PRESIDENZIALI AL VELENO - SE HILLARY E’ NEL MIRINO PER LE SUE CONDIZIONI DI SALUTE, DONALD TRUMP FINISCE SOTTO INCHIESTA PER AVER DONATO, TRAMITE LA SUA FONDAZIONE, 25 MILA DOLLARI ALLA PROCURATRICE DELLA FLORIDA CHE INDAGAVA SULLA SUA UNIVERSITÀ TAROCCA
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
La foto, recente, racconta di un rapporto confidenziale: Donald Trump ripara sotto un grande ombrello Pam Bondi, la procuratrice generale della Florida. Poi ci sono altri scatti: Bondi che parla in un comizio organizzato a Tampa (sempre Florida) dal ticket Trump-Mike Pence. E ancora strette di mano, sorrisi.
Tutte queste immagini sono successive al 2013. In quell' anno il costruttore newyorkese, ancora lontano dalla politica, trasferì 25 mila dollari a un gruppo vicino all' alto magistrato, usando il canale della Donald J. Trump Foundation, la sua organizzazione benefica. Poco dopo Pam Bondi rifiuto di aprire un' indagine sulla Trump University, l' istituto di studi superiori accusato da molti studenti di essere un' accademia della truffa.
Bisogna partire da qui per entrare nella rissa tra politica e magistratura che si è aperta negli Usa a otto settimane dal voto. Sedici deputati democratici hanno scritto una lettera al Dipartimento della Giustizia, retto da Loretta Lynch, chiedendole di verificare se «le donazioni della Trump Foundation non abbiano influenzato la decisione della procuratrice Bondi di non intervenire sulla Trump University».
In parallelo il Procuratore generale di New York, Eric Schneiderman ha confermato alla «Cnn» l' apertura di un fascicolo sulla «charity» del candidato repubblicano con un' altra prospettiva: «guarderemo dentro le carte della Trump Foundation. Vogliamo accertare che siano state rispettate le leggi di funzionamento per queste società previste nello Stato di New York». In teoria le due inchieste sono distinte.
Schneiderman vuole capire se Trump non abbia usato i soldi della Fondazione per scopi diversi dalla beneficenza. L' assegno a un magistrato, certo, non può essere giustificato come un atto di solidarietà, così come altre due uscite: 12 mila dollari per un casco da football autografato e altri 20 mila dollari spesi per un ritratto dello stesso Trump.
Anche le norme fiscali a livello federale vietano di usare soldi delle organizzazioni non profit per fare donazioni a pubblici ufficiali, come i magistrati. All' atto pratico, quindi, le indagini di New York e di Washington potrebbero arrivare allo stesso risultato: quei 25 mila dollari passati al capo dell' Ufficio giudiziario della Florida servivano per salvare la Trump University.
La reazione che arriva dal campo di Trump è tutta politica. Jason Miller, uno dei portavoce attacca duramente il Procuratore di New York: «Eric Schneiderman è un fazioso spudorato che per anni ha chiuso gli occhi sulla Fondazione Clinton e anzi appoggia Clinton nelle presidenziali. Questo non è che un altro colpo della sinistra per distrarre l' opinione pubblica dalla disastrosa settimana della "corrotta" Hillary».
In realtà Trump, quest' anno, ha già pagato 2.500 dollari di multa all' Irs, l' Agenzia del fisco, sostenendo che fosse un errore materiale l' inserimento della donazione a Bondi nel bilancio della fondazione . Il punto è che in 39 dei 50 Stati degli Usa le alte cariche giudiziarie sono elettive. Compresa la Florida di Pam Bondi. Molti magistrati fanno campagna elettorale e dunque anche loro cercano finanziamenti. Ma senza trasparenza il sistema, come direbbe proprio Trump, diventa «rigged». Corrotto.