becciu marogna

CHI È DAVVERO LA “DAMA DEL CARDINALE”: MAROGNA O CAROGNA? – DALLE MISSIONI AI MASSONI (SI È VANTATA DI VOLERE APPRENDERE LA LEZIONE DI FLAVIO CARBONI E FRANCESCO PAZIENZA) - LEI SI DIPINGE COME “UNA ANALISTA”, UNA “ESPERTA DI INTELLIGENCE STIMATA DAI VERTICI DEI SERVIZI ITALIANI” (FUORI INTERVISTA BUTTA LÌ IL NOME DI DUE GENERALI AI VERTICI DELL'AISE: “MI STIMANO MOLTO, SI INFORMI”) – E NESSUNO CHIEDE CHI SONO I DUE GENERALI? CONTE E VECCHIONE NON SE NE OCCUPANO? E IL COPASIR NON ESIGE SPIEGAZIONI?

1. CECILIA, LA CONSULENTE (SENZA LAUREA) CON LA PASSIONE PER L'INTELLIGENCE «I SERVIZI SEGRETI? LORO MI STIMANO»

Ferruccio Pinotti per il “Corriere della Sera”

 

Cecilia Marogna img

Chi è davvero Cecilia Marogna, la «dama del cardinale», la misteriosa superconsulente vaticana cui il cardinale Becciu ha fatto bonificare 500mila euro per non meglio precisate «operazioni umanitarie», ora agli arresti su mandato degli inquirenti vaticani che hanno chiesto all' Interpol un mandato di cattura?

 

Cecilia Marogna, 39 anni, di Cagliari che il Corriere ha avuto modo di intervistare due volte e incontrare in via esclusiva, non si presenta come la fascinosa Mata Hari che è stata dipinta. Piccola, magrolina, bel sorriso («quello è di famiglia, abbiamo la fortuna di avere denti bianchissimi e che non si cariano mai»), al di là dell' aspetto gradevole non ha certo l' aria della «honey trap», la trappola al miele che i Servizi di tutto il mondo utilizzano.

 

Cecilia Marogna e Becciu

È invece un ragazza madre di una bella bimba di 10 anni che copre di baci nel suo profilo social Emmeci, ora rimosso. Lei si dipinge come «una analista», una «esperta di intelligence stimata dai vertici dei Servizi italiani» (fuori intervista butta lì il nome di due generali ai vertici del' Aise: «Mi stimano molto, si informi») e rivendica «il risultato di aver costruito una rete di relazioni in Africa e Medio Oriente per proteggere Nunziature e Missioni da rischi ambientali e da cellule terroristiche».

 

CECILIA MAROGNA

In realtà non risulta che sia nemmeno laureata, e i fantomatici «studi di perfezionamento in Libano» suscitano quasi tenerezza. Di certo Cecilia Marogna una passione per i segreti e gli intrighi ce l' ha: aveva avvicinato Flavio Carboni «per saperne di più di misteri sardi e dell' Anonima sequestri», Paolo Cirino Pomicino e Lorenzo Cesa per accreditarsi in ambienti politici, Gioele Magaldi, massone del Grande Oriente democratico, per farsi raccontare i segreti di logge e grembiulini.

flavio carboni

 

Ma il suo colpo migliore l' aveva realizzato nel 2015 quando, racconta lei, riesce ad agganciare con una semplice mail il numero due della segreteria di Stato, il futuro cardinale Angelo Becciu, che ha accesso ai fondi vaticani e che è un diplomatico di lungo corso essendo stato nunzio in molti Paesi. «Doveva essere un colloquio di dieci minuti, mi ha tenuta un' ora e mezzo», si vantava.

 

Poi però Becciu tramite monsignor Perlasca aveva iniziato a bonificarle a tranche 500mila euro su una società slovena, di cui risulta titolare, la Logsic d.o.o., come risulta dalle carte pubblicate dal Corriere . Peccato che lei stessa abbia ammesso di «non aver mai emesso fatture» e di aver potuto utilizzare anche «in chiave personale» quei fondi riservati.

Francesco Pazienza

 

Una parte consistente dei quali risulta essere stata spesa in borsette, vestiti, profumi, una poltrona in pelle Frau: «Dopo tanto lavoro me la posso pure comprare no?

», diceva con ironia, sorvolando su due denunce per appropriazione indebita: «Malignità finite in nulla». E aggiungendo sibillina: «Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare col presidente del Burkina Faso per facilitare la soluzione di qualche crisi».

 

E ieri mattina, prima dell' arresto, lasciava trapelare l' ipotesi di aver avuto un ruolo nella liberazione degli ostaggi.

