donald trump arresto fotosegnaletica

“MAI ARRENDERSI” – DONALD TRUMP È STATO FORMALMENTE ARRESTATO IN GEORGIA: È LA QUARTA VOLTA CHE SUCCEDE, MA LA PRIMA IN CUI VIENE DIFFUSA UNA FOTOSEGNALETICA - L’EX PRESIDENTE TWITTA L'IMMAGINE, IN CUI APPARE CON LA FACCIA INFURIATA, POI TIRA FUORI IL SOLITO ARMAMENTARIO: “È UNA PARODIA. NON HO FATTO NULLA DI SBAGLIATO, LORO STANNO INTERFERENDO CON LE ELEZIONI” – MA L’ACCUSA DI ATLANTA SUL TENTATIVO DI RIBALTARE L’ESITO DEL VOTO DEL 2020 È LA PIÙ INSIDIOSA, PERCHÉ… - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per www.repubblica.it

 

fotosegnaletica di donald trump

«È un giorno molto triste per l’America, non sarebbe mai dovuto accadere», ha detto il detenuto P01135809, già noto come l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Quindi ha aggiunto: «Quella che è avvenuta è stata una parodia della giustizia. Io non ho fatto nulla di sbagliato, mentre loro stanno interferendo con le elezioni. Noi abbiamo tutto il diritto di contestare un’elezione che pensiamo sia disonesta».

 

Così si è concluso ieri ad Atlanta il quarto arresto di Trump, diventato il primo capo della Casa Bianca a passare alla storia con una foto segnaletica da carcerato infuriato. Si è concluso con l’ennesima bugia, perché è vero che ogni cittadino americano ha tutto il diritto di contestare un’elezione che ritiene disonesta, ma lo strumento per farlo è la magistratura.

 

 

supporter di trump

E nel suo caso sono state oltre sessanta le cause presentate per mettere in discussione la vittoria di Joe Biden nelle presidenziali del 2020, e sono state tutte bocciate, anche da giudici amici nominati da Donald. Però […] lui ha continuato e continua a ripetere la menzogna del voto rubato, che il 6 gennaio del 2021 aveva portato all’assalto del Congresso con morti.

 

Ma se c’era qualcuno che aveva cercato di rubare le elezioni era stato proprio lui, in Georgia, chiedendo al segretario di Stato repubblicano Brad Raffensperger di trovargli da qualche parte gli 11.780 voti di cui aveva bisogno per scavalcare Biden. E ora dovrà risponderne in tribunale […].

 

tweet di trump dopo l arresto formale in georgia

[…] l’incriminazione decisa dalla procuratrice Fani Willis, che vorrebbe processare l’ex presidente a partire dal 23 ottobre per il complotto ordito allo scopo di rovesciare il risultato delle presidenziali in Georgia, vinte da Joe Biden nel 2020.

 

Fare un giro alla Fulton County Jail di Atlanta, la malfamata prigione al numero 901 di Rice St NW dove è avvenuto il procedimento legale, aiuta a capire quanto fosse alta la posta il gioco per il quarto arresto di Trump, avvenuto ieri alle 7,35 di sera con tanto di foto segnaletica e rilascio in 20 minuti sotto cauzione da 200.000 dollari.

 

Perché nelle strade percorse dal corteo dell’ex presidente e presidiate dai poliziotti, c’erano tutta la passione e l’odio di cui lui ha parlato nell’intervista di mercoledì con l’ex anchorman di Fox News Tucker Carlson, aggiungendo di non sapere se l’America sia avviata verso un’altra guerra civile: «C’è una cattiva combinazione di sentimenti».

SUPPORTER DI DONALD TRUMP

 

Donald però trascura che l’ha creata lui, o quanto meno ci ha soffiato sopra come i piromani col fuoco, perché il caos ormai è l’unica via d’uscita dai guai giudiziari in cui si è cacciato.

 

L’arresto era stato preceduto dal dibattito di mercoledì a Milwaukee, dove gli "otto nani" repubblicani che sognano di sfilargli la nomination del Gop per le presidenziali del prossimo anno si sono inutilmente agitati per attirare l’attenzione della base.

 

Il governatore della Florida Ron DeSantis, l’ex vice Mike Pence, gli ex governatori di New Jersey e Arkansas Chris Christie e Asa Hutchinson, l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, il senatore Tim Scott, il governatore del North Dakota Doug Burgum, e l’imprenditore Vivek Ramaswamy che li ha battuti tutti, hanno dimostrato di non avere le idee o il carisma per scalfire l’enorme vantaggio accumulato da Trump nei sondaggi, in parte grazie alle incriminazioni.

dibattito dei candidati repubblicani per la casa bianca

 

[…] Solo due, Christie e Hutchinson, hanno avuto il coraggio di dire che non appoggerebbero Trump come candidato del Gop se fosse condannato, perché qualunque cosa si pensi dei 91 capi d’accusa contestati all’ex presidente nelle quattro incriminazioni, il suo comportamento non è stato all’altezza della carica: voleva violare la Costituzione per i propri interessi politici, invece di proteggerla e difenderla come si era impegnato col giuramento. Ma se neppure i suoi presunti avversari hanno il coraggio di sollevare queste obiezioni, che motivo c’è per tenere le primarie?

fotosegnaletiche degli altri imputati con trump in georgia

 

Rientrato a casa nel New Jersey, Donald è anche tornato sul social X, abbandonato quando si chiamava ancora Twitter. Ci ha pubblicato su la foto segnaletica, con la scritta «mai arrendersi».

 

In realtà però teme l’incriminazione di Willis, che ha insultato prima di volare ad Atlanta definendola una «carogna», ed è stata messa sotto inchiesta dai suoi alleati alla Camera. Lo dimostra il fatto che proprio ieri ha cambiato avvocato, scegliendo l’accanito penalista Steve Sadow al posto del più mansueto Drew Findling.

 

E subito si è opposto al processo accelerato del 23 ottobre, chiesto da uno degli altri 18 coimputati. Nel frattempo ha anche trasferito al figlio Don junior la proprietà di Mar a Lago, forse perché teme di poterla perdere. Poco prima che si consegnasse era stato arrestato il suo ex capo di gabinetto Mark Meadows, che secondo i maligni sta cooperando con i procuratori per evitare il carcere. Un motivo in più per temere Willis.

 

DONALD TRUMP

L’incriminazione di New York per i soldi alla pornostar Stormy Daniel è la più pruriginosa, quelle federali di Jack Smith per i documenti segreti trafugati a Mar a Lago e l’assalto al Congresso sono le più clamorose e penalmente rilevanti, ma Atlanta forse è la più insidiosa. Perché è provata dalla chiamata con cui chiedeva al segretario di Stato Brad Raffensperger di trovargli gli 11.780 voti per scavalcare Biden, e si basa sulle leggi statali. Perciò in caso di condanna non potrebbe auto perdonarsi, anche se tornasse alla Casa Bianca. Il vero test, ormai, per la sopravvivenza della democrazia più antica del mondo moderno.

DONALD TRUMPdonald trump sale in aereot shirt donald trump not guilty rudolph giuliani donald trumpDONALD TRUMP

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…