mario draghi mario draghi evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile

“QUEL CHE È OGGI IMPOSSIBILE DIVERRÀ POSSIBILE DOMANI” - IL DISCORSO DI DRAGHI ALL’EVENTO LAVORO ED ENERGIA PER UNA TRANSIZIONE SOSTENIBILE: “PER AVERE SUCCESSO, LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO DOVRÀ ESSERE SOSTENIBILE DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE, MA ANCHE SOCIALE ED ECONOMICO. IL PUBBLICO DOVRÀ FARSI CARICO DI AIUTARE IN PARTICOLARE I CITTADINI PIÙ DEBOLI…” - “PRONTI A UN NUOVO INTERVENTO SULLE BOLLETTE”

 

 

Clima:Draghi,aperti a tutto,l'impossibile diverrà possibile

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 5

 (ANSA) - Nella sfida della transizione ecologica dobbiamo essere "aperti a tutto, immaginare quel che è oggi impossibile diventi possibile domani: il panorama delle innovazioni mondiali che vanno a compimento in ogni momento nel mondo è straordinaria, non ci sono confini alle nostre capacità di affrontare questa sfida che è esistenziale, però dobbiamo continuare a lavorare insieme". Lo dice il premier Mario Draghi all'evento Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile.

 

Draghi,pronti nuovo intervento su bollette per fasce deboli

 (ANSA) - "Nel frattempo, per limitare i rincari nel breve periodo e aiutare in particolare le famiglie più povere, abbiamo stanziato 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre. Interveniamo in legge di bilancio e siamo pronti a continuare a farlo, con particolare attenzione per le fasce più deboli". Lo dice il premier Mario Draghi all'evento Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile.

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 6

 

Draghi,transizione verde sfida esistenziale,aiutare deboli

 (ANSA) - "La lotta al cambiamento climatico è, con il contrasto alla pandemia, la sfida più importante dei nostri tempi", "esistenziale. "Richiederà trasformazioni radicali di tecnologie, processi produttivi,abitudini di consumo.

 

Per avere successo dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Lo Stato avrà un ruolo centrale nella gestione di questi cambiamenti. Il pubblico dovrà farsi carico di aiutare in particolare i cittadini più deboli" con "tempi della transizione rapidi, ma compatibili con la capacità di conversione delle aziende". Lo dice il premier Mario Draghi a un evento su transizione sostenibile.

 

 

transizione ecologica

Testo dell’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi all'evento Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile, pubblicato da www.lastampa.it

 

Presidente Ricci, Segretari Confederali Bombardieri e Sbarra, Segretari Generali Falcinelli, Garofalo, Pirani e Testa, è un grande piacere essere con voi oggi alla presentazione del “Manifesto su Lavoro ed Energia”.

 

Voglio ringraziare i sindacati e Confindustria Energia per aver promosso quest’iniziativa, e il Ministro Cingolani per averla sostenuta con convinzione.

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 4

 

La lotta al cambiamento climatico è – insieme al contrasto alla pandemia – la sfida più importante dei nostri tempi.  Lo è per chi governa, per chi lavora, per chi fa impresa. La transizione ecologica richiederà trasformazioni radicali – nelle tecnologie, nei processi produttivi, nelle abitudini di consumo.

 

Per avere successo dovrà essere sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Lo Stato avrà un ruolo centrale nella gestione di questi cambiamenti.  Il settore pubblico dovrà farsi carico di aiutare in particolare i cittadini più deboli. E di assicurarsi che i tempi della transizione siano rapidi, ma compatibili con la capacità di conversione delle aziende.

 

CARO BOLLETTE GAS

Un buon sistema di relazioni industriali è fondamentale per promuovere una crescita davvero equa e sostenibile. C’è bisogno di cooperazione costante tra industria, istituzioni, sindacati. Questo confronto deve allargarsi al mondo della scuola, dell’università e della formazione. Per aiutare i lavoratori di oggi e quelli di domani. Il manifesto di oggi è un ottimo esempio di come gestire questa collaborazione. Avete dialogato in modo schietto, pragmatico, inclusivo. Avete valorizzato il lavoro di atenei ed enti di ricerca, che sono motori di sviluppo e innovazione. E avete così tracciato un percorso condiviso, che può essere un modello anche per altri settori.

 

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 3

Gli scienziati ci dicono in modo inequivocabile che dobbiamo intervenire subito per frenare il riscaldamento globale. L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite mostra che c’è già stato un aumento delle temperature di 1,1 gradi centigradi rispetto al periodo pre-industriale.

Gli effetti del cambiamento climatico non sono lineari, ma peggiorano in modo più che proporzionale all’aumentare delle emissioni. Posticipare i costi della transizione ecologica oggi vorrebbe dire pagare un prezzo più alto in futuro.

 

Questa convinzione ha portato l’Unione europea a porsi obbiettivi vincolanti e ambiziosi.

