renzi elezioni

IL DUCETTO S’E’ GIOCATO PALAZZO CHIGI (GENTILONI & MATTARELLA GODONO) – LA DISFATTA DI IERI RIAPRE IL CONGRESSO DEM. ORLANDO FURIOSO (SCONFITTO A LA SPEZIA) DA’ SGANASSONI A MATTEO ED ANDRA’ ALLA MANIFESTAZIONE DI PISAPIA – RENZI FRIGNA: “POTEVA ANDARE MEGLIO”, MA AL NAZARENO PORTONE SBARRATO FINO A TARDI

 

 

Goffredo De Marchis per la Repubblica

 

renzi post elezionirenzi post elezioni

Pensieri cupi, ammissione di sconfitta e la sede del Pd a Largo del Nazareno quasi deserta, simbolo plastico di una giornata no. Matteo Orfini è costretto a disertare perché sta seguendo, da ex commissario, il congresso per il Pd romano. Matteo Renzi non prevede un passaggio, salvo sorprese notturne, e tiene i contatti con i fedelissimi attraverso il telefono. Con Matteo Ricci, il responsabile enti locali presente a Roma, con Maurizio Martina, il vicesegretario, con lo stesso Orfini, e con Andrea Rossi responsabile organizzativo.

 

Cosa si dice tra i membri del quartier generale? Che i risultati sono «brutti» e questo non sarà negato con la formuletta del «voto locale». Che in Italia soffia «un vento di centrodestra» e la sfida delle elezioni politiche alla fine sarà contro Berlusconi e Salvini. Che i 5stelle sembrava dovessero «vincere fino al 2030» e invece alla fine il duello sarà tra i poli tradizionali. Magra consolazione, certo, ma un dato politico chiaro.

 

RENZI E ORLANDORENZI E ORLANDO

Che il Pd deve prepararsi a fronteggiare di nuovo e in maniera ancora più pressante il fuoco amico delle formazioni che si muovono nel centrosinistra. E di chi nel Pd propone un cambio di rotta come la minoranza di Andrea Orlando: dialogo, alleanze, stop a inseguimenti delle larghe intese.

 

Una rivincita del congresso senza primarie ma tutta giocata nel dibattito interno e di sponda con chi si muove fuori dal recinto dem. Naturalmente il bersaglio sarà sempre il segretario Renzi, dopo questa domenica indebolito e obbligato a trovare una soluzione per dribblare l' offensiva che partirà da stamattina.

 

Giuliano Pisapia3Giuliano Pisapia3

Renzi non nega la sconfitta ma prova a dimostrare che non è un tracollo. Nella notte il primo commento: «Risultato a macchia di leopardo, nel numero complessivo dei sindaci siamo avanti noi, ma poteva andare meglio». Renzi sottolinea cioè che nel complesso dei 111 comuni al voto molti restano dem, prova - secondo l' ex premier - che il partito mantiene un radicamento ed è perno centrale di qualsiasi ipotesi di schieramento per il voto nazionale.

 

Fuori da comunicati ufficiali si spiega poi che alcuni ko, a cominciare da Genova, sono a carico di candidati più vicini come profilo a Pisapia che a Renzi. Un modo per arginare la dose di accuse e polemiche alla linea dell' isolamento scelta, tra alti e bassi, dal leader. Ma ovviamente brucia la sconfitta di Genova, non compensata dal ritorno alla guida di Parma.

 

bersani pisapiabersani pisapia

Significa che nei 4 anni di leadership renziana si sono perse molte grandi città italiane. Una tendenza ancora più grave quando ci si muove nell' ambito delle amministrative, un tempo terreno di caccia della sinistra. Scottano i risultati dei ballottaggi nei capoluoghi toscani perché la regione dove è nato il fenomeno Renzi. Quasi una umiliazione gli insuccessi in blocco in Emilia-Romagna.

