FUORI DAI GIOCHI GRILLO, IRRILEVANTE SCELTA CIVICA, ORA CONTA SOLTANTO LA RISPOSTA DEL PD NEL COLLOQUIO DI QUESTO POMERIGGIO CON RE GIORGIO - CULATELLO PUÒ RIENTRARE IN GIOCO, E BELLA NAPOLI PROVERÀ A DIMENTICARE L'IPOTESI, CIRCOLATA IERI SERA AL QUIRINALE, CHE PER FORZARE LA SITUAZIONE SI FOSSERO ADDIRITTURA PRETESE DA PARTE DEL PD LE DIMISSIONI ANTICIPATE DEL CAPO DELLO STATO
DAGOREPORT
Il colloquio più importante che Re Giorgio (nostro affettuoso e rispettoso appellativo che ora viene adottato anche da alcuni giornali) ha avuto oggi, quello con Berlusconi Silvio, capo del Pdl, ha registrato posizioni che possiamo definire definitive e come tali le hanno riassunte lo stesso Silvio B. e Maroni Roberto alla fine: governo di coalizione tra Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica, governo politico e non tecnico, provvedimenti urgenti per l'economia, ci va bene Bersani Pierluigi ma ci va bene anche qualsiasi altro nome che il Pd dovesse suggerire, si fa insieme il governo di coalizione e poi si fa insieme il nuovo Presidente della Repubblica.
Sin qui i fatti. Cosa significano? Ecco la "traduzione" più verosimile e un particolare non secondario, e non emerso sinora nelle cronache, del duro colloquio intercorso ieri tra Re Giorgio e il segretario del Pd.
Uno. Berlusconi Silvio ha, di fatto, moderato le pretese guardando non ai suoi processi e al suo futuro ma a quello del Paese. Si è comportato non da statista (qualcuno magari lo dirà ) ma da azionista preoccupato delle sue aziende, che stanno soffrendo come e più delle altre. Ha dato una disponibilità ampia a dare un governo al Paese, concordando anche su di una serie di misure economiche urgenti.
Due. Fuori dai giochi Grillo e sostanzialmente irrilevante Scelta Civica, ora conta soltanto la risposta del Pd nel colloquio di questo pomeriggio con il Capo dello Stato. Bersani Pierluigi e' stato lasciato in corsa: si "consegni" entrò stasera a Re Giorgio e nella giornata di domani porti al Quirinale una lista di ministri di alto profilo, fuori dalle solite pastoie, essendo però inclusivo e rispettoso di tutte le parti politiche.
Può rientrare in gioco, e il Capo dello Stato proverà a dimenticare l'ipotesi, circolata subito dopo il colloquio di ieri sera al Quirinale tra la delegazione del Pd e il Presidente, che per forzare la situazione si fossero addirittura pretese da parte del Pd le dimissioni anticipate del Capo dello Stato.
Una follia pura, che onestamente non crediamo che un dirigente politico di lunga esperienza come Bersani Pierluigi abbia potuto anche solo pensare.
L'Italia si trova con un Capo dello Stato in scadenza, con un governo dimissionario e dimissionato, il prestigio internazionale compromesso dalla vicenda dei maro', con le aziende alla canna del gas e gli apparati militari e di sicurezza in allarme rispetto alla tenuta di quella che una volta si chiamava la coesione sociale, senza un Capo della Polizia e con un capo dei Carabinieri in prorogatio.
In questa situazione in nessun Paese al mondo avrebbero pensato di far dimettere l'unico punto di riferimento saldo, di consolidata esperienza e prestigio, tenuto in alta considerazione all'estero e dall'opinione pubblica. Eppure, tale ipotesi ieri sarebbe stata avanzata ed è nostro dovere riferirla.






