ARIDATECE LI SORDI – I PARTITI STANNO STUDIANDO IN GRAN SEGRETO COME RECUPERARE I MILIONI DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO – IL MECCANISMO DEL 2 PER MILLE È UN FLOP E NATURALMENTE SI PREPARANO LE LARGHE INTESE PER UN NUOVO ASSALTO ALLA DILIGENZA

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

Dalle vacche grasse alle vacche magre, magrissime, vitellini che a stento si reggono in piedi. Il passaggio dal fastoso finanziamento pubblico ai partiti a quello volontario, col sistema del 2 per mille nelle dichiarazioni dei redditi degli italiani, è stato a dir poco traumatico.

 

montecitorio   rissa tra onorevoli pd e sel 4montecitorio rissa tra onorevoli pd e sel 4

Per dire: Scelta civica ha raccolto la miseria di 7mila euro dai complessivi 156 italiani che hanno deciso di finanziare il partito fondato da Monti, 156 su 41 milioni di contribuenti-elettori. Meglio dell'Udc, che ha convito solo 114 persone a donare il loro 2 per mille, per un totale di 3mila euro, che dovrebbe bastare al partito di Casini per pagare uffici, bollette, stipendi per un anno... Ma anche il record del Pd (199mila euro racimolati dai 730) impallidisce di fronte alle decine di milioni che fino al 2013 entravano regolarmente nelle casse del partito, sui centinaia annuali del finanziamento pubblico.

 

ugo zampetti con  laura boldriniugo zampetti con laura boldrini

Inevitabili per quasi tutti la chiusura di sedi, il licenziamento di personale, la cassa integrazione. E quindi, che fare, visto che gli italiani non sembrano granché entusiasti di regalare soldi ai partiti e che i tesserati sono ormai una specie in estinzione? Aumentare le cene di fund raising, con imprenditori e banchieri dal portafoglio generoso, oppure.


Oppure seguire il suggerimento contenuto in alcune proposte di legge che iniziano a comparire in Parlamento, per ora solo da sinistra ma non si escludono adesioni e iniziative simili anche dall'altra parte. Si è mossa Sinistra e libertà, con il suo deputato Paglia, che ha da poco presentato un ddl per l'istituzione del «Fondo per il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici». I vendoliani alla Camera chiedono che lo Stato eroghi un euro per ogni voto ottenuto da un partito che ottenga almeno un eletto in Parlamento, ma anche a Straburgo o nei consigli regionali, e che il sistema sia gestito dall'autorità Anticorruzione, quella del supermagistrato Cantone.

Ugo Sposetti e Gianni Letta Ugo Sposetti e Gianni Letta

 

Se si prendono a le ultime elezioni europee del 2014, al numero di votanti corrisponderebbero circa 29 milioni di euro di finanziamento, stando alla proposta di Sel. Cioè quasi cento volte più di quanto raccolto dai partiti con il 2 per mille. Un bel passo avanti. Anzi, indietro, al vecchio sistema.


Al Senato, per il Pd, ci ha pensato Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds, custode dell'immenso patrimonio immobiliare dei nipotini del Pci e alfiere del finanziamento pubblico ai partiti. La sua proposta prevede un fondo di 2 milioni di euro per finanziare le primarie dei partiti politici, intesi come «associazioni riconosciute aventi personalità giuridica», dotati di un atto costitutivo, uno statuto e simboli «di esclusiva proprietà del partito». Mentre si dice che lo stesso vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini stia per presentare una proposta di riforma (anche) sul finanziamento della politica.

lorenzo guerinilorenzo guerini


I partiti piccoli, poi, sono tutti d'accordo a reintrodurre il finanziamento, a iniziare dal Psi, rappresentato al governo dal suo segretario, il viceministro Nencini (Infrastrutture). «La questione del sostegno all'attività politica è un problema vero - dice all'Avanti il tesoriere del Psi, Oreste Pastorelli - Sarà inevitabile rimettere mano alla legge». 

E a destra? Racconta Maurizio Bianconi, anima inquieta di Fi e già tesoriere del partito, che lo stesso Berlusconi si sarebbe pentito dell'abrogazione dei fondi pubblici ai partiti. «Col tempo e con la paglia matura la sorba e la canaglia, proverbio che indica che prima o poi le cose ragionevoli prendono il sopravvento - dice Bianconi - L'ultima volta che ho visto Berlusconi mi ha detto che si era convinto anche lui...».

 

maurizio bianconimaurizio bianconi

E in Forza Italia, che coi rubinetti chiusi ha dovuto lasciare a casa 55 dipendenti (la Lega anche di più, una settantina di persone) sono in tanti a pensarci seriamente. Per non parlare di Ncd, a iniziare dal suo coordinatore Gaetano Quagliariello. Le larghe intese per ridare i soldi a partiti ci sono già.

 

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…