PRIMARIE CHE PALLE! - SONO PAZZI QUESTI RENZIANI E BERSANIANI: DOPO LO SCAZZO NUCLEARE DI IERI, MATTEO OFFRE UN CAFFÈ A CULATELLO CON INVITO A FARE “UN APPELLO ALLA SERENITÀ”! - IERI SERA L'AFFONDO ANTI-BROGLI DEL COMITATO RENZI: “CI SONO IN GIRO 4 MILIONI DI SCHEDE MAI RITIRATE, CI VIENE IL DUBBIO CHE QUALCUNO LE STIA PRECOMPILANDO A MANETTA” - APPELLO DEL SINDACO A VOTARE IN MASSA AI GAZEBO, LA RISPOSTA DEL SOVIET DEI “GARANTI”: BLITZ PRESSO LA CANCELLIERI PER FAR PRESIDIARE I SEGGI DALLA POLIZIA!....

1. PRIMARIE CS:RENZI A BERSANI, FACCIAMO APPELLO INSIEME ++
SINDACO, PRENDIAMO UN CAFFE' E INVITIAMO A SERENITA' DOMANI
(ANSA) -
''Caro Bersani, siamo entrambi a Milano. Ci prendiamo un caffe' insieme e facciamo un appello alla serenita' per domani?''. E' l'invito, via twitter, che Matteo Renzi rivolge al rivale per frenare lo scontro in corso sulle regole in vista del ballottaggio di domani.

2. I RENZIANI: CI SONO IN GIRO 4 MILIONI DI SCHEDE MAI RITIRATE E CI VIENE IL DUBBIO CHE QUALCUNO LE STIA PRECOMPILANDO A MANETTA
Scrive Monica Guerzoni per "Il Corriere della Sera": Domani si vota e le primarie, dopo aver portato il Pd al 30%, rischiano di naufragare nel caos. Per colmare i nove punti che lo separano da Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, denunciando presunti brogli e invitando gli elettori non iscritti al ballottaggio a presentarsi comunque ai seggi.

Roberto Reggi, capo della campagna del sindaco di Firenze, la mette così: «Non siamo preoccupati per quello che accadrà domani, dovrebbero esserlo loro, che hanno violato le regole». Non siete voi che non avete rispettato i patti, spronando i vostri sostenitori a ignorare la decisione dei garanti? «Non guardiamo la pagliuzza quando a carico di Bersani c'è una trave grossa così. Ci sono in giro 4 milioni di schede mai ritirate e ci viene il dubbio che qualcuno le stia precompilando a manetta».

3. BERSANI INCAZZATISSIMO, I GARANTI CHIAMANO LA POLIZIA A PRESIDIARE I SEGGI
Goffredo De Marchis per "La Repubblica"

A 24 ore dal voto, Matteo Renzi alza il tiro. Annuncia il numero delle nuove domande di registrazione (128733), presenta un ricorso per permettere a tutti di iscriversi anche domani ai seggi com'è avvenuto al primo turno, ricorda che queste regole gli «hanno sempre fatto schifo», spedisce attraverso il sito domenicavoto.it, centinaia di migliaia di mail per invitare tutti ad andare ai gazebo. Si prepara così a una vigilia molto aggressiva.

Ma stavolta la reazione di Pier Luigi Bersani è durissima. Con una nota del suo comitato, letta e "vistata" dal segretario in persona, il sindaco viene attaccato frontalmente. «Ora basta. Gli ultimi atti di Renzi sono un vero e proprio sabotaggio di una giornata importante di democrazia». Il senso dell'accusa dei bersaniani è chiaro: «Vogliono mandare tutto in vacca». Con esiti prevedibili anche dopo la proclamazione del risultato.

Alla luce di una giornata drammatica, assume un carattere inquietante la visita che giovedì Luigi Berlinguer, presidente dei garanti delle primarie, ha fatto al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. L'eurodeputato è andato al Viminale per chiedere la massima allerta. «In un clima difficile, i seggi delle primarie possono essere l'obiettivo di qualche facinoroso per scatenare il caos».