Penso ai piani nazionali per l’energia e alle strategie di lungo termine per la neutralità climatica. Un anno fa, il Consiglio europeo ha concordato di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

bollette del gas

 

Il pacchetto di proposte “Fit for 55” presentato a luglio delinea un piano d’azione per raggiungere questo obbiettivo con interventi su vari fronti:

 

Dalle regole del mercato ETS alle direttive sull’energia; Dalla creazione del Fondo Sociale per il Clima al meccanismo di tassazione dell’anidride carbonica nelle importazioni. Riconvertire il sistema industriale richiede sforzi imponenti. Secondo stime recenti, nell’Unione europea sono necessari 520 miliardi di investimenti all’anno da oggi fino al 2030 - quasi il 4% del prodotto interno lordo europeo.

bollette luce gas

 

A questo fabbisogno di investimenti si accompagnano i costi dell’incertezza, che negli ultimi mesi hanno pesato sui prezzi nei mercati energetici, e in particolare del gas.

Il rialzo dei prezzi è legato soprattutto a motivi congiunturali, come la ripresa dell’attività economica globale e le strozzature nelle forniture.

 

Tuttavia, riflette anche un problema strutturale: lo sfasamento nei tempi della transizione.

Da un lato, la consapevolezza degli obbiettivi di decarbonizzazione porta a disinvestire con urgenza dalle fonti fossili.

 

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 7

Dall’altro, l’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei governi di molti Paesi. Tutto ciò ha causato una forte dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con pressioni al rialzo sui prezzi.  Definire un sentiero chiaro di decarbonizzazione, con tempi certi e realistici, è essenziale per gestire bene l’incertezza e avere una transizione ordinata.

 

Il Governo italiano è impegnato a farlo, con la semplificazione delle procedure amministrative, la definizione di obbiettivi misurabili, lo stanziamento di risorse adeguate.

Ne è un esempio il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che assegna quasi il 40% dei fondi a riforme e investimenti per favorire la transizione ecologica. E che vincola gli stanziamenti al raggiungimento di precisi risultati con scadenze definite per i prossimi cinque anni.

transizione ecologica

 

Nel frattempo, per limitare i rincari nel breve periodo e aiutare in particolare le famiglie più povere, abbiamo stanziato 1,2 miliardi di euro a giugno e oltre 3 miliardi a settembre.

Interveniamo in legge di bilancio e siamo pronti a continuare a farlo, con particolare attenzione per le fasce più deboli.

 

Abbiamo chiesto alla Commissione europea di studiare soluzioni di medio periodo, ad esempio sul tema dello stoccaggio, per limitare le fluttuazioni di prezzo e i rischi per imprese e cittadini.

 

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 2

La transizione ecologica non presenta solo pericoli, ma anche opportunità, e l’Italia deve attrezzarsi per coglierle.  Dobbiamo puntare a entrare nei segmenti più innovativi del mercato – come la produzione di batterie. Crearne di nuovi, in risposta ai bisogni che emergeranno da imprese e consumatori. Sviluppare e adottare tecnologie all’avanguardia, ancora non pienamente sfruttate.

 

Lo Stato deve fare in modo che i rischi della transizione si trasformino in occasioni di crescita. Nel settore dell’energia, molte delle tecnologie più promettenti hanno costi fissi elevati, e richiedono investimenti sostanziosi in ricerca e sviluppo o in infrastrutture.

transizione ecologica4

Il settore pubblico deve contribuire a queste spese, che non possono essere coperte solo dalle aziende. 

 

Dobbiamo investire in formazione, per garantire maggiore mobilità ai lavoratori.

E sostenere i giovani che entrano sul mercato del lavoro, perché sviluppino le competenze giuste. Il PNRR interviene su tutti questi aspetti.

 

Ampliamo la nostra capacità di produzione di energia rinnovabile – dall’agro-voltaico al biometano. Stanziamo più di tre miliardi e mezzo per la filiera dell’idrogeno, su cui investiamo anche a livello europeo.

 

Miglioriamo i legami tra università e impresa, sosteniamo le start-up innovative, promuoviamo i partenariati tra enti di ricerca e aziende. Potenziamo il sistema degli Istituti Tecnici Superiori e rafforziamo le competenze nelle materie tecnico-scientifiche di ragazze e ragazzi.

mario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 1

 

L’Europa vuole guidare la transizione verde, ma non può affrontarla da sola. L’UE è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali – la metà degli Stati Uniti e circa un quarto della Cina. La velocità con cui i Paesi raggiungeranno la neutralità climatica non sarà la stessa per tutti. Deve tenere conto del contesto industriale e dello stadio di sviluppo. È però importante che il punto di partenza sia lo stesso - e che sia oggi.

 

Negli scorsi mesi, abbiamo concordato passi avanti significativi. Al G20 di Roma, abbiamo vietato i finanziamenti pubblici internazionali per la generazione di elettricità da carbone non abbattuto già dal 2022. E alla COP26 di Glasgow abbiamo raggiunto un accordo per fermare la deforestazione entro la fine del decennio.

 

emmanuel macron mario draghi trattato del quirinale 3

Ora è importante che tutti i Paesi prestino fede a questi impegni. Per essere efficace, la lotta al cambiamento climatico ha bisogno del contributo di tutti. La riconversione dei settori industriali tradizionali rappresenta un’occasione per l’Italia e per il suo tessuto imprenditoriale. Nella nostra storia, abbiamo saputo cogliere le opportunità delle rivoluzioni industriali, e sono sicuro che lo sapremo fare ancora. Dobbiamo continuare a lavorare insieme, proprio come state facendo.

transizione ecologica 2

 

Vi ringrazio per il vostro impegno e vi auguro una giornata proficua.

transizione ecologica

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)