IL GOVERNO DEI FURBETTI – IL TESORO FA I CONTI CON LA SENTENZA SULLE PENSIONI (10 MILIARDI DI BUCO) E PENSA COME PAGARE MENO – IL SOTTOSEGRETARIO ZANETTI: "NON RESTITUIREMO I SOLDI A TUTTI" - RENZI TACE: CI SONO LE REGIONALI ALLE PORTE

Gianmaria De Francesco per “il Giornale

 

«E io non pago!». Questo è il messaggio che, simbolicamente, viene inviato dal premier Matteo Renzi ai pensionati che attendono la rivalutazione del proprio trattamento pensionistico dopo la sentenza della Consulta. Ovviamente, il premier non lo dice a chiare lettere e, tramite il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, continua a fare melina.

piercarlo padoan e consortepiercarlo padoan e consorte


Il problema principale di Palazzo Chigi è evitare che questa tegola incida sulla campagna elettorale delle Regionali: dunque il primo obiettivo è evitare di dare l'idea che siano in arrivo nuove tasse per finanziare il «buco» creato dai giudici costituzionali. «Non mi sembra che ci sia una manovra all'orizzonte», ha detto ieri il titolare di Via XX Settembre in audizione al Senato. Il ministero dell'Economia, ha aggiunto, sta cercando una soluzione che «sia rispettosa della sentenza ma che minimizzi i costi per la finanza pubblica».

 

Facile a dirsi. Ma quali sono questi costi? Di ufficiale ci sono i circa 5 miliardi di euro relativi alla sentenza che si basava sulle mancate rivalutazioni del 2012 e del 2013. Ma, è ovvio, lo sblocco inciderebbe anche sugli anni successivi e, quindi, il conto raddoppierebbe attestandosi, a seconda dei differenti metodi di calcolo, tra i 9 e i 10 miliardi (addirittura 16,6 miliardi secondo il centro studi Nens dell'ex ministro Vincenzo Visco).

 

Stiamo parlando di uno 0,5% circa del Pil che, sulla base delle previsioni attuali, porterebbe il rapporto deficit/Pil del 2015 oltre la soglia del 3 per cento. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha già messo in guardia il collega Padoan. «È competenza delle autorità italiane dire quali sono le misure che intende prendere per compensare le perdite e garantire che l'Italia resti nella pista prevista del Patto di stabilità», ha dichiarato ieri. 

MARIE CHARLINE PACQUOT FIDANZATA MINISTRO FINANZE FRANCESE PIERRE MOSCOVICI MARIE CHARLINE PACQUOT FIDANZATA MINISTRO FINANZE FRANCESE PIERRE MOSCOVICI


«E io non pago!». Questa può essere l'unica risposta per evitare una nuova Via crucis nei corridoi degli euroburocrati di Bruxelles. Si sta, infatti, facendo strada l'ipotesi (che Padoan ieri non ha voluto commentare) di rimborsare solo parzialmente il pregresso e, per di più, a rate. Parzialmente perché dal meccanismo di rivalutazione resterebbero escluse le pensioni di importo elevato.

 

Secondo alcune fonti, l'asticella dovrebbe essere posta al livello dei 3.800 euro mensili lordi, otto volte il minimo, un valore con ampi «margini di resistenza» alla mancata indicizzazione e che ha visto sempre bocciati i ricorsi alla Consulta in tema di rivalutazione.


Secondo altre fonti, invece, ci si fermerebbe solo alle più basse, non oltre 5 volte il trattamento minimo, cioè 2.300 euro lordi circa. La platea sarebbe di 4,3 milioni di pensionati (sui circa sei che non hanno avuto diritto alla perequazione) per una spesa di 7,2 miliardi per gli anni 2012 e 2013 in caso di recupero al 100 per cento.

renzi contestato alla festa dell unita a bologna  7renzi contestato alla festa dell unita a bologna 7

 

Gli arretrati, dovrebbero essere corrisposti a rate in modo da non sforare di molto una quota annua di 2 miliardi di euro, cifra assolutamente gestibile all'interno dei conti pubblici. I rumor circa un eventuale intervento sulle cosiddette «pensioni d'oro» non sono da trascurare. È vero che contro i tagli mascherati da contributi di solidarietà la Corte costituzionale si è già espressa in passato, ma l'idea sarebbe quella di intervenire in maniera più mirata, cioè ricalcolando con il sistema contributivo le pensioni più alte attualmente elargite con il vecchio retributivo (quando gli enti previdenziali garantivano a tutti un assegno pari all'ultimo corposo stipendio).