Domani ci saranno 18 mila gazebo aperti, 100 mila volontari, tre milioni di persone in coda. È anche un problema di ordine pubblico, ha spiegato Berlinguer alla titolare dell'Interno, chiedendo un di più di attenzione soprattutto nelle grandi città. Nessun dito puntato contro i renziani.

Ma certo l'invito ad andare in massa alle urne non aiuta, è stato il ragionamento del garante.
Il colloquio con la Cancellieri doveva rimanere riservato. Per non alzare la temperatura, per non gettare un'ombra sulle primarie, per non trasformarle in un clamoroso autogol. Lo scontro di ieri però non lascia dubbi: la festa può tramutarsi in un pericoloso pasticcio.

Bersani, parlando a Pubblico, era già stato chiaro ieri: se continuano «sarà scazzo vero». Renzi, allora, indietreggia? Proprio no. Prima mostra il volto gentile del candidato perfetto: «Non ci sono problemi, siamo sereni, tranquilli. Stasera, finita la campagna, io e il mio staff andremo a cena con le nostre famiglie». Ma non si fa spaventare dalla replica del comitato Bersani. Anzi, volutamente si mantiene in un terreno ambiguo. Di sicuro non ferma l'onda.

Il suo messaggio sembra dire: andate tutti ai gazebo poi si vede. «Abbiamo spiegato agli elettori che si possono registrare e andare a votare seguendo pedissequamente le procedure», spiega dopo aver visto la reazione del segretario. Tutto qua? No. Al diritto di voto è sacrosanto-insiste il sindaco -e se il Pd non lo riconosce a tutti diventa il primo partito della storia che anziché favorire la partecipazione istituisce i respingimenti ai seggi».

Bersani, in giro per la Toscana, si fa raccontare passo passo l'evoluzione della giornata e non nasconde la sua ira nemmeno durante il comizio di Livorno. «Noi non ne facciamo certo di brogli, noi le regole le rispettiamo e quando dico noi penso di dire tutti gli elettori dei progressisti». Scaldato dai sostenitori, Bersani per la prima volta allude a un parallelismo tra Renzi e Berlusconi. «Cambiare le regole in corso d'opera per le convenienze di qualcuno, ci ha portato un sacco di guai».

In ballo ci sono milioni di voti, la battaglia delle regole diventa anche strumento di propaganda. Per questo il segretario si appella agli elettori del primo turno, maltrattati secondo lui dalla campagna aggressiva dei renziani. «Tre milioni e duecentomila persone sono state alle regole e andrebbero rispettate», dice. Ora i riflettori sono accesi sull'ultima giornata di comizi.

Per aggiustare quello che si è rotto ieri, occorrerà un gesto da parte degli sfidanti, un segnale di tregua in vista del voto.Anche per sgombrare il campo dalle brutte voci sul dopo voto, con un Renzi, in caso di sconfitta, descritto da molti in uscita verso altri lidi. Se il fuoco non si spegne, l'allarme di Berlinguer trasmesso al Viminale potrebbe non essere infondato.

4. IL VIDEO DI YOUDEM CHE SPUTTANA BERLIGNUER: DOMENICA SERA DICEVA CHE TUTTI POTEVANO REGISTRARSI PER IL BALLOTTAGGIO, POI HA CAMBIATO IDEA...
E' la giornata delle primarie e Berlinguer alla domanda della giornalista di YouDem spiega che chiunque può partecipare al secondo turno ("lo abbiamo deciso un mese fa") facendo cenno solo alla registrazione. In questo passaggio, il presidente del comitato del garante delle Primarie non fa cenno a nessuna giustificazione, deroga o autorizzazione necessaria per registrarsi.

