IL RUGGITO DEL QUAGLIARIELLO - DOPO IL DIKTAT DEL CAINANO AI SUOI “DIPENDENTI”, L’EX MINISTRO PER MANCANZA DI PROVE E L’INFERMIERA BEATRICE LORENZIN SALUTANO “FORZA ITALIA” – CICCHITTO ADDIO

Da "repubblica.it"

"Presidente, è preoccupato?". Giorgio Napolitano sale i primi due gradini di villa Pignatelli a Napoli, dove sta per incontrare la comunità ebraica, e allargando le braccia risponde con una battuta significativa. "Fate domande di un'ingenuità mai vista". Poi il capo dello Stato spiega che il suo primo passo sarà la verifica sulle possibilità di prosecuzione della legislatura, con il successivo scioglimento della Camere "se sarà impossibile" dare un governo al Paese.

"Siamo in una fase un po' criptica...io cercherò di vedere se ci sono le possibilità per il prosieguo della legislatura" le parole del presidente, confermando che ne parlerà in serata con il premier Letta, appuntamento fissato subito dopo la brusca accelerazione di ieri, con Berlusconi che ha di fatto aperto la crisi costringendo i suoi ministri a dimettersi.

Intanto nel Pdl esplode il caos dopo le decisioni del Cavaliere. Fabrizio Cicchitto ribadisce che "la decisione di far cadere il governo non può essere assunta da un ristretto vertice del Pdl, in assenza sia del vicepresidente del consiglio e segretario politico Alfano, sia dei due capigruppo Brunetta e Schifani".

L'esponente Pdl conferma la "solidarietà" a Silvio Berlusconi che però "non ha bisogno di un partito di alcuni estremisti che nelle occasioni cruciali parlano con un linguaggio di estrema destra dall'inaccettabile tonalità anche nel confronto con gli avversari politici, che non dobbiamo imitare nelle loro espressioni peggiori".

Ma sono due ministri a far capire quanto sia alta la tensione nel partito berlusconiano: Gaetanno Quagliariello, titolare del dicastero delle Riforme nell'esecutivo Letta, e Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. "Se Forza Italia sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra ne prenderò atto e mi dedicherò, magari, a creare il Napoli Club del Salario".

"Spero nasca una posizione diversa da quella espressa ieri ad Arcore, anche per Berlusconi" ha poi auspicato Quaglieriello parlando al Festival del Diritto. Storico del gaullismo, Quagliariello, replicando al moderatore Stefano Folli, ha aggiunto che in passato, ci sono stati "tre partiti Gaullisti", in questo periodo "ce ne sarebbero due". In ogni caso, chiarisce Quagliariello, "io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle. Però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò".

E poi la Lorenzin: "Silvio Berlusconi è un perseguitato e il suo dramma personale è diventato il dramma di tutti noi, ma non giustifico né condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore. Questa nuova Forza Italia sta dimostrando d'essere molto diversa da quella del '94. Manca di quei valori e di quel sogno che ci ha portati sin qui.

Ci spinge verso una destra radicale in cui non mi riconosco, chiude ai moderati e li mette fuori senza alcuna riflessione culturale, segnandoli come traditori. Accetto dunque la richiesta di dimissioni fatta durante un pranzo a cui non partecipavano nè i presidenti dei gruppi parlamentari, nè il segretario del partito. Ma continuerò ad esprimere le mie idee e i miei principi non in questa Forza Italia".

 

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