COSA DIRANNO I CATTO-CIELLINI DI ALFANO QUANDO RENZI VORRÀ EQUIPARARE LE UNIONI CIVILI, ANCHE OMOSESSUALI, AL MATRIMONIO? - LUPI: “QUANDO E’ NATO IL GOVERNO, NE ABBIAMO PARLATO. E NON SI DOVEVANO EQUIPARARE LE UNIONI AL MATRIMONIO” - MA “FORZA ITALIA” E’ FAVOREVOLE
Alessandra Arachi per il "Corriere della Sera"
Nell’agenda del governo Renzi le Unioni civili hanno conquistato il posto d’onore. «Le faremo a settembre», ha detto il presidente del Consiglio. E Ivan Scalfarotto, il sottosegretario del Pd alle Riforme, ha rilanciato con gioia l’hastag preferito da Matteo Renzi: «È #lavoltabuona», perché il premier ha parlato esplicitamente di un «modello alla tedesca». Ha dettato chiaramente i tempi, con i suoi modi che non ammettono deroghe.
SCALFAROTTO RENZI FOTO LAPRESSE
E così adesso un testo di legge vero e proprio preparato dal governo non c’è, ma le indicazioni sono state ben chiare: il modello tedesco, tradotto, vuol dire equiparare le unioni civili, anche omosessuali, ad un matrimonio a tutti gli effetti. Con un’unica limitazione: nessuna possibilità di adozione di bambini.
Un’ipotesi di legge che non dovrebbe trovare ostacoli all’interno del Pd, ma che ha già un chiaro diniego da un alleato del governo: di questo modello tedesco, che conferisce alle unioni civili tutti i diritti del matrimonio, nel Ncd non ne vogliono proprio sapere. «Siamo disposti a mettere mano al codice civile per adeguare i diritti. Ma non accettiamo alcune cose. Quando è nato il governo, il tema delle unioni civili è stato messo sul tavolo », garantisce il ministro Ncd Maurizio Lupi. E spiega: «Tre cose sono state chiarite: non si dovevano equiparare le unioni civili alla famiglia, niente adozioni e niente pensione di reversibilità».
Giovanna Martelli e Ivan Scalfarotto
Critico anche il parere del senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale del Ncd: «Per noi il matrimonio resta quello fra uomo e donna e la famiglia resta quella fondata sul matrimonio. Fin qui nessuno ha mai proposto questi temi a livello di governo e non accetteremo fughe in avanti. Per noi la priorità è un’altra: promuovere una legge d’iniziativa popolare per aiutare fiscalmente le famiglie che in questi tempi difficili hanno il coraggio di mettere al mondo i figli».
Un’ipotesi di legge che trova l’ostacolo di un alleato di governo, ma trova invece una porta spalancata da parte di Forza Italia. Già nei giorni scorsi era stata Francesca Pascale, la donna più vicina a Silvio Berlusconi, a proclamare una grande apertura alle unioni civili. Adesso si aggiunge, a darle manforte, l’autorevole voce dell’uomo che oggi è più vicino al leader di Forza Italia: Giovanni Toti.
Non ha dubbi il consigliere politico di Silvio Berlusconi:«In un partito liberale come è Forza Italia, non possiamo non difendere la libertà di affetti anche omosessuali, così come facciamo con il censo e la religione. Penso che si possano trovare abbastanza margini di convergenza per una discussione su questi temi. L’importante è che tutti si mettano da parte gli elementi ideologici».
Giovanni Toti ragiona e pensa alle parole di papa Francesco: «Anche il pontefice ha sollecitato una riflessione su questi temi. Penso che sia davvero arrivato il momento di mettere seriamente mano al diritto per fare questa legge. Per noi la cosa importante è che non si faccia una legge che leda in qualche modo i diritti dei figli o i diritti della famiglia tradizionale».
TORTA NOZZE GAY
renzi fra gli stand di pitti
maurizio lupi pennarello argento
Gaetano Quagliariello
Cicchitto e Quagliariello
francesca pascale sposa
FRANCESCA PASCALE LANCIA DUDU CON IL PAPA E LE COLOMBE
GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU
GIOVANNI TOTI A BALLARO
renzi e luca lotti
Il consigliere politico di Berlusconi dice quindi che il partito è pronto a sedersi attorno ad un tavolo per normare le unioni civili: «Siamo pronti ad un dibattito tra le forze politiche parlamentari su un testo di legge che parli di unioni civili in senso serio, come abbiamo fatto per le riforme. L’importante è che Matteo Renzi non faccia presentare i suoi ad un dibattito con tra le mani un testo blindato».