conte merkel

CON-TE O SENZA DI TE – IL DOSSIER ITALIANO SUI MIGRANTI CHE IL PREMIER DISCUTERA' A BRUXELLES È PRONTO. CINQUE PUNTI CHE GIRANO INTORNO A UN CARDINE PRINCIPALE: O SARANNO RISPETTATI GLI IMPEGNI RECIPROCI O L’ITALIA NON CI STA – CONTE CHIEDERÀ LA CANCELLAZIONE DEL REGOLAMENTO DI DUBLINO, GLI HOTSPOT NEI PAESI DI TRANSITO E ALTRI SOLDI PER…

Fabio Martini per "la Stampa"

 

giuseppe conte angela merkel

Il Piano italiano è pronto. Nel suo ventiduesimo giorno da presidente del Consiglio, rinchiuso nello studio al piano nobile di palazzo Chigi, Giuseppe Conte ha rifinito il dossier sulla questione migranti che domani pomeriggio lui stesso illustrerà ai Paesi che parteciperanno al summit informale di Bruxelles. Sul Piano stanno lavorando alla Farnesina e al Viminale e soltanto stasera sarà completato il lavoro di limatura e di sintesi. Ma Giuseppe Conte ha già tirato una riga sui punti essenziali.

 

giuseppe conte

Sarà un Piano articolato, ricco di proposte, declinato attorno a cinque punti principali che, come spiegano a palazzo Chigi, ruoteranno attorno ad un cardine irrinunciabile: «È finita la politica dei due tempi, prima gli oneri e poi si vedrà: o ci sarà contestualità negli impegni reciproci e nella necessaria copertura finanziaria» o l' Italia non ci sta e a quel punto si rischia una rottura clamorosa al vertice formale dell' Unione europea, fissato per il 28 giugno, sempre a Bruxelles.

 

MACRON GIUSEPPE CONTE

Il timore di un flop ieri sera a palazzo Chigi risultava rafforzato dopo le dichiarazioni di Angela Merkel: non è parsa incoraggiante la rinuncia ad un patto complessivo e la preferenza verso «accordi bilaterali e multilaterali», che a Roma sembrano preludere ad un nulla di fatto. Un appuntamento - quello di fine giugno - che, al di là della retorica del sistema mediatico, si sta caricando di una valenza epocale.

 

E questo tipo di lettura in qualche modo è incoraggiata da Matteo Salvini che, parlando col settimanale tedesco «Spiegel», è arrivato a dire che «in un anno si deciderà se l' Europa esisterà ancora».

 

Il doppio ruolo

nave diciotti migranti 2

Sul tema migranti un carico così grande di aspettative sarà rappresentato, curiosamente, da un personaggio che fa politica attiva da tre settimane. Da quando si è insediato, Giuseppe Conte si è trovato ad interpretare un duplice, complicato ruolo. Da una parte, portavoce-uomo immagine negli appuntamenti interni e internazionali. Su questo piano i riscontri, per ora, sono stati incoraggianti: gli indici di popolarità e di fiducia di Conte sono superiori persino a quelli di Matteo Salvini. Ogni giorno sugli scudi.

 

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

Altrettanto complicato il lavoro di Conte nelle segrete stanze romane, dove si ritrova ad accorciare le distanze tra Di Maio, Salvini e la «terza area», composta da personalità indipendenti, come i ministri degli Esteri Enzo Moavero e quello dell' Economia Giovanni Tria, ai qual guardano sia il Capo dello Stato Mattarella (che segue a distanza la complessa vertenza europea sui migranti), sia gli establishment di Bruxelles, Berlino e Parigi.

 

Tutti consapevoli che potrebbe aprirsi nei prossimi giorni una partita decisiva, per il futuro politico di Angela Merkel e di tutta l' Europa. E si giocherà sul terreno dei migranti.

 

MIGRANTI

I cinque punti

Il dossier del quale parlerà Conte nel vertice di domani è articolato in cinque punti. Il primo: il regolamento di Dublino va cancellato e non riformato. In attesa di una riscrittura integrale, quel regolamento - scritto nel 1990 quando crollavano i regimi comunisti, per regolare i flussi sulle frontiere terrestri e non quelle marittime - continui a regolare quel tipo di movimenti. In altre parole l' Italia chiederà che Dublino si applichi alle sole frontiere terrestri.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

Secondo. L' Italia chiederà un impegno formale a coprire l' ulteriore mezzo miliardo di euro necessario a far partire il Trust Fund Africa, studiato per favorire in quell' area del mondo opportunità diverse dal traffico dei migranti.

Terzo: creare il prima possibile Centri di assistenza ai migranti, impropriamente definiti hot spot, in tutti i Paesi di transito, piattaforme dalle quali organizzare i rimpatri.

Quarto: definizione di fondi europei per i rimpatri assistiti.

Quinto: va definita in modo formale la contestualità degli interventi che dovessero essere decisi e definiti. In altre parole Conte, Di Maio e Salvini sono pienamente d' accordo che le politiche di filtro e di contenimento che dovessero essere decise per il «fronte africano» debbano essere finanziate e partire immediatamente, non a futura memoria e contestualmente alle altre che interesseranno i migranti da ridistribuire.

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