DOVE PASSA ANGELA NON CRESCE PIÙ L’ERBA - DOPO AVER SPOLPATO LA GRECIA, LA MERKEL VUOLE CONQUISTARE LA SPAGNA: DOPO IL “NO” AGLI EUROBOND, LA GERMANIA APRE ALL’ACQUISTO DI TITOLI PUBBLICI COL FONDO SALVA-STATI PER TENERE AL GUINZAGLIO RAJOY - DAL G20: “SIAMO ANDATI A LOS CABOS PER PARLARE DI GRECIA MA LORO ERANO INTERESSATI SOPRATTUTTO ALLE BANCHE IBERICHE” (COME ALL’ULTIMO MEETING DEL BILDBERG) - GLI AVVOLTOI TEDESCHI VOLTEGGIANO ANCHE SULLE BANCHE ITALIANE…

Marco Zatterin per "la Stampa"

La Commissione Ue si attende che la Spagna presenti formalmente nelle prossime ore la richiesta di aiuto per il salvataggio delle banche, e studia una soluzione ibrida fra i due fondi salvastati per erogare i primi denari già in luglio. L'ancora indefinito caso del credito spagnolo sull'orlo del collasso sarà uno dei tre temi centrali della riunione dell'Eurogruppo che si apre nel pomeriggio a Lussemburgo.

I ministri economici della moneta unica discuteranno della Grecia post elezioni, in vista della partenza della Troika Ue/Bce/Fmi per Atene «prevista per lunedì». Sul tavolo anche la «ricostruzione dell'Unione economica» che, per Bruxelles, dovrebbe volare subito in chiave di Unione bancaria, «fattibile in tempi brevi senza toccare i Trattati». Intanto Angela Merkel apre alla possibilità che il fondo salvastati (l'Efsf o con l'Esba) acquisti bonos spagnoli: «Tecnicamente - spiega - la possibilità di acquisti sul mercato secondario c'è, ma non ci sono piani concreti di cui io sia a conoscenza». Dello stesso avviso il francese della Bce Benoît Cœuré, che ha spiegato al Financial Times di appoggiare questa soluzione per alleggerire le pressioni dei mercati sulla Spagna e anche sull'Italia.

Due giornate intense attendono l'Europa rientrata dal G20 messicano con l'incoraggiamento ad approfondire i propri legami economici. Oggi risponde l'Eurogruppo, domani l'Ecofin potrebbe anche tentare una fuga ad almeno a nove verso la Tobin Tax. La presidenza danese cerca un ultimo compromesso con un approccio che, inizialmente, esclude dalla tassa i derivati. Cruciale la Spagna, comunque.

«Siamo andati a Los Cabos per parlare di Grecia e abbiamo scoperto che loro erano sopratutto interessati alle banche iberiche», racconta una fonte che ha partecipato al G20. Stamane arrivano i rapporti indipendenti sugli istituti in difficoltà, il che permetterà di quantificare quanto dei 100 miliardi stanziati il 9 giugno serve effettivamente per il salvataggio. «La Spagna dovrebbe presentare la sua domanda oggi», dice un alto funzionario Ue. Vuol dire che «nel giro di una o due settimane» si potrà definire un Memorandum con Madrid, con gli esborsi e le condizioni per la revisione delle regole del sistema finanziario.

L'Eurogruppo non ha però ancora deciso se affidarsi al fondo temporaneo Efsf o al suo successore permanente Esm, che si pensava dovesse entrare in funzione da luglio, ma che rischia di essere in ritardo per colpa delle ratifiche in corso, compresa quella italiana.

La differenza sta nel fatto che l'Efsf non offre la precedenza ai creditori ufficiali rispetto agli azionisti, mentre l'Esm sì: alcuni paesi - sopratutto la Finlandia - temono che in caso di crac i padroni delle banche possano vantare gli stessi diritti dei Paesi che le hanno salvate. Anche i tedeschi sono per l'Esm per lo stesso motivo, e conviene anche a Roma visto che - avendo lo status di istituto internazionale - permette di non contare a debito gli esborsi. Bankia, comunque, dovrà essere curata subito.

Questione tecnica e poi politica. E' il contrario del caso greco. Formato il governo, tocca alla Troika Ue/Fmi/Bce che volerà ad Atene per fare il punto della situazione. Lunedì, con tutta probabilità. Sarà un' ispezione analitica in vista di un secondo round a più alto livello. «Atene non è molto fuori rotta rispetto agli accordi - rivelano a Bruxelles -. In termini di bilancio, i primi quattro mesi sono stati in linea», però sono ferme riforme e lotta all'evasione.

Misurato il programma, si potrà procedere con gli esborsi. Il primo, quello già deciso da un miliardo, «potrebbe essere sbloccato entro il fine settimana». Oggi se ne parla col ministro ad interim Giorgos Zanias. Infine gli eurobond: «Prima dobbiamo rinforzare il governo della stabilità», avvertono alla Commissione, cioé stringere regole e coordinamento. Gli eurobond «potrebbero arrivare cambiando i trattati - dice la fonte -, in un tempo tra i 2 e i 5 anni. Servono, ma non è proprio per domani».

 

UNA SMORFIA DI ANGELA MERKEL ANGELA MERKEL GNAM Angela Merkel e Karl Theodor zu Guttenberg BENOIT CEURE ADDIO SARKO BY MERKEL BENOIT COEURELEADER G20

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