UNA REPUBBLICA SFONDATA SUL LAVORO - LA DISOCCUPAZIONE SCENDE ALL’11,3%, AI MINIMI DAL 2012, E RENZI ESULTA: “IL JOBS ACT FUNZIONA” - MA QUANDO GLI INCENTIVI FINIRANNO? E POI: TRA CHI ESPATRIA E GLI INATTIVI (+138 MILA PERSONE) LA SOGLIA SI ASSOTTIGLIA NATURALMENTE

Francesco Di Frischia per il “Corriere della Sera”

 

tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai tasso di disoccupazione in italia negli ultimi cinquantotto anni di alberto bagnai

Continua a diminuire la disoccupazione e arriva ai minimi rispetto agli ultimi 3 anni. Aumenta la stima degli occupati: più donne, più lavoratori dipendenti permanenti e meno a tempo determinato. In un mese sono stati creati 36 mila nuovi posti di lavoro, in un anno i nuovi occupati sono 206 mila e i disoccupati sono diminuiti di 479 mila unità. Ecco la fotografia provvisoria del mercato del lavoro fatta dall' Istat a novembre. Il premier Matteo Renzi commenta su Twitter: «La disoccupazione continua a scendere, oggi l' 11,3% è la dimostrazione che il Jobs act funziona. L' Italia riparte dal lavoro».

 

DISOCCUPAZIONE GIOVANILE DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Anche il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, esprime soddisfazione per i dati che «rappresentano segnali di speranza e fiducia per il 2016. Nonostante un quadro internazionale difficile, questi numeri confermano che le riforme intraprese danno buoni frutti». Non la pensa così Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, che attacca: «Questi dati fanno piangere milioni di italiani che un lavoro non lo trovano o lo devono trovare all' estero. Miliardi spesi dagli italiani per ottenere dalle riforme con un effetto zero».

 

Parole condivise da Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera: «Renzi si consola con l'aglietto. A fronte di fortissimi incentivi di decontribuzione, quelli previsti dal Jobs act, abbiamo numeri limitati di miglioramento del mercato del lavoro».

 

DISOCCUPATIDISOCCUPATI

Tornando ai numeri dell' Istat, il tasso di disoccupazione (in calo costante da luglio scorso) a novembre 2015 si attesta all' 11,3%, toccando i minimi dallo stesso mese del 2012. Le persone in cerca di occupazione sono 2 milioni e 871 mila, in calo di 48 mila unità rispetto alla situazione registrata a ottobre scorso e di 479.000 unità su novembre 2014. Inoltre dopo la crescita avvenuta tra giugno e agosto (+0,5%) e il calo di settembre (-0,2%) e ottobre (-0,2%) - fa notare l' Istat - a novembre 2015 la stima degli occupati cresce dello 0,2% (+36.000).

 

Tale crescita è determinata dalla componente femminile e dall' aumento dei dipendenti permanenti e degli indipendenti mentre calano i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione aumenta di 0,1%, arrivando al 56,4%. La stima dei disoccupati a novembre diminuisce dell' 1,6% (-48 mila): il calo riguarda uomini e donne e chi ha meno di 50 anni. Dopo la crescita di settembre (+0,5%) e ottobre (+0,3), a novembre la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni rimane sostanzialmente stabile: per questo motivo il tasso di inattività, pari al 36,3%, rimane invariato.

 

DISOCCUPATIDISOCCUPATI

Nel periodo settembre-novembre 2015 diminuiscono i disoccupati (-4,4%, pari a -134 mila unità) rispetto ai tre mesi precedenti, sono in lieve calo anche le persone occupate (-0,1%, pari a -12 mila), mentre crescono gli inattivi (+0,6%, pari a +88 mila). Su base annua la disoccupazione registra un forte calo (-14,3%, pari a -479.000 persone in cerca di lavoro), cresce l' occupazione (+0,9%, pari a +206 mila lavoratori) e cresce pure l' inattività (+1%, pari a +138 mila).

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…