vladimir putin joe biden

“DICHIARIAMO LA RUSSIA UNO STATO SPONSOR DEL TERRORISMO” - E’ LA PROPOSTA DEL SENATORE REPUBBLICANO LINDSEY GRAHAM, ALLEATO DI DONALD TRUMP, SUGGERENDO UNA INIZIATIVA LEGISLATIVA BIPARTISAN DOPO LA MORTE DI ALEXEI NAVALNY: IL PRESIDENTE BIDEN DISSE A PUTIN CHE, SE FOSSE SUCCESSO QUALCOSA A NAVALNY, AVREBBE PAGATO UN PREZZO” - NELLA BLACKLIST CI SONO ATTUALMENTE QUATTRO PAESI: CUBA, COREA DEL NORD, IRAN E SIRIA - LA DESIGNAZIONE PREVEDE UNA SERIE DI SANZIONI, TRA CUI RESTRIZIONI SULL'ASSISTENZA STRANIERA E IL DIVIETO DI ESPORTAZIONI E VENDITE DI PRODOTTI NEL SETTORE DELLA DIFESA…

LINDSEY GRAHAM

SENATORE TRUMPIANO, DESIGNARE MOSCA SPONSOR DEL TERRORISMO

 (ANSA) - WASHINGTON, 18 FEB - Designare la Russia come stato sponsor del terrorismo dopo la morte di Alexei Navalny. Lo propone il senatore repubblicano Lindsey Graham, alleato di Donald Trump, suggerendo una iniziativa legislativa bipartisan che potrebbe materializzarsi gia' la prossima settimana.

MANIFESTANTI IN RUSSIA RICORDANO NAVALNY

 

"Navalny è stata una delle persone più coraggiose che abbia mai incontrato. Quando è tornato in Russia doveva sapere che sarebbe stato ucciso da Putin, e lui è stato assassinato da Putin", ha detto Graham in una intervista su "Face the Nation" della Cbs. "Perché non facciamo questo? Ho appena parlato al telefono con due senatori democratici. Dichiariamo la Russia uno stato sponsor del terrorismo in base alla legge statunitense", ha detto.

 

LINDSEY GRAHAM FOX NEWS

"Il presidente Biden disse a Putin che, se fosse successo qualcosa a Navalny, avrebbe pagato un prezzo. Sono d'accordo con lui, il prezzo che deve pagare è la Russia nella lista degli stati sponsor del terrorismo", ha proseguito Graham. Nella blacklist ci sono attualmente quattro paesi: Cuba, Corea del Nord, Iran e Siria. La designazione prevede una serie di sanzioni, tra cui restrizioni sull'assistenza straniera e il divieto di esportazioni e vendite di prodotti nel settore della difesa.

vladimir putin

 

BIDEN, 'PUTIN È RESPONSABILE E PAGHERÀ UN PREZZO'

 (di Claudio Salvalaggio) (ANSA) - WASHINGTON, 18 FEB - "Ci sarà un prezzo da pagare": Joe Biden avvisa Putin e lo mette sotto accusa per la morte di Alexei Navalny in un carcere siberiano. "Ho sentito diverse cose che non sono state confermate. Ma il nocciolo della questione è che Putin è responsabile. Indipendentemente dal fatto che lo abbia ordinato, è responsabile delle circostanze. È un riflesso di chi è, non è accettabile", ha detto ai reporter durante il weekend nella sua casa al mare in Delaware.

NAVALNY

 

Quindi ha promesso una risposta, ricordando che lo zar sta già pagando un caro prezzo per la guerra in Ucraina, tra sanzioni e ingenti perdite di soldati. Tra le opzioni all'esame, anche quelle meno convenzionali. Come lo sblocco per la ricostruzione dell'Ucraina dei 300 miliardi di asset russi congelati in Usa e - per la maggior parte - in Europa, in una mossa da concordare con gli alleati per non danneggiare dollaro e euro come valuta di riserva mondiale.

 

LINDSEY GRAHAM

La Casa Bianca ha già dato il suo avallo al provvedimento parlamentare, l'Ue è più prudente ma il G7 a presidenza italiana ci sta lavorando. Intanto il dipartimento di Giustizia americano ha aperto una breccia, trasferendo per la prima volta ad un Paese straniero fondi russi confiscati perché siano utilizzati a sostegno di Kiev. Un'operazione agevolata dall'accertamento della loro provenienza 'fuori legge': si tratta di quasi 500.000 dollari derivanti da "una rete di approvvigionamento illegale che tentava di importare in Russia una macchina utensile di alta precisione di origine statunitense con usi nei settori della difesa e della proliferazione nucleare".

 

vladimir putin 1

I fondi vengono trasferiti a Tallin perché la normativa Usa non consente un trasferimento diretto all'Ucraina. "Questo è un passo avanti verso la giustizia e l'indennizzo dei danni e apre una nuova strada verso la lotta alla brutalità della Russia", ha spiegato la vice procuratrice generale Lisa Monaco alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, promettendo che il dipartimento di Giustizia "continuerà a perseguire soluzioni creative per garantire che il popolo ucraino possa rispondere e ricostruire" e che l'amministrazione Biden non aspetterà il Congresso ma utilizzerà i poteri esistenti per aiutare Kiev.

 

putin biden

Tra le altre carte da giocare ci sono le sanzioni contro i figli dei dirigenti russi che vivono all'estero, per far pressione sull'elite di Mosca, ma sembra improbabile che questo possa far cambiare marcia a Putin. Intanto Biden, pur rassicurando Volodymr Zelensky sugli aiuti, continua ad attaccare i repubblicani della Camera che - spinti da Donald Trump - bloccano il pacchetto di finanziamenti per Kiev già passato al Senato, e li accusa per la caduta di Avdiivka.

 

"E' colpa dell'inazione del Congresso, è assurdo e immorale non approvare gli aiuti", ha tuonato, definendo "scandalosa" la pausa parlamentare di due settimane che rischia di far cadere altri territori ucraini in mano ai russi. E indebolire la credibilità della leadership americana nel mondo.

 

Biden Putin

"Per favore, ricordatevi tutti che i dittatori non vanno in vacanza. L'odio non conosce pause. L'artiglieria nemica non tace per questioni procedurali", gli ha fatto eco Zelensky alla Conferenza di Monaco, mentre Trump era occupato a lanciare le sue sneaker dorate a Philadelphia continuando a tacere su Navalny. Proseguono intanto le manifestazioni davanti all'ambasciata russa a Washington contro Putin: decine di persone, in gran parte russe, mostrano foto dell'oppositore, cantano slogan come 'Russia senza Putin' e issano cartelli contro il leader russo, definito un "assassino".

 

putin biden

Sulle colonne del Washington Post, invece, l'ex ambasciatore Usa a Mosca Michael McFaul ha celebrato Navalny come "il Mandela russo", una persona "estremamente carismatica", con "una presenza del calibro di Barack Obama", che "in elezioni libere avrebbe distrutto Putin". "Navalny sognava una Russia libera. Dittatori barbari come Putin possono uccidere gli uomini, ma non possono uccidere le idee. Non so quando, ma sono fiducioso che le idee di libertà di Navalny sopravvivranno a quelle tiranniche di Putin".

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO QUASI DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)