Visto però che lei a Lubiana non è mai stata vista, non è chiaro se la manager fosse davvero la destinataria dei fondi o una testa di legno, una copertura. Sui soldi faranno luce gli investigatori del Vaticano, guidati dai promotori di giustizia Gian Pietro Milano e Alessandro Diddi.

 

Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico

Scoppiato lo scandalo si difendeva dicendo di essere un «pacco bomba», la «vittima sacrificale dello scontro tra le fazioni contrarie al Papa». Oggi, ad arresto avvenuto, la difende Gioele Magaldi: «L' arresto conferma il fatto che Marogna è divenuta la pedina di un gioco molto più grosso, un' arma di distrazione di massa». Intanto, però, l' accusa è peculato per distrazione dei beni.

 

2 - LUSSO E TRUCCHI DA 007 - L'APPRENDISTA STREGONA ALLA SCUOLA DEI MASSONI

CECILIA MAROGNA

Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

Quella di nostra signora delle trame è stata una parabola breve.

Un' apprendista stregona, che si è vantata di volere apprendere la lezione di ben altri maestri come Flavio Carboni e Francesco Pazienza, modelli antichi dell' alchimia con cui si fanno soldi evocando segreti.

 

Forse troppo inesperta o troppo rampante per emulare l' incredibile resistenza sulla scena dei suoi miti spioni. Eppure a 39 anni Cecilia Marogna era riuscita a fare breccia nelle mura leonine ed insediarsi nel sancta sanctorum dei misteri, in quell' angolo buio dei palazzi vaticani dove i quattrini prendono strade oscure.

francesca chaouqui foto di bacco

 

Già un' altra giovane donna, Francesca Immacolata Chaouqui, aveva tracciato la via dagli uffici pontifici alla prigione ma questa volta la faccenda è addirittura più tenebrosa, perché la protagonista si muove in un labirinto popolato da agenti dell' intelligence e sigle delle security. O almeno questa è la parte che si è assegnata nelle molteplici interviste: una Pulzella d' Orleans dei tempi moderni, capace di «proteggere Nunziature e Missioni da rischi ambientali e da cellule terroristiche » grazie a «una rete di relazioni in Africa e Medio Oriente».

 

ANGELO BECCIU E PAPA BERGOGLIO

Nessuno è riuscito ancora a capire come la dama cagliaritana sia entrata nelle grazie del cardinale altrettanto sardo Angelo Becciu e farsi consegnare mezzo milione di euro. «Solo questioni istituzionali», ha precisato in tutti i modi l' alto prelato. Che a dispetto della sua lunga carriera diplomatica in tutto il mondo si è messo nelle sue mani per gestire trattative internazionali, salvo poi scoprire che i denari della Santa Sede invece che foraggiare informatori e contribuire a liberare missionari rapiti dai jihadisti servivano a comprare abiti griffati e comodi divani in pelle.

CECILIA MAROGNA

 

"Versamenti umanitari", li ha classificati la contabilità pontificia, girati però alle boutique Chanel, Prada e Tod' s. Per niente turbata, lei ha rivendicato lo shopping: «Magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare con il presidente del Burkina Faso ». Tutto giustificato dalla missione di difendere la Chiesa. Anche se lo faceva attraverso una minuscola società slovena, la Logsic, senza neppure un ufficio. Una copertura miracolosa, non per nulla benedetta dal cardinale che fino a tre settimane fa giudicava i requisiti di santità.

 

Tanti sono convinti che Marogna sia solo l' inizio di un nuovo capitolo degli scandali vaticani. Come una matrioska, che contiene altre statue intagliate per gestire affari inconfessabili, già appaiono all' orizzonte compagnie di sicurezza inglesi dal pedigree opaco e agenzie dell' intelligence nostrana con i cui vertici ostentava «stima e collaborazione ».

angelo becciu

 

Basta citare un nome per intuire la prossima sceneggiatura: Gianmario Ferramonti, l' imprenditore in odore di massoneria passato da tutte le sigle della destra nazionale per arrivare a far sussurrare al padre di Maria Luisa Boschi le nomine di Banca Etruria. «È stato lui a presentarmela», ha detto proprio ieri Flavio Carboni.

 

Così partendo dalla "Dama di Becciu" si rischia di replicare lo stesso gioco di scatole cinesi che dall' immobile di Londra ha scoperchiato un vortice di milioni e ricatti, così spregiudicato da avere saccheggiato persino i conti riservati di papa Francesco. Che, come dimostra l' ordine di cattura emesso dai giudici vaticani, adesso ha deciso di pulire radicalmente a costo di usare le manette.

 

Gianmario Ferramonti

Nonostante la tempesta in arrivo, Cecilia Marogna ha recitato la parte di 007 fino all' ultimo. E almeno il finale è stato all' altezza del copione: per arrestarla si è mossa persino l' Interpol.

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...