sabelli spadafora malagò

MALAGO’-SABELLI SI INCONTRANO DA SPADAFORA. SI VA VERSO LA PACE? NELLA GUERRA CONI-'SPORT E SALUTE' IN BALLO SOLDI, POTERE, BIGLIETTI, PERSONALE E…PASS PER IL RISTORANTE - GIANNI PETRUCCI, PER 14 ANNI A PALAZZO H, GUIDA IL FRONTE ANTI-MALAGO’: “IL MIO CONI NON ESISTE PIÙ...” – MILANO-CORTINA E IL RETROSCENA DI UNA OLIMPIADE VINTA ALL’ULTIMO (CON LA MOSSA DI MALAGO' DI...) – LA CORSA PER IL CEO OLIMPICO CON NOVARI IN POLE - VIDEO

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Da repubblica.it

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 07

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e l'amministratore delegato di Sport e Salute, Rocco Sabelli, si sono incontrati oggi alla Presidenza del Consiglio, presente il ministro Vincenzo Spadafora, e hanno deciso-come spiega una nota congiunta- di aprire "un tavolo permanente di collaborazione per giungere, entro il prossimo 31 ottobre, alla firma del contratto di servizio che regolerà i rapporti tra le parti".

 

spadafora barelli giorgetti

Dopo rapporti burrascosi, ci si avvia verso la pace? Si spera: bisogna chiarire tanti problemi, la divisione del personale, il perimetro entro cui dovranno muoversi sia Sabelli che Malagò. Speriamo sia davvero la volta buona, si è perso sin troppo tempo in recriminazioni e ripicche.

 

 

2. LA SPORT LITIGA: RISCHIO PARALISI

Daniele Dallera per il “Corriere della sera”

 

sabelli giorgetti malagò

Non c' è dubbio che veder giocare Ronaldo, Lukaku, Insigne, Immobile, Belotti, Suso, Dzeko, Muriel sia molto più divertente. Ma lo sport italiano vive altre partite, tutte rivolte al potere: è la «Champions Power» che si gioca in Italia tra tatticismi, alleanze, tradimenti, gossip e colpi bassi.

spadafora barelli giorgetti 1

 

malagò petrucci

Il match tra Giovanni Malagò e Rocco Sabelli è da pesi massimi. Il primo è il presidente di un Coni depotenziato dalla nuova riforma dello sport che ha inventato e dato soldi e forza a Sport e Salute guidata da Sabelli: su questo ring le regole è come se non esistessero.

 

Il fatto più grave è che lo sport italiano a livello olimpico è organizzativamente paralizzato. Malagò, l' uomo che ha portato i Giochi invernali 2026 in Italia, a Milano-Cortina, è sotto attacco, talvolta si difende con troppo impeto.

spadafora

 

Federazioni forti come calcio (Gravina), basket (Petrucci), tennis (Binaghi), nuoto (Barelli), pallavolo (Cattaneo) si sono schierate subito dalla parte di Sabelli e Sport e Salute. Non aspettavano altro, da sempre sono nemici di Malagò. Semmai desta qualche sorpresa il più attivo, anche il più preparato di tutti, Gianni Petrucci, per il solo fatto che è stato presidente del Coni per 14 anni. «Ma il mio Coni non esiste più...», ripete non a torto Petrucci. Mai dimenticare che il potere economico per legge, una cassaforte da 500 milioni circa, è passata sotto la gestione di Sabelli, manager nuovo dello sport, ma sicuramente preparato. A Malagò sono rimaste le briciole.

malagò barelliIl Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 03

 

È nata una lotta senza esclusione di colpi, dalla gestione dei biglietti della tribuna d' onore dell' Olimpico, al blocco delle password dei canali social contesi tra Coni e Sport e Salute, ai parcheggi dell' Olimpico, compresi i pass che danno accesso al ristorante del Foro Italico. Che livello... Dovrebbe far da paciere il ministro dello Sport (e delle Politiche giovanili) Vincenzo Spadafora che si è distinto per opinioni variegate.

