CHE DIRA’ OGGI ALLE 12 COSENTINO? UNA VOCE NELLA NOTTE: “RINUNCIA ALL’IMMUNITÀ E VA A COSTITUIRSI. E’ DAI SUOI AVVOCATI” - NICK ‘O MERICANO NON CI STA AD ASPETTARE I DUE MESI CHE LO SEPARANO DALL’INGRESSO TRA FLASH E TELECAMERE A POGGIOREALE - I RETROSCENA DELLA GUERRA INTERNA CON CALDORO - LA ROTTURA CON GIGGINO CESARO: “MI HA TRADITO” - LE PROVE GENERALI DELLA FUGA CON LE LISTE? SABATO SCORSO…
Carlo Tarallo per Dagospia
LISTE & TARANTELLE, SABATO SCORSO LA PROVA GENERALE
Nicola Cosentino fuori e le liste in Campania del Pdl a rischio? Il Pdl nazionale sapeva quello che poteva succedere. Lo scenario più grave, quello di essere costretti a rifare le liste in poche ore, era infatti andato in scena sabato scorso alle 21 a Piazza Bovio a Napoli, quartier generale del Pdl campano dei Banana's e feudo di Cosentino. "Nicola è fuori, Caldoro e Alfano lo stanno mettendo ko". I segnali da Roma sono preoccupanti, il Governatore, si dice, è intervenuto pesantemente. Ha posto l'ultimatum: "O lui o io". I candidati affollano stanze e corridoi, ansiosi di firmare l'accettazione e nervosi per il ritardo.
IL "TRADIMENTO" DI CESARO E L'ACCORDO CON ALFANO
Verdini e Berlusconi resistono, non vogliono "consegnare" Cosentino alla galera. Ma le cose si mettono male. In sede arriva Armando Cesaro. Suo padre Luigi, Giggino 'a Purpetta, per la prima volta non si schiera automaticamente con il suo amico di sempre Nicola. La presenza di Armando, la richiesta di ridiscutere i presentatori delle liste: "cosentiniani" e "cesariani" non sono più dalla stessa parte. Non lo sono in realtà già da qualche mese, da quando, raccontano i muri della sede di Piazza Bovio, in piena bagarre-primarie, quelle che non si sarebbero mai svolte, Cesaro avrebbe svoltato verso Alfano, garantendogli il pieno sostegno in una fase in cui i Banana's ortodossi non escludevano una conta all'ultimo sangue. Insomma, il sodalizio è rotto. Poi arriva un segnale distensivo, lo stesso Cosentino (in presidio permanente a Palazzo Grazioli) manda un sms tranquillizzante, il Banana in tv non si sbilancia, la domenica passa tranquilla, ieri pomeriggio il ko.
COSTITUIRSI O NO?
Cosentino ha chiuso ogni canale, impossibile rintracciarlo. Ieri si è sparsa una voce: "Rinuncia all'immunità e va a costituirsi. E' dai suoi avvocati". Nick âo Mericano, spiega chi lo ha sentito, non ci sta ad aspettare i due mesi (dopo le elezioni) che lo separano dall'ingresso tra flash e telecamere a Poggioreale. Appena decade da deputato (il giorno dell'insediamento delle nuove camere), Cosentino andrà in cella. I suoi ex colleghi parlamentari che entrano alla Camera e al Senato e lui che si accomoda in una cella del padiglione Firenze, quello degli incensurati? 'O Mericano, a fare il "fenomeno da baraccone", non ci pensa nemmeno. E allora?
E allora la strada potrebbe essere questa: rinuncia all'immunità parlamentare, consegna ai Carabinieri, arresto. Qualcuno ha anche provato a consolare l'incazzatissimo Cosentino, facendogli notare che la mancata ricandidatura potrebbe alleggerire la sua posizione, e gli ha suggerito di tentare la strada di un ricorso contro le ordinanze di arresto alla luce della sua nuova posizione di (prossimo) cittadino "qualunque".
Una leggenda metropolitana? Non si sa: quello che si sa è che in fondo Nicola Cosentino da Casal di Principe, esattamente un anno fa (era il 21 gennaio 2012) si era già giocato la libertà . Aveva giocato d'azzardo anche Berlusconi, pur di difendere Nick si era buttato a capofitto nella roulette russa di un voto alla Camera che salvò Cosentino dal carcere ma segnò l'inizio della fine del dominio di Bossi nella Lega. Finì 309 a 298, Nick la sfangò, per lui Berlusconi sparò le ultime cartucce con il suo amico Umberto, consegnando il Carroccio a Maroni, mandando all'aria la già scalcagnata maggioranza. E allora?
CHE DIRA' NICK? CONFERENZA STAMPA OGGI ALLE 12
E allora non si sa. Cosentino potrebbe anche dire di essersi convinto a rinunciare, tentare di essere per quanto possibile "politically correct". L'unica cosa certa è che sui cellulari dei pidiellini di Napoli, della Campania e di Roma stanotte è corsa una sola domanda: "Che dirà Nicola?".
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