Come però lo stesso Berlinguer chiarirà invece all'Ansa il 27 novembre citando il regolamento dopo che si sono alzate le polemiche su chi possa o no votare al ballottaggio: «In analogia con le vigenti leggi elettorali il corpo elettorale è stato definito con l'indizione dei comizi ed è costituito da coloro che si sono registrati entro il 25 Novembre. Nei giorni 29 e 30, come da regolamento, coloro che per motivi indipendenti dalla loro volontà non si sono potuti iscrivere, potranno chiedere al Coordinamento Provinciale delle Primarie Italia.BeneComune di essere registrati. Sarà lo stesso Coordinamento a valutare e decidere su queste richieste».

LINK
http://video.corriere.it/ecco-chi-puo-votare-ballottaggio/32cb52ea-3b14-11e2-b4fa-74f27e512bd0

5. IL CASO DALLA CHIESA CHE NON POTRA' VOTARE: EX CANDIDATO SINDACO DEL CENTROSINISTRA, RESPINTO DAI GARANTI
Andrea Senesi per "Il Corriere della Sera"

«É il primo caso ai mondo di un tesserato che non può partecipare a una consultazione indetta dal suo partito». É tarda sera, ma qualcuno s'è preoccupato di avvertirlo comunque. Nando dalla Chiesa con ogni probabilità non sarà ammesso al voto per le primarie. La sua domanda d'iscrizione è stata per ora accantonata. «Domenica scorsa ero fuori Milano per motivi di lavoro e il comitato provinciale ha giudicato troppo generica la mia giustificazione. E davvero una cosa da non credere».

Una vita nel centrosinistra. Candidato sindaco a Milano e poi deputato nella Margherita e sottosegretario nell'ultimo governo Prodi. «Ero a Genova per un convegno sulle donne e l'antimafia». Quasi certamente non potrà votare per il ballottaggio, Nando dalla Chiesa. La sua domanda è finita tra quelle contestate. Ma chi avrebbe scelto tra Pier Luigi Bersani e il caso Matteo Renzi? «Non avevo ancora Nando deciso, mi crede?». La notizia, dalla intanto, fa il giro del web. E Giorgio Gori a twittarla: «Stanno cestinando 63 anni decine di migliaia di richieste di
registrazione regolari. A Milano respinto anche Nando dalla Chiesa».

6. PRIMARIE CS: COMITATO RENZI, MILANO OK 200 DOMANDE SU 14MILA
(ANSA)
- A Milano ed in provincia sono state accolte solo 200 delle circa 14.300 richieste di votare al ballottaggio delle primarie del centrosinistra pervenute da cittadini che non sono andati alle urne al primo turno. Lo ha reso noto Gabriele Messina, delegato dei comitati per Renzi per la Provincia di Milano, sulla base di dati ufficiosi che verranno analizzati alle 14 dalla commissione.

In tutto sono pervenute 600 richieste depositate a mano, 700 email, e 13 mila domande caricate online che ''non sono state neppure analizzate''. Tra queste anche quella di Nando Dalla Chiesa. ''Sono state respinte richieste di persone che hanno presentato certificati medici - ha spiegato Messina - che avevano bambini ammalati, o che si trovavano all'estero''. Secondo quanto ha reso noto Giorgio Gori, in provincia di Lecco sono state accolte 6 domande su 928, e in provincia di Bergamo 38 su 1.833.

 

MODULI PER LA REGISTRAZIONE ALLE PRIMARIE PD STAMPATE SULLA CARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA.MATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIE MODULI PER LA REGISTRAZIONE ALLE PRIMARIE PD STAMPATE SULLA CARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA - 2giustificazione voto ballottaggio primarieSPECIALE PRIMARIE RAITRE PIERLUIGI BERSANI VOTA ALLE PRIMARIEPRIMARIE PD CANDIDATI VERSIONE TRAINSPOTTING jpegPRIMARIE PD I CANDIDATI COME POWER RANGERS primarie pdPRIMARIE PD BERSANI COME GARGAMELLA primarie pdprimarie pdprimarie pdprimarie pdLE SAGOME DI MATTEO RENZI E PIERLUIGI BERSANI PER LE PRIMARIE jpegMatteo Renzi festeggia la vittoria alle primarie

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…