MALGARA LEGA-TO? - COME VOTERÀ LA LEGA IN COMMISSIONE CULTURA ALLA CAMERA LA CANDIDATURA DEL FONDATORE E PRESIDENTE DELL'AUDITEL, AL VERTICE DELLA BIENNALE DI VENEZIA COME SUCCESSORE DI BARATTA? - GALAN RIVENDICA LA SCELTA E PROMETTE AI LEGHISTI DI ZAIA (I DUE SI DETESTANO) NUOVI FINANZIAMENTI PER L'ARENA DI VERONA E PER IL CENTENARIO VERDIANO - LA RACCOLTA DI FIRME CONTRO L’IMPRENDITORE HA RAGGIUNTO QUOTA 3.500 (IN TESTA ARBASINO)…

Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Oggi prima riunione della commissione Cultura alla Camera per esaminare la candidatura di Giulio Malgara, fondatore e presidente dell'Auditel, al vertice della Biennale di Venezia come successore di Paolo Baratta, presidente uscente. Il voto sarebbe previsto già per domani. Non è vincolante ma solo consultivo: eppure il passaggio si annuncia pieno di sostanza politica per il vasto fuoco di sbarramento ostile alla designazione del ministro per i Beni e le attività culturali, Giancarlo Galan.

E già si è verificato un incidente di percorso. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha scritto alle commissioni Cultura della Camera e del Senato chiedendo di essere ascoltato come vicepresidente di diritto della Biennale. Ma non ha ricevuto alcuna risposta: si potrebbe arrivare a un voto senza aver ascoltato il sindaco della città che ospita la Biennale, assicurandole non solo il nome ma anche spazi di proprietà comunale, dalla sede di Ca' Giustinian in giù. Orsoni è ostile a una presidenza Malgara e ha definito «inadeguato» l'imprenditore.

Oggi il deputato Emerenzio Barbieri, pdl, illustrerà alla commissione la proposta di Galan e si aprirà il dibattito. Che non sarà un semplice atto formale poiché fanno parte della commissione Cultura, solo per fare alcuni esempi, Giovanna Melandri, ex ministro per i Beni culturali, pd. O Fabio Granata di Futuro e libertà, che da sempre si occupa di questioni culturali. La candidatura di Giulio Malgara ha scatenato non solo accesissime polemiche, ma è diventata persino oggetto di una raccolta di firme.

«La Nuova Venezia» continua a ricevere consensi intorno a un appello in cui si chiede al ministro Galan di tornare sui suoi passi e di non disperdere l'esperienza di Paolo Baratta. In sostanza, si sollecita la sua conferma. Ieri era già superata quota 3.500 firme. Hanno aderito personaggi che raramente sottoscrivono appelli (Alberto Arbasino) e un'associazione molto significativa del settore come Federculture.

Ma da oggi lo scontro diventa politico, in parallelo con le grandi questioni nazionali. E anche in questo caso il confronto è tra Pdl e Lega. Da una parte il ministro Galan, dall'altra gli esponenti leghisti in commissione, prima tra tutte Paola Goisis, considerata il referente del nodo Biennale. Fino a due giorni fa il voto favorevole a Malgara della Lega appariva incerto.

Luca Zaia, presidente leghista della regione Veneto, ha sempre avuto parole di grande stima per Baratta e le sue prime reazioni alla scelta di Malgara sono apparse a dir poco fredde. Così come molto sconcerto ha destato anche la decisione di Galan di indicare nel consiglio di amministrazione il proprio capo di gabinetto Salvo Nastasi, gesto considerato da molti a Venezia come una sorta di «commissariamento» della Fondazione Biennale.

Galan, vista la freddezza della Lega, ha cominciato una trattativa promettendo nuovi finanziamenti per l'Arena di Verona e un rinvigorito interesse per il centenario verdiano: due manifestazioni che interessano territorialmente la Lega. Il confronto è in corso e potrebbe cambiare un voto su Malgara che, fino a qualche giorno fa, appariva a dir poco incerto. Ma Galan sembra disposto a giocare tutte le carte a sua disposizione: Malgara è una sua scelta personale, e il ministro non solo la rivendica ma la difende a spada tratta.

 

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