GIUSTIZIA SPORTIVA E’ SFATTA - MA PERCHÉ LE SQUALIFICHE DEI CALCIATORI NON VENGONO INFLITTE A FINE CAMPIONATO, COSÌ DA FARLE SCONTARE IN QUELLO SUCCESSIVO? - LA GIUSTIZIA “A RATE”, VISTA CON IL NAPOLI, FALSA IL CAMPIONATO: INDAGINE CHIUSA IL 30 MAGGIO, ISTRUTTORIA MINIMA E SETTE MESI PER ARRIVARE A CONDANNA! - CON LA “DOPPIA VELOCITÀ” TRA GLI INDAGATI C’È CHI ANCORA GIOCA E CHI È STATO GIÀ PROCESSATO…

Giuliano Foschini e Marco Mensurati per "la Repubblica"

Sostiene oggi il Napoli che con la squalifica comminata ieri si siano "alterati irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento. Ogni eventuale decisione va presa prima che inizi un torneo o al termine dello stesso". Ma è davvero così? C'è qualcuno che sta alterando il campionato? Effettivamente per come funziona in Italia la giustizia sportiva, le regole non sembrano uguali per tutti.

Ad aprile scorso il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, prometteva «tolleranza zero e processi sportivi in tempi rapidi». Non si volle fare un maxi processo né un'amnistia come propose il procuratore di Cremona. La strategia, visti i risultati, non è stata però eccellente. Prendiamo il caso del Napoli: la chiusura dell'indagine penale è del 30 maggio scorso.

Da allora Palazzi aveva a disposizione tutti gli atti: la sua istruttoria è stata minima eppure c'è stato bisogno di sette mesi per arrivare a una condanna. Un tempo infinito se si pensa cosa è accaduto al Lecce. Il 10 maggio il capo degli 007 della Figc incontra il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati. Ad agosto il Lecce era retrocesso in serie C. Una decisione molto più complicata di una piccola penalizzazione. Che differenza c'è tra il Lecce e il Napoli?

È la stessa domanda che si starà facendo Christian Bertani, ex attaccante del Novara. Il 28 maggio il centravanti finisce in carcere a Cremona con l'accusa di aver "lavorato"per gli Zingari e truccato alcune partite: Chievo-Novara e Novara- Ascoli. Accanto alla sua cella c'era Stefano Mauri, accusato degli stessi reati. Bene, il 2 ottobre Bertani è stato squalificato a un anno per quegli due incontri mentre Mauri sta giocando una delle sue migliori stagioni con la Lazio.

Non è ancora riuscito a dimostrare la sua innocenza (o colpevolezza) davanti ai giudici sportivi: il processo non è ancora cominciato. La situazione del centrocampista laziale è la stessa di decine di altri calciatori, campioni in attesa di giudizio. A Cremona il procuratore Di Martino ha appena fatto notificare un avviso di conclusione delle indagini a 33 giocatori: ci sono Bonucci e Criscito, soltanto che uno ha giocato gli Europei (perché la Federazione sosteneva non fosse indagato) e l'altro no.

C'è Conte che ha subito una squalifica e tre gradi di giudizio e Sculli che invece non ne ha affrontato nemmeno uno. Emblematica è anche la vicenda degli ex Bari: Guberti e Bentivoglio sono squalificati per una gara del 2011. Gillet o Masiello sono accusati di aver venduto insieme con il resto della squadra una partita del 2009 (Salernitana-Bari) e la domenica scendono normalmente in campo. Quella partita fu giocata anche dal difensore Andrea Ranocchia: c'è chi dice che anche lui abbia intascato denaro. Chi invece che lo abbia rifiutato. È un illecito o un'omessa denuncia? Come si difende Ranocchia? Per la giustizia sportiva italiana, si sa solo che Ranocchia difende meglio a 3.

 

Paolo Cannavaro capitano del NapoliGIANLUCA GRAVAstefano palazzi01ANTONIO CONTE jpegstefano-mauri

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