 

In questo modo, non ci sarebbe l'urgenza di nuove tasse, almeno fino alla prossima legge di Stabilità. E magari Renzi potrebbe inventarsi qualche nuova trovata elettorale promettendo elargizioni nello stile del bonus da 80 euro. Basta solo dire: «E io non pago!».

 

 

2. IL SOTTOSEGRETARIO ZANETTI: ESCLUDO SI POSSANO RESTITUIRE SOLDI A TUTTI

Da www.ansa.it

 

Gli occhi dell'Europa puntati addosso, il ministro dell'Economia Padoan dice che il governo rispetterà le regole. 'Stiamo lavorando per minimizzare l'impatto su conti pubblici'. E garantisce: 'Non è prevista alcuna manovra'.

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle FinanzeEnrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

 

Zanetti, escludo restituzione a tutti  -"Escludo che sia possibile restituire a tutti l'indicizzazione delle pensioni, per quelle più alte sarebbe immorale e il governo deve dirlo forte. Occorre farlo per le fasce più basse". Così il leader di Sc e sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti, sottolineando come come però questa sia "una opinione espressa a titolo personale".

 

Fonti Ue, Governo non comprometta Patto - Bruxelles "aspetta la decisione del Governo su come attuare la sentenza della Consulta e ne valuterà l'impatto sui conti", ma "questo non deve compromettere l'impegno italiano a rispettare le regole del Patto": così fonti Ue, precisando che "la sostenibilità dei conti deve restare una priorità anche alla luce dell'alta spesa pensionistica".

PENSIONI PENSIONI

 

Barbagallo, Governo restituisca il maltolto - Dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato il blocco della rivalutazione per le pensioni oltre tre volte il minimo per il 2012 e 2013 il Governo deve "restituire il maltolto ai pensionati. E' un maltolto perché hanno fatto cassa con i pensionati e i pensionandi con una legge che è incostituzionale". Lo ha detto a Bologna il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. "Adesso devono restituire i soldi e avremo un po' più di poter di acquisto per i pensionati - ha aggiunto - così come occorre dare potere d'acquisto ai lavoratori, attraverso il rinnovo dei contratti, a partire dal pubblico impiego".

 

Uil, rimborsi da 2.540 euro per assegni 1.500 euro  - Con l'applicazione della sentenza della Corte Costituzionale, il rimborso per una pensione che nel 2011 era di 1500 euro lordi, quindi appena superiore alle tre volte il minimo, dovrà partire da 2.540 euro per i due anni di blocco (2012 e 2013) e per gli effetti che questi hanno avuto sul 2014. E' quanto calcola la Uil, in uno studio sulle pensioni elaborato dal Servizio politiche fiscali, nel quale indica una rivalutazione di circa 85 euro al mese.

 

 

TITO BOERITITO BOERI

Consumatori, Inps applichi sentenza Consulta  - La sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma della Legge Fornero sulla perequazione delle pensioni "va attuata dall'Inps" e la restituzione da parte dell'istituto deve essere "automatica". Lo chiedono le organizzazioni dei consumatori Federconsumatori, Adusbef e Codacons. Il Codacons presenterà oggi una "formale diffida all'Inps affinché dia immediata esecuzione alla sentenza della Corte" e si dice pronto a denunciare per abuso di ufficio il premier Matteo Renzi e il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Per Federconsumatori e Adusbef, il Governo deve restituire "il 'maltolto' trovando i fondi necessari attraverso una serie determinata lotta agli abusi, agli sprechi, ai privilegi nonché all'evasione fiscale".

 

 

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…