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TE LA DÒ IO LA PATRIMONIALE – CACCIARI: ‘’PER DIFENDERE I REDDITI PIÙ BASSI, PER FRONTEGGIARE L'AUMENTO SPAVENTOSO DELLE PERSONE IN STATO DI POVERTÀ, PER SALVARE LE IMPRESE A RISCHIO, SAREBBE NECESSARIA UNA MANOVRA NEL CORSO DEL '21 DI ALMENO 200 MILIARDI. PATRIMONIALE? 5STELLE E PD CONTRO. PERCHÉ? FORSE NON LA FECE AMATO? FORSE È UNA PAROLACCIA? OPPURE SI PENSA AL SOLITO CONDONO? PERCHÉ I QUATTRINI DA QUALCHE PARTE NEL '21 OCCORRERÀ TROVARLI…”
Massimo Cacciari per “la Stampa”
Non è un ragionamento "scientifico", e neppure uno semplicemente etico. Agli aspetti tecnici sarebbe lecito attendersi proposte dalle burocrazia ministeriali (oltre che dai responsabili dei vari dicasteri), e magari dalla nuova infornata di tecnici-esperti che le nostre guide sembrano in procinto di nominare (a quali costi?).
Affrontare rapidamente il problema, spiegare bene da parte degli "avvocati del popolo"che cosa si intende fare, è l'unico mezzo per mantenere un minimo indispensabile di coesione sociale, senza di cui nessuna ripresa è concepibile.
Che metà della popolazione sia in sofferenza e in angoscia, che medici e infermieri rischino la pelle, e che il peso di questa catastrofe non sia a carico dell'intera collettività, in base alle possibilità di ciascuno, è certo eticamente inammissibile, ma ancora di più politicamente irresponsabile. Lasciamo perdere la disparità in materia di trattamenti nei rapporti di lavoro.
E' cosa evidente e negarla è pura ipocrisia. Nessun si sogna per questo di togliere o comprimere le condizioni migliori di cui godono per vari motivi certe categorie. Far star peggio anche coloro che, in gran parte, appena se la cavano non credo sarebbe un'idea brillante. I sindacati si pongano la questione di quella disparità e vedano come affrontarla, se lo ritengono, e se non lo ritengono sia pace alla loro anima.
Il problema oggi è un altro: da dove ottenere le risorse per evitare se non la bancarotta tout court, certo la bancarotta generazionale, e cioè l'indecente scaricare su giovani e non nati la montagna del debito che ci troveremo dopo covid e vaccino. Di questo deve parlare il governo.
LUIGI DE MAGISTRIS CONTESTATO DAI DISOCCUPATI
Altro che mitragliate di Dpcm sulle buone pratiche anti-contagio. Queste ce le spieghino pure virologi e medici. Durante una guerra (che per fortuna non c'è) un Governo non può limitarsi al bollettino dei caduti, né ai provvedimenti in favore delle vittime.
Alla fine dell'anno avremo un rapporto debito/Pil del 160%; anche nelle più rosee prospettive di ripresa e anche ammesso che i fondi del Recovery Plan siano usati al meglio (cosa possibile soltanto semplificando, sburocratizzando, e non solo avendo buone idee sulle priorità), il debito non potrà che aumentare nei prossimi anni, perché i loro effetti positivi si misureranno soltanto nel medio periodo.
massimo d'alema giuliano amato capalbio 1
Per difendere i redditi più bassi, per fronteggiare l'aumento spaventoso delle persone in stato di povertà, per salvare le imprese a rischio, per rafforzare l'effetto del Recovery fund e, infine, per avere voce politica in Europa, sarebbe necessaria una manovra nel corso del '21 di almeno 200 miliardi. Patrimoniale? A sinistra uno squillo: O salvaci Signore. Incredibile dictu, l'invocazione sorge immediata da 5Stelle e Pd. Perché? Forse non la fece Amato? Forse è una parolaccia?
Si spieghi piuttosto che cosa la rende estremamente difficile - a parte l'inopportunità di presentare la proposta in sede di emendamenti. Non disponiamo di uno straccio di anagrafe patrimoniale, che ci permetta di individuare davvero i soggetti detentori dei patrimoni più consistenti.
E dunque, come fu nel caso sopra citato, si finirebbe col raschiare dappertutto, più o meno iniquamente. Altrettanto probabile è che una patrimoniale secca ridurrebbe ulteriormente i già esangui spiriti animali del capitalismo italiano propensi a investire. Fingiamo sia tutto vero, ma che vuol dire?
Si calcola che il patrimonio privato in Italia sia di circa 10 trilioni, di cui oltre il 70% in mano al 20%. E' così illogico pensare che questo 20% che possiede un patrimonio di 7 trilioni possa contribuire, secondo ovviamente aliquote progressive, a sostenere il peso della crisi per 100-120 miliardi?
FILIPPO ROMA LUIGI DI MAIO IENE CONDONO
E' chiedere troppo chiedere se qualche tecnico in qualche ministero si sta esercitando su conti di questo tipo? Oppure si pensa al solito condono? Perché i quattrini da qualche parte nel '21 occorrerà trovarli. E se non si vogliono patrimoniali, o ci si limita a invocare elemosine da parte dei "buoni", non ci sarà altro mezzo. Lo Stato vanta crediti per circa 1000 miliardi - si chiuda tutto al 30% e 100 miliardi verranno fuori.
Fa schifo? A me sì - ma se dopo decenni di prediche non si è in grado di far pagare le tasse a chi deve, e ci troviamo nella situazione in cui ci troviamo, e non si vogliono praticare altre strade "impopolari" (quelle che sarebbero popolarissime per qualche milione di poveri), non v' è rimedio alla via maestra che tutti i Governi hanno sempre seguito in crisi molto meno gravi di questa: lauto sconto ai furbi e chi si è visto si è visto. Il grosso della manovra, volto a ottenere ingenti risorse, non potrà muoversi intorno a capitoli diversi. Ma ve ne sono altri che possono avere un certo valore simbolico.
Si dice così, non è vero pentastellati e "sinistre"? Di manovre simboliche ne avete fatte di straordinarie davvero; dopo aver migliorato sensibilmente la situazione finanziaria del Paese con riduzione di deputati, vitalizi, ecc., perché non continuare su questa strada, magari anche con qualche risultato economicamente più rilevante? Quanti sono gli stipendi pubblici in Italia superiori, poniamo, ai 5000 euro? Compresi ovviamente quelli di deputati e senatori.
Perché non conferire in titoli di Stato ogni aumento contrattualmente previsto per il pubblico impiego, sempre per stipendi superiori a una certa cifra? Amato lo fece, senza suscitare rivoluzioni. Sarebbe un bel segnale, che ne dite? A chi ha perso il lavoro, a chi va avanti di Cig da un anno, al giovane che non ha i soldi neppure per l'università, all'impresa con l'acqua agli occhi, ai nostri medici e infermieri, a tutti quelli che svolgono in Italia il proprio lavoro coscienti che esso non è un affare privato, ma responsabilizza socialmente e politicamente.