SORCI VERDINI PER “FARSA ITALIA” - DIETRO L’ADDIO DEL GARANTE DEL PATTO DEL NAZARENO I DUBBI DEL CAV SULLE RIFORME E IL RUOLO SEMPRE PIÙ INGOMBRANTE DELLA BADANTE MARIAROSARIA ROSSI – PARTITO NEL CAOS

Carmelo Lopapa per “la Repubblica

 

renzi verdinirenzi verdini

La crisi di Forza Italia passa anche attraverso il tonfo dei tesseramenti. Sondaggi al palo, quattro milioni di deficit, licenziamento collettivo di 55 dipendenti, la fronda interna e ora anche l’imminente addio di Denis Verdini. È un periodaccio, per Silvio Berlusconi, alla vigilia di partite decisive su riforme e Quirinale.

 

L’ultima grana: la registrazione dei nuovi tesserati 2014, che si sarebbe dovuta concludere il 15 dicembre. Si è risolta in un flop. A quella data non risultano iscritti al partito neanche 60 mila simpatizzanti (i più catastrofisti parlano di 50 mila). Nelle già esigue casse è finito uno scarso milione di euro.

 

mariarosaria rossi mariarosaria rossi

È la ragione per cui lo stesso leader, con una lettera aperta, ha fatto slittare la scadenza al 31 gennaio 2015. Impresentabile, quel dato, tanto più a fronte dei numeri dei dem. Nella lettera aperta Berlusconi minimizza, parla di «breve rinvio dovuto a diverse considerazioni politiche e organizzative», ai «numerosi impegni di queste settimane che hanno assorbito il tempo di molti deputati e senatori». Il pallottoliere tuttavia è impietoso.

 

A fine settembre, a Roma risultavano tesserati in 2 mila appena, 181 a Frisinone, 61 a Latina, 21 a Rieti e nelle ultime settimane la situazione sembra sia migliorata di poco. A Palermo in questi giorni si toccava a stento quota mille, 2.500 a Torino, in tutta la Puglia non più di 5 mila, va meglio nelle roccaforti del Veneto (8 mila) e Lombardia (10mila), il resto sono briciole.

 

La quota ordinaria è 30 euro, scontata a 25 euro per i seniores e 15 euro per i giovani. «I dati ufficiali li riceveremo a febbraio, non vedo dove sia l’allarme, vedrete che si supererà quota 100mila» sostiene il responsabile tesseramento Gregorio Fontana. «E poi, abbiamo quasi triplicato i costi, per rendere l’iscrizione una cosa seria, non mi sembra che nel Pd del 40 per cento vada meglio».

maria stella gelmini 4maria stella gelmini 4

 

L’ultimo tesseramento forzista risale al 2007 e l’allora coordinatore Sandro Bondi annunciava il record di 400mila iscritti. «Ma convincere la gente a iscriversi a un partito oggi è dura — spiega Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda — tra Expo, Mose e scandali è maturato un rifiuto insormontabile verso la politica».

 

Ma assieme al rinvio dei tesseramenti, a tenere banco tra i forzisti è la voce dell’imminente addio di Denis Verdini, lascerebbe a fine anno la carica di responsabile organizzativo. «Se questa volta lo fa per davvero, è solo per evitare imbarazzi al partito, per questioni personali e giudiziarie» racconta chi lo conosce bene e lo frequenta.

 

raffaele fitto silvio berlusconi raffaele fitto silvio berlusconi

Lui, Denis il tessitore delle riforme, alle prese con chi come Brunetta bombarda ogni giorno il Patto del Nazareno e con i dubbi dello stesso Berlusconi. E poi il ruolo sempre più ingombrante della tesoriera-ombra del capo, Mariarosaria Rossi. Tant’è, stavolta il leader sarebbe intenzionato ad accettare le dimissioni più volte minacciate. L’ex Cavaliere ieri sera ha riunito per gli auguri i 60 senatori a cena (assai frugale, primo e dolce, nemmeno un secondo), stasera toccherà ai 70 deputati.

 

Uno strappo alla spending review dettato dall’esigenza di tenere unito a tutti i costi il partito dopo gli scossoni di Fitto. Ha raccontato loro dei servizi sociali, dei «colpi di stato» subiti, per concludere: «Se vogliamo contare, non dobbiamo farci vedere smembrati e divisi». E infine la promessa: «È vicino il tempo in cui saremo chiamati nuovamente alle nostre responsabilità verso il Paese».

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”