 

Nei colloqui dei minuti successivi alle chiusure dei seggi si fanno anche altre analisi. Per esempio è già pronta una obiezione ai nemici del segretario a sinistra: come possono continuare a dipingerlo come uomo di destra quando invece si pagano, probabilmente anche in questo secondo turno, le battaglie di sinistra come lo ius soli?

 

renzi orfini e gentilonia118dbb52b1 (1)renzi orfini e gentilonia118dbb52b1 (1)

Si ragiona sul fatto che con un' astensione così pesante sarebbe probabilmente più giusto eleggere un sindaco con il 40 per cento del primo turno, come succede a Palermo. Ma una sconfitta è una sconfitta e Renzi non potrà ridimensionarla più di tanto. Per questo la settimana che lo attende appare decisiva.

 

Orlando attacca già nella notte: «Il Pd isolato perde, serve un cambio di rotta». Il ministro riunirà la sua corrente rilanciando il centrosinistra largo. Poi sabato andrà a Piazza Santi Apostoli alla manifestazione di Giuliano Pisapia che appariva, senza le elezioni a settembre, un appuntamento prematuro e invece rischia di cadere nel momento giusto.

 

ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATIONORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION

Nel momento giusto per cosa? Per infilarsi nel corpo del Partito democratico in affanno, per lanciare una linea politica di discontinuità netta con quella renziana. E soprattutto per affermare ciò che a Largo del Nazareno considerano scontato: negare la leadership di governo di Matteo Renzi, minare non la sua figura di segretario ma molto di più; la sua candidatura a premier alle prossime elezioni, chiedendo la contendibilità di quel ruolo.

 

Ultimi Dagoreport

papa francesco bergoglio balcone policlinico gemelli

DAGOREPORT – QUESTA VOLTA PAPA FRANCESCO HA RISCHIATO DAVVERO DI MORIRE, ED È STATO RIPRESO PER LO ZUCCHETTO: TENERLO IN VITA  HA RICHIESTO UNA ASSISTENZA STRAORDINARIA DA PARTE DELL’OTTIMO STAFF MEDICO DEL POLICLINICO GEMELLI – BERGOGLIO RICEVERÀ LE STESSE PREMURE A SANTA MARTA? UN PRIMO PESSIMO SEGNALE SI È AVUTO NELLA MODALITÀ CON CUI IL PAPA È STATO “OFFERTO” AGLI OCCHI DEI FEDELI DAL BALCONE DELL’OSPEDALE: LO STAFF VATICANO, PER NON FARLO SEMBRARE MALCONCIO, GLI HA TOLTO I NASELLI DELL’OSSIGENO, TANTO CHE BERGOGLIO NON È RIUSCITO A CONCLUDERE LA BENEDIZIONE PER L’AFFANNO…

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - SOPRAVVIVERÀ IL GOVERNO DI GIORGIA MELONI AL VOTO, PREVISTO PER OTTOBRE, DI CINQUE REGIONI (OLTRE 17 MILIONI DI CITTADINI ALLE URNE)? - TRANNE LA TOSCANA SEMPRE ROSSA, CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA E VENETO SONO TUTTE CONTENDIBILI DAI DUE SCHIERAMENTI - IN PUGLIA LA VITTORIA DEL PD SAREBBE CERTA SOLO CON ANTONIO DECARO – IN VENETO, IL MELONIANO DE CARO SE LA PRENDE IN QUEL POSTO SE ZAIA PRESENTA UN SUO UOMO NELLE LISTE DELLA LIGA VENETA - DA ‘’VIA COL VENETO’’ A “PER CHI SUONA LA CAMPANIA”. DOVE SI È GIÀ IN PIENA SCENEGGIATA NAPOLETANA, STARRING MARTUSCIELLO, PIANTEDOSI, CIRIELLI, DE LUCA – MARCHE? QUASI PERSE - GIORGIA, QUI SI RISCHIA LA SCOPPOLA! CHE FARE? NEL DUBBIO, COME INSEGNA L’ANTICO CODICE DEMOCRISTIANO, MEGLIO RIMANDARE IL VOTO REGIONALE NEL 2026…

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...