boris johnson 3

DOPO AVER PASSATO DUE ANNI A SBOMBALLARCI CON LA STORIA DEI BOT RUSSI, IL “GUARDIAN” È COSTRETTO AD AMMETTERE CHE LA VITTORIA DEI TORY È OPERA DELL’ELETTORATO INGLESE – IN PARTICOLARE, LA ''COLPA'' E' DEI BABY BOOMER E DI UNA CAMPAGNA DI FAKE NEWS CHE HA TROVATO AMPIO SPAZIO SUI SOCIAL, PERO' GESTITI DA ESSERI UMANI E AUTOCTONI – IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI “BORIA” JOHNSON SAREBBE STATA UNA…

Alex Hern per "www.theguardian.com"

 

la gioia di boris johnson dopo la vittoria alle elezioni

Sono stati i baby boomer e non i bot, a far vincere i Tory. Per l'intera campagna elettorale siamo stati alla ricerca di ciò che gli accademici chiamano "propaganda computazionale", ciò che le piattaforme chiamano "comportamento coordinato non autentico" e ciò che i media chiamano sempre più, giustamente o erroneamente, bot russi.

 

boris johnson bacia il suo cane dilyn mentre va a votare

Ma ogni volta che ci imbattevamo in qualcosa di strano, un'attenta ispezione rivelava che la migliore spiegazione era la meravigliosa diversità dell'esperienza umana o, più prosaicamente, gli elettori più anziani il cui desiderio di impegnarsi nell'attivismo politico supera la loro competenza tecnica.

 

boris johnson

Negli ultimi giorni della campagna elettorale, per esempio, abbiamo visto una campagna di disinformazione volta a denigrare la famiglia di un bambino di quattro anni malato in cui si diceva che avevano messo in scena una sua foto del piccolo sdraiato sul pavimento di un ospedale. Questo ha lasciato il posto alla consapevolezza che non esisteva una vera campagna; solo un’invenzione pubblicata su Facebook, condivisa da migliaia di persone che volevano che fosse vera e tagliata e incollata su Twitter da altri che non si sono preoccupati di riscriverla con le loro stesse parole.

 

C'erano persone reali dietro gli account Twitter che pubblicavano #nevercorbyn ogni cinque minuti o che pubblicavano commenti simili sotto i post di Boris Johnson su Facebook, o che sembravano non fare altro che ritwittare i video del partito conservatore. Perché le persone reali sono strane.

boris johnson e carrie symonds alla conferenza tory di ottobre 2019 2

 

Internet non è il luogo adatto per una campagna intelligente. Il partito laburista ha diffuso video su video, ha speso più dei Tory su Snapchat e Facebook e ha consegnato l'account Twitter di Jeremy Corbyn a una persona che capisce i meme estremamente bene durante il giorno delle elezioni. I conservatori si sono semplicemente seduti e hanno trascorso sei settimane facendo ostinatamente gli stupidi, e ha funzionato.

boris johnson gelato

 

In effetti, uno dei pochi cambiamenti nella strategia che abbiamo visto nelle elezioni online è stato che i conservatori hanno puntato su semplicità e stupidità. L'apertura della campagna è stata contrassegnata da una "strategia di shitposting", con il partito dei Tory che ha condiviso contenuti di basso livello, messaggi banali nella chiara speranza che avrebbero ottenuto la stessa diffusione dagli avversari quanto dai sostenitori.

 

boris johnson alla camera dei comuni 1

Ma, con il procedere delle elezioni, quell'approccio è stato abbandonato a favore di uno brutalmente più semplice: scrivere tre righe, vere o meno, e ripeterle in loop, su ogni piattaforma, senza vergogna o variazione. Inventare politiche dei Laburisti, dargli un costo e twittarle come il costo dei Laburisti. Elaborare una strategia fiscale e twittarla come la bomba fiscale voluta dai Laburistu. E poi ripetere roboticamente “get Brexit done”.

 

boris johnson alla camera dei comuni

Ma c’è un lato positivo.  Nonostante tutta l'attenzione prestata alle pubblicità su Facebook, queste contano ancora meno delle politiche e delle personalità.

 

Negli ultimi giorni delle elezioni, dal 12 novembre all'11 dicembre, i liberali democratici e i laburisti hanno speso ciascuno almeno 800.000 sterline su Facebook; ma i vincitori, i conservatori, hanno speso meno di 550.000 sterline: non puoi ancora comprare un'elezione su Facebook.

proteste contro boris johnson 8

 

Uno dei timori della politica di Facebook in materia di pubblicità politica è che si possa esportare la visione americana della “libertà di parola”, dove la libertà di spesa politica illimitata è diventata un requisito per assicurarsi bauli da guerra da milioni di dollari prima ancora di pensare a una carriera politica.

 

Ma nel Regno Unito, il totale speso su Facebook, da parte di tutti da ottobre 2018, è inferiore a 20 milioni di sterline. In effetti, la lezione più immediata della vittoria dei Conservatori ci dice l'opposto: spendere il minimo, promuovere semplici messaggi sull'affluenza e sulla paura, e non pensarci troppo.

jeremy corbyn in piazza contro boris johnson

 

La storia potrebbe diventare più complicata col passare del tempo. I terribili strumenti di trasparenza di Facebook, sebbene siano ancora migliori di quelli offerti da qualsiasi altra piattaforma, non rivelano nemmeno informazioni sul target dell’elettorato.  Google rivela ancora di meno: una delle spese online più consistenti dei conservatori potrebbe stato l’acquisto per due giorni di un banner della home page su YouTube. Ma tutto ciò che l'azienda rivela è che farlo per un giorno costa "oltre 50.000 sterline".

 

BORIS JOHNSON

Nel complesso, Google, dove i Tory superano i laburisti più di due a uno, è forse il luogo che in maniera più desolante racconta la campagna digitale. In tutte le campagne si sono spesi soldi in ricerche mirate sugli avversari, ma i conservatori hanno fatto un ulteriore passo avanti, acquistando annunci per apparire quando le persone cercavano il "programma dei laburisti" e "registrarsi per il voto via posta". Ho perso il conto del numero di volte in cui abbiamo discusso se una determinata mossa fosse "oltraggio elettorale" o semplicemente "tattica astuta".

 

BORIS JOHNSON

Allora, qual è il risvolto positivo? Che siamo stati noi a farci questo. Non c’erano interferenze straniere o attori non statali che gestivano vaste reti di bot. Nella prima settimana della campagna, il Guardian ha riferito che le tattiche dello stato russo nel 2016 erano state adottate dai politici stessi: non semplicemente gestendo fattorie di troll, ma facendo campagne attraverso la divisione e la provocazione. Ed è quello che abbiamo visto, con falsi fact-checker, shitposting, ricerche errate e altro ancora. Ma quello che abbiamo iniziato, possiamo fermarlo. Dobbiamo.

boris johnson eletto leader dei tory 2jeremy hunt boris johnson 1boris johnson a lezione di autodifesaboris johnson con le coniglietteboris johnson prende il toro per le cornaboris johnsonboris johnson boris johnson boris johnson bacia un coccodrilloboris johnson boris johnson boris johnson boris johnson boris joggingboris johnson boris johnson boris johnson a hong kongboris johnsonboris johnson alle prese con una gruboris johnson 2boris johnson 1BORIS JOHNSON

boris johnson leccato dal cane

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…