ron desantis donald trump

DOPO DON, ARRIVA RON! – COME DA TRADIZIONE, DESANTIS LANCIA L’AUTOBIOGRAFIA PRIMA DI UFFICIALIZZARE LA CANDIDATURA: NEL LIBRO, “IL CORAGGIO DI ESSERE LIBERI”, C’È ANCHE UNO SPAZIO DEDICATO A TRUMP, IN CUI IL GOVERNATORE DELLA FLORIDA LASCIA INTENDERE DI SENTIRSI IL SUCCESSORE DEL MILIARDARIO. CHE INFATTI È MOLTO AGITATO DALLA SUA CANDIDATURA E NON PERDE OCCASIONE DI CRITICARLO – LA VENDETTA SUI GAY CON DISNEY…

RON DESANTIS CON IL SUO LIBRO

1. DESANTIS LANCIA LA SUA AUTOBIOGRAFIA COSÌ PREPARA LA DISCESA IN CAMPO

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

 

Si intitola The courage to be free , «Il coraggio di essere liberi»: è uscito ieri il libro del governatore della Florida Ron DeSantis, visto come il preludio alla sua discesa in campo nelle elezioni presidenziali del 2024. Dopo una incursione in territorio trumpiano a Staten Island e comizi a Philadelphia e Chicago nell’ultima settimana, nonché un incontro nel weekend con donatori e pezzi grossi del partito a due passi da Mar-a-Lago, l’uscita dell’autobiografia apre la porta a nuovi eventi di raccolta fondi […], anche se ufficialmente DeSantis non si è ancora candidato alla nomination per la Casa Bianca e non ha ancora fatto tappa nei primi Stati a votare nelle primarie (Iowa, New Hampshire e South Carolina).

 

ron desantis con la moglie Casey e i tre figli

Il memoir sfrutta gli ottimi rapporti del governatore con l’impero mediatico di Rupert Murdoch. È stato pubblicato da HarperCollins (proprietà di Murdoch News Corp), il primo estratto era uscito sul New York Post (titolo: «Come il modello della Florida può funzionare per tutti gli Stati Uniti»), altre due anticipazioni autorizzate (sul rapporto con Trump e su una telefonata privata con l’ad di Disney) sul sito di Fox News .

 

Mentre il New York Times lo definisce «un libro coraggiosamente libero da ogni carisma o ogni senso dell’umorismo... sembra il memoir di un politico sfornato da ChatGPT», DeSantis ha iniziato il suo «book tour» con un’intervista a Mark Levin di Fox News , da cui emergono alcuni punti della sua strategia per il 2024.

 

disney world in florida

[…] DeSantis non parla delle origini italiane […]. Si descrive come cattolico. […] spiega che il trucco è essere sempre all’attacco, per disorientare i critici nei media. […]

 

Ma se Trump lo ha attaccato, definendolo un «globalista Rino» (cioè repubblicano solo di nome), un traditore che non sarebbe mai stato eletto senza il suo endorsement, DeSantis elogia l’ex presidente, parlando di un «buon rapporto» nato dalla condivisione delle idee politiche. Gli riconosce il «potere della celebrità», ammette che l’endorsement gli diede visibilità, ma alla fine sottolinea che il proprio successo è legato ai risultati.

 

RON DESANTIS - THE COURAGE TO BE FREE - IL CORAGGIO DI ESSERE LIBERI

«Alcuni commentatori di Washington sostengono che la nomination di Trump rappresentò una presa in ostaggio del partito repubblicano, ma è vero il contrario — continua DeSantis —. Da quando Reagan tornò in California il 20 gennaio 1989, la base repubblicana ha desiderato qualcuno che rifiutasse il vecchio modo di fare le cose e parlasse delle preoccupazioni e aspirazioni della gente. Trump ha appoggiato politiche che parlavano alla base in un modo in cui i leader del partito repubblicano nella palude di DC non avevano saputo o voluto fare». La strategia di DeSantis è di presentarsi come il naturale successore di Trump, meglio dell’originale. «Make America Florida».

 

2. DESANTIS, LA VENDETTA SUI GAY «A DISNEY WORLD COMANDO IO»

Estratto dell’articolo di Andrea Cuomo per “il Giornale”

 

C’è un nuovo sceriffo in città e il commissario Basettoni, e nemmeno il collaboratore di giustizia Topolino possono farci nulla. Ha usato proprio queste parole da western anni Cinquanta, «c’è un nuovo sceriffo in città», il governatore della Florida, il repubblicano Ron DeSantis, per annunciare la misura che soffia alla Walt Dinsey Company i privilegi garantiti dal Reedy Creek Improvement District, che finora ha garantito alla multinazionale dell’intrattenimento di «governare» quasi senza limiti il territorio vasto oltre 110 chilometri quadrati che ospita i parchi a tema della compagnia.

Ron DeSantis donald trump florida

 

Dietro questo sgarbo c’è un conflitto che va avanti da almeno un anno, da quando DeSantis ha licenziato il cosiddetto «Don’t say gay bill», la legge retrograda che proibisce qualsiasi istruzione sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nei primi dieci anni di vita dei bambini e invita le scuole a evitare riferimenti alle tematiche argomenti Lgbtq «quando non sono adatti all’età o allo sviluppo degli studenti».

 

ron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 9

[…]. A prendere posizione contro il «Don’t say gay bill» anche la Walt Disney Company, che per la verità è stata pressata da molti dei suoi dipendenti, che anzi ne hanno anche approfittato per accusare la società di Topolino di operare a sua volta tagli sui cartoons nei punti in cui sfiorano tematiche di amore omosessuale.

 

Una posizione ambigua, quindi quella della Disney, che all’interno non sarebbe inclusiva ma all’esterno, anche per motivi di immagine, ha attaccato come illiberali le politiche di DeSantis. Fatto sta che nel marzo 2022 l’allora ceo della Walt Disney Company Bob Chapek (nel frattempo sostituito da Bob Iger) ha accusato il governo di Tallahassee di oscurantismo, guadagnandosi il disdoro di DeSantis.

 

DONALD TRUMP ACCUSA RON DESANTIS DI PEDOFILIA

Il governatore ha deciso di vendicarsi togliendo lo «statuto speciale» alle aree del Reedy Creek Improvement Park, su cui la Disney vanta un’autonomia quasi totale, potendo fare investimenti, costruire infrastrutture, dettare legge senza dover render contro del governo statale, che conserva il solo diritto di riscuotere le tasse sulle proprietà e ispezionare gli ascensori. […]

 

Quando entrerà in vigore la vendetta legislativa di DeSantis, il distretto disneyano si chiamerà Central Florida Tourism Oversight District e sarà la Florida a scegliere la maggioranza dei membri del consiglio direttivo, che prima erano espressione della Disney. […]

Ron DeSantis governatore floridaron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 8ron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 2casey e ron desantis 2spot elettorale di ron desantis 5casey e ron desantiscasey e ron desantis 1spot elettorale di ron desantis 4quartier generale di ron desantis casey desantiscasey desantis dopo l uragano ian ron desantis alla jewish coalition annual leadership meeting di las vegas 10

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...