IL CATTIVONE DRAGHI ROVINA LA FAVOLETTA DI RENZI - LA BCE RICORDA ALL'ITALIA CHE NON STA FACENDO UNA CIPPA PER CONTENERE IL DEBITO MOSTRUOSO. PADOAN S'OFFENDE: "ANALISI PARZIALE"

Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”

draghi padoandraghi padoan

 

Nel corso di quest’anno l’economia dell’eurozona «dovrebbe rafforzarsi e ampliarsi gradualmente». E per la prima volta da tempo immemore, la Bce migliora le sue previsioni; nel bollettino mensile conferma la novità, anticipata a Cipro da Mario Draghi, di un Pil e di un’inflazione più alti del previsto (con eccezione della stima sull’andamento dei prezzi per l’anno in corso, che sarà peggio, cioè zero).

 

Il Pil aumenterà dell’1,5% e non dell’1% come stimato a dicembre. Dopo che la ripresa «si è gradualmente consolidata nella seconda metà del 2014», gli economisti di Francoforte confidano che «il miglioramento nel clima di fiducia delle imprese e dei consumatori favorirà la trasmissione efficace delle misure di politica monetaria all’economia reale», contribuendo ulteriormente al recupero.

 

Draghi RenziDraghi Renzi

A favorire la ripresa concorrono, oltre al “mood” più roseo, il prezzo del petrolio basso e l’euro debole, ma anche le misure di politica economica. Il quantitative easing «ha già prodotto un sostanziale allentamento delle condizioni finanziarie generali», sin da dicembre del 2014, per il solo effetto annuncio. Sono scesi i rendimenti sui titoli di Stato, ma anche sulle obbligazioni private. Allo stesso tempo sono «aumentati in maniera significativa» i corsi azionari e l’euro «si è indebolito notevolmente». Anche i costi di raccolta per le banche sono diminuiti e il calo è stato «gradualmente trasmesso al costo del finanziamento esterno per il settore privato». Una schiarita generale. Unico elemento di disturbo, una «volatilità» dovuta all’incognita greca.

 

juncker merkeljuncker merkel

Ma nel bollettino sono contenute anche alcune annotazioni che hanno fatto scoppiare un caso politico. La Bce ha ricordato infatti che per il nostro Paese e per il Belgio «continua ad esservi un notevole scostamento dallo sforzo strutturale richiesto nell’ambito della regola del debito». E la Ue avrebbe deciso di non aprire una procedura di infrazione per deficit eccessivo senza tener conto, «quale fattore aggravante, dell’insufficiente risanamento». Infine, per Francoforte «l’Italia necessita di ulteriori riforme per accrescere il prodotto potenziale». Il combinato disposto di un completamento di una riforma del lavoro e delle liberalizzazioni potrebbe dare una spinta al Pil di oltre il 10% nel lungo periodo.

 

MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN

I passaggi sui conti pubblici non sono piaciuti a Roma, né a Bruxelles, dove una presidenza più «politica» della Commissione europea, quella di Jean-Claude Juncker, sta fortunatamente seppellendo il burocratismo sulle verifiche primaverili e autunnali della Ue a favore di un approccio più flessibile. Non a caso, indiscrezioni riferiscono di un rapporto tra il lussemburghese e Angela Merkel ormai precipitato a temperature glaciali. Ed è ovvio che l’istituzione più rigorosa sui conti pubblici, la Bce, presieduta dall’uomo che battezzò il “fiscal compact”, Mario Draghi, non possa far altro che continuare diligentemente a registrare gli scostamenti dalle regole europee.

 

LETTONIA ENTRA NELL'EUROZONA - Il primo ministro Valdis DombrovskisLETTONIA ENTRA NELL'EUROZONA - Il primo ministro Valdis Dombrovskis

Ieri mattina Pier Carlo Padoan si è limitato a replicare che la regola del debito «si rispetta, come detto anche dalla Commissione Ue, anche se si fanno le riforme in modo deciso». Persino il “falco” della Commissione, il vicepresidente Valdis Dombrovskis, ha tagliato corto: «la Commissione è al corrente delle critiche della Bce e continuerà a monitorare regolarmente il rispetto del debito per l’Italia e il Belgio».

 

In serata, il ministero di Padoan ha anche corretto un passaggio del bollettino che imputa il miglioramento del disavanzo strutturale allo sconto sui tassi di interesse pagati sul debito: è un’ipotesi «quanto meno parziale», ha fatto sapere.

 

 

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