTRATO CARLO NORDIO ACCETTA IL CORTEGGIAMENTO DI GIORGIA MELONI –SALVINI CORRERA' A MILANO E ASSICURA UN SEGGIO A BOSSI. NELLA LEGA LA NOVITA' È L'EX GIUDICE SIMONETTA MATONE...

Luca Monticelli per “La Stampa”

 

salvini meloni berlusconi

Le liste del centrodestra non sono ancora chiuse. Nonostante gli annunci degli ultimi giorni e le accuse «alla sinistra che litiga sui posti», nella coalizione il clima si è fatto pesante. Soprattutto dentro Forza Italia, molti deputati e senatori stanno vivendo un dramma personale: più della metà dei 122 parlamentari uscenti non saranno rieletti. Perché il problema non sono le promesse sulle ricandidature, quanto sapere dove e in che posizione.

 

gregorio fontana

Ieri all'ora di pranzo, nei pochi ristoranti aperti vicini a Montecitorio, si riconoscevano gruppetti di esponenti azzurri seduti a tavola a scambiarsi notizie sul loro destino. «Siamo ancora in alto mare, prima di domenica non ci diranno nulla, se non addirittura lunedì mattina», spiega uno di loro. Un altro deputato, intercettato alla Camera in un Transatlantico deserto, si confida solo dietro la garanzia dell'anonimato: «Io sono molto preoccupato, ma tutti in Forza Italia lo siamo. Berlusconi è chiuso nel suo fortino in Sardegna e non sappiamo neanche chi c'è con lui a definire le liste».

 

Infatti, il via libera del Cavaliere sulle candidature, atteso due giorni fa, non è ancora arrivato, e finché non c'è la sua firma può succedere di tutto. Gregorio Fontana, il deputato azzurro che lavora alle liste e che giovedì era al tavolo sugli uninominali insieme agli alleati, ieri si aggirava tra piazza del Parlamento e via in Lucina (dove c'è la sede di Fi): si tratta di cento metri che Fontana nelle ultime ore ha percorso più volte al giorno e sempre con il telefono all'orecchio tartassato dai colleghi.

 

CLAUDIO LOTITO LAZIO CLUB MONTECITORIO

Il taglio dei seggi e i sondaggi che danno Forza Italia sotto il 10% sono i due fattori che stanno mandando in crisi il risiko delle candidature. Valentina Vezzali, campionessa di fioretto e attuale sottosegretaria allo Sport, sarà la capolista azzurra alla Camera nelle Marche, mentre Claudio Lotito, il patron della Lazio, spera in un seggio a Roma o a Salerno. Per Elisabetta Casellati è pronto un collegio uninominale in Basilicata.

 

Fratelli d'Italia, invece, avrà molti rappresentanti in più sia alla Camera sia al Senato, quindi vive una situazione relativamente più tranquilla. L'ufficialità non c'è, ma tra i volti nuovi reclutati da Giorgia Meloni spicca l'ex magistrato Carlo Nordio, che agli amici ha confidato «di aver accettato il corteggiamento dopo mille insistenze».

 

matteo salvini saluta carlo nordio

Ormai sicuri pure gli ex ministri Giulio Tremonti (candidato a Milano), Giulio Terzi di Sant' Agata, Raffaele Fitto, l'ex presidente del Senato Marcello Pera e il governatore siciliano Nello Musumeci. Eppure, il via libera alle liste della presidente Meloni non è arrivato.

 

La Lega in serata ha diffuso l'elenco dei suoi 68 candidati nei collegi uninominali, in cui si nota l'assenza di Matteo Salvini, che quindi correrà solo nel proporzionale. «Io sarò orgogliosamente candidato nella mia Milano», annuncia il segretario leghista. «Mi chiedono di candidarmi anche in altre regioni, dalla Calabria alla Puglia, dalla Sicilia al Lazio. Non posso essere ovunque, ne sceglierò alcune.

umberto bossi e matteo salvini

 

Negli uninominali del Senato le donne sono il 56%, gli altri chiacchierano, noi facciamo i fatti», aggiunge. Su un seggio per Umberto Bossi, Salvini non vede problemi: «Ovviamente c'è sempre, il suo posto alla Camera in provincia di Varese non si tocca».

 

Per quanto riguarda il proporzionale le carte restano coperte pure in via Bellerio, per esempio è in bilico la candidatura di Maria Giovanna Maglie, giornalista e grande amica di Salvini, ma ci saranno Antonio Angelucci, editore di Libero e Il Tempo, e il campione di pallavolo Luigi Mastrangelo.

 

simonetta matone foto di bacco

Tornando all'uninominale, la novità al femminile è Simonetta Matone, ex giudice della procura dei minori che la Lega presentò a Roma come vice sindaco di Enrico Michetti, nelle comunali dell'anno scorso. Nel resto dei collegi, il Carroccio schiera i big: Giancarlo Giorgetti a Sondrio e Nicola Molteni a Como. Sempre in Lombardia alla Camera corre il vice segretario Andrea Crippa. L'altro vice, Lorenzo Fontana, è in Veneto.

 

Il capogruppo a Montecitorio, Riccardo Molinari, gioca in casa (in Piemonte); il suo omologo al Senato, Massimiliano Romeo, sarà a Varese. Gian Marco Centinaio, altro fedelissimo del segretario, a Pavia. Il sottosegretario al Mef Federico Freni si candida nel Lazio, e lì sono in pista pure Giulia Bongiorno e Claudio Durigon. In Abruzzo Alberto Bagnai e in Liguria Edoardo Rixi. Insomma, il mosaico delle candidature del centrodestra prende forma, ma la sensazione è che i partiti si prenderanno tutto il tempo che manca fino alla scadenza del deposito delle liste, il 22 agosto alle 20.

SIMONETTA MATONEmatteo salvini intervistato da maria giovanna maglie a cataniaMARIA GIOVANNA MAGLIEmatteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 7

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…