 

Prima dice di voler rispettare l' autonomia, poi fa sapere che aspetta il presidente del Cio in Italia (e non si può fare). Prima va a Verona e apprezza il lavoro fatto finora da Milano-Cortina, poi 48 ore dopo manifesta irritazione per modalità e procedure nella scelta del futuro ad di Milano-Cortina, iscrivendosi d' ufficio al partito degli anti-Malagò.

esultanza malagò goggia sala bianchedi

 

Qualche segnale positivo, forse proprio per merito di Spadafora, c' è stato. Nelle prossime ore Malagò e Sabelli dovrebbero vedersi e firmare il contratto di servizio tra Coni e Sport e Salute (ma la guerra non finirà senza una distinzione netta di poteri, ruoli e spazi, come pretende la Carta Olimpica del Cio). A novembre si dovrebbe conoscere l' ad di Milano-Cortina, nomina agevolata dal passo indietro di Stefano Domenicali, n. 1 di Lamborghini.

giorgetti malagò zaia

 

Ora in pole molti vedono Tom Mockridge, ex Sky, ma parla «poco» l' italiano. Non è un problema piccolo, soprattutto perché nella «job description» approvata c' è la perfetta conoscenza della lingua (e nel dossier Mockridge stilato da Spencer Stuart è indicata come «discreta»). Gli altri due rivali sono Alberto Baldan e Vincenzo Novari. Sempre a novembre a Losanna l' incontro tra il presidente del Cio Bach, Spadafora e Malagò per un chiarimento su Milano-Cortina. Sono in arrivo dal Cio 925 milioni: bisognerà essere seri, e il Cio non accetterà mai di affidarli alla politica.

 

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 04

Un match ne chiama un altro, quello in Lega serie A dove viene messa in discussione l' elezione di Miccichè.

 

La sua presidenza nasce nel marzo 2018 all' unanimità con voto palese individuale: i voti nell' urna non furono mai scrutinati perché non necessario.

 

Su spinta di Preziosi, presidente del Genoa, e Lotito, presidente della Lazio, ogni tanto si tira in ballo la non regolarità di quella nomina. Al punto tale che è nata un' indagine federale affidata al procuratore Giuseppe Pecoraro, dato per traballante. Se fosse messa in discussione la forma di quella elezione sarebbe da valutare la reazione di Miccichè.

 

giorgetti sabelli

Tutto questo in quel teatro (a volte purtroppo teatrino) dove va in scena la gara dei diritti tv 2021-2024. Qui, la partita è addirittura enorme e si balla tra Sky e un ipotetico canale tv della Lega affidato a Mediapro. È battaglia anche qui dove i manager operativi in partita spesso interpretano ruoli confusi, servendo interessi che confliggono e naturalmente guadagnandoci sempre. E i manager sono sempre gli stessi, quelli bravi restano all' estero. Quanto a diritti tv, in Premier (Inghilterra), Liga (Spagna), Bundesliga (Germania) e persino Ligue (Francia) ci sanno fare, lavorano e vendono molto meglio. Nel ballatoio italiano invece si litiga. Presto nel 2020 si giocherà la partita per la corsa alla Federcalcio. Gravina si sta allenando, ma non è il solo. Occhio anche lì ai colpi bassi...

rocco sabelli

 

 

3. IL RETROSCENA DI UN'OLIMPIADE VINTA ALL'ULTIMO 

Carlos Passerini per il Corriere della Sera

 Un sogno a cinque cerchi. Un progetto che prende forma. E che ieri a Trento ha occupato un' intensa mattinata di lavori, condotta dal direttore della Gazzetta , Andrea Monti e da Cristina Fantoni, volto di La7. Un dibattito che ha riempito il teatro Sociale. Segno che il viaggio verso Milano-Cortina 2026 è già iniziato. Negli occhi di tutti c' è ancora quell' immagine indimenticabile, quel boato di gioia della spedizione azzurra del 24 giugno, quando a Losanna superammo la candidatura svedese. Eppure, racconta Octavian Morariu, membro Cio e capo della commissione di valutazione su Milano-Cortina 2026, quel successo è stato in bilico fino all' ultimo: «Voi al mattino di quel 24 giugno a Losanna eravate dietro».

Il Presidente del Coni Giovanni Malagò Foto Mezzelani GMT 01

 

L' assegnazione è arrivata per una ragione precisa: «La gente. La passione, un gruppo di professionisti preparati e il supporto degli italiani sono stati determinanti». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha aggiunto un retroscena: «Sapevo che eravamo dietro, così mi sono preso la responsabilità di stravolgere tutto. Abbiamo spostato alla fine il video di Marco Balich e deciso di dare spazio alla freschezza di Sofia Goggia e Michela Moioli. Abbiamo vinto perché abbiamo osato». Sul palco, 17 olimpionici azzurri degli sport invernali, fra loro Thoeni e Goggia. «Milano-Cortina sarà una grandissima opportunità, osare è sempre importante» ha detto Urbano Cairo, presidente di Rcs Mediagroup.

NOVARINOVARI

malagòmalagòmalagòmalagò giorgetti valentemalagòSALA MALAGO' vincenzo spadafora

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...