sergio mattarella giorgia meloni gianni letta

“GIANNI LETTA HA DETTO UNA COSA GIUSTA” – DOPO LA STRONCATURA DEL PREMIERATO DA PARTE DELL’EMINENZA AZZURRINA, UNA GROSSA FETTA DI FORZA ITALIA SI SCHIERA CON LO ZIO GIANNI – “E’ LA VOCE DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI, È UN MAESTRO. DOVREBBERO ASCOLTARLO DI PIÙ. QUESTA E' UNA CLASSE DIRIGENTE IN CADUTA LIBERA...”

Alessandro Ferrucci per il Fatto Quotidiano - Estratti

 

GIORGIA MELONI E GIANNI LETTA NEL 2009

Che poi ci mancava solo Gianni Letta. Ma come, lui così attento, così parco di dichiarazioni, così calmo e sorridente, così volontariamente assente da ogni polemica, s’infila dentro al dibattito sulla riforma della Costituzione? “Ridurrebbe i poteri del presidente della Repubblica”.

E poi: “La figura del presidente della Repubblica sta bene così: non l’attenuerei”.

Nella maggioranza, soprattutto all’interno del perimetro di quel che resta di Forza Italia, c’è apprensione misto a sbigottimento. Abbiamo chiesto chiarimenti ad alcuni esponenti del centrodestra.

 

 

(…)

Nazario Pagano, 66 anni, deputato Forza Italia.

GIANNI LETTA GIORGIA MELONI

(Sospiro, grave) “Non è un esponente di partito”.

No, ma è Letta.

“È stato strumentalizzato”.

È stato chiarissimo.

“Non siamo alla stesura finale”.

 

Si è stupito?

“No; (ci pensa) sul tema specifico non sapevo come la pensava, comunque non mi riguarda”.

Parliamo di Letta. Gianni Letta.

“È un uomo Mediaset”.

 

 

Quindi?

“È un uomo che fa parte del gruppo industriale, che fa capo a Berlusconi. Non ha mai avuto un ruolo di partito”.

 

Andrea Orsini, 64 anni, deputato Forza Italia.

“Sono un po’ in difficoltà”.

Ci dispiace.

“Ma non ho un’opinione particolare”.

Però?

“Letta ha detto una cosa giusta”.

 

 

Quindi?

“Non bisogna ridimensionare il presidente”.

È con Letta.

GIORGIA MELONI E GIANNI LETTA NEL 2009

“Ma la riforma non lo tocca”.

Insomma.

“È tutto un equivoco terminologico”.

Mannaggia.

 

“È una polemica sul nulla”.

Ne è certo?

“Conoscendo i protagonisti mi sembra difficile pensare che Letta possa essere andato contro il Governo”.

 

Osvaldo Napoli, 79 anni, storico esponente del centrodestra: “Finalmente siamo tornati alla vera politica. Questa è una classe dirigente in caduta libera”.

Con Letta senza ma.

“Lui è un maestro. Dovrebbero ascoltarlo di più”.

 

Luca Squeri, 61 anni, deputato Forza Italia.

“La voce di Letta è autorevole e tutte le voci autorevoli, su una questione così importante, vanno ascoltate”. Qual è la morale?“ Che la riforma non deve cadere dall’alto come accaduto ai tempi di Renzi”.

letta mattarella

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E ALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

giorgia meloni matteo salvini luca zaia vincenzo de luca tribunale

DAGOREPORT - SE DOMANI SALVINI SARÀ CONDANNATO, CHE FARÀ LA DUCETTA DEI DUE MONDI? CHIEDERÀ AL LEADER DELLA LEGA DI DIMETTERSI, RISCHIANDO DI FAR CADERE IL GOVERNO, O ATTACCHERÀ LA MAGISTRATURA ACCUSANDOLA DI AVER SFORNATO UNA “SENTENZA POLITICA”? LA SECONDA CHE HAI DETTO! - A QUEL PUNTO, "TOGHE ROSSE" VARRÀ ANCHE PER SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL RINVIO A GIUDIZIO? – ANNO NUOVO, ROGNE NUOVE: LE REGIONALI AD APRILE 2025 CON LE GRANE CAMPANIA E PUGLIA E IL CASO VENETO DEL DOPO-ZAIA – MELONI PONTE TRA TRUMP E L’UE? UNA FREGNACCIA CHE FA INCAZZARE FRANCIA, GERMANIA E POLONIA: PER PARLARE CON IL NUOVO BOSS DELLA CASA BIANCA, NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SMORFIE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?