NON SIETE STATO, VOI - E’ MORTO DI CANCRO ROBERTO MANCINI, IL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA CHE PER PRIMO INDAGÒ SULLA “TERRA DEI FUOCHI” - SI È AMMALATO PER LE SUE INDAGINI E LO STATO GLI HA RICONOSCIUTO UN INDENNIZZO-ELEMOSINA DI SOLI 5 MILA EURO

Enrico Fierro per "il Fatto Quotidiano"

"Venerdì stavo morendo. I medici hanno avvisato mia moglie che probabilmente non avrei superato la nottata, ma grazie anche a tutti voi ce l'ho fatta. Per ora". È l'ultimo messaggio "postato" sulla sua pagina Facebook da Roberto Mancini il 14 aprile scorso. Roberto è il poliziotto, vicecommissario, che per primo ha indagato sulla Terra dei Fuochi. Ieri ha perso la sua battaglia più importante, quella contro il tumore che da anni gli divorava la vita.

Poliziotto fino in fondo, Roberto Mancini fu chiamato dalla Commissione di indagine sul ciclo dei rifiuti a metà degli anni Novanta. Girò le terre della Campania dove il clan dei "casalesi" era padrone del business monnezza e affondò mani e piedi, e non è una metafora, in terreni contaminati dal morbo. Le discariche del broker dei rifiuti Cipria-no Chianese, quelle dove erano sepolti i fanghi della bonifica dell'Acna di Cengio, i fossi dove erano stati interrati rifiuti nucleari. Roberto era un vero segugio e produsse informative di centinaia di pagine che si rivelarono preziose per il lavoro della Commissione e per l'azione della magistratura.

"NEL 1996 portammo il pentito Carmine Schiavone in volo sul casertano - ha raccontato nelle interviste che ultimamente concedeva alle tv di mezzo mondo - individuammo un allevamento di bufale i cui terreni erano contaminati. Sequestrammo cinque siti, a distanza di due ore la camorra ci bloccò la strada che portava in quei luoghi con cumuli di monnezza. Sapevano tutto, erano potentissimi. Interravano i rifiuti a 20 metri, ma i carotaggi sono stati fatti a sette metri, dove c'era solo terra di riporto".

Roberto Mancini ha sempre detto che i magistrati che indagavano sul business rifiuti erano entusiasti delle sue informative, ma poi quei dossier vennero chiusi in un cassetto. "Ne persi le tracce fino al 2010 quando la Dda di Napoli mi convocò come testimone". Un lavoro duro, che a Roberto è costato la vita. Un lavoro che per lo Stato non esiste. "Mi hanno riconosciuto - diceva Roberto - un equo indennizzo (e rideva quando pronunciava l'aggettivo "equo", ndr) di 5 mila euro".

Una miseria, certamente molto meno dei soldi che negli anni delle eterne emergenze rifiuti in Campania hanno guadagnato consulenti, prefetti, viceprefetti, commissari che poco o nulla capivano, infilati nei Commissariati straordinari. Gente che si è arricchita, politici trombati che hanno ricostruito la loro carriera politica. "Ho passato la vita a combattere la criminalità organizzata", disse Roberto in una intervista a Servizio pubblico, "ora passerò i giorni che mi restano a combattere lo Stato".

Quello Stato che non gli riconosce il lavoro svolto per una importante Commissione del Parlamento italiano. Per questa ragione gli amici di Roberto, poliziotti, attivisti dei movimenti ambientalisti, giornalisti, gente comune, si sono mobilitati e hanno lanciato una petizione su Change.org che ha già raccolto cinquantamila firme.

L'OBIETTIVO è il giusto riconoscimento del lavoro svolto da un funzionario di polizia onesto e capace. Roberto Mancini lascia una moglie e una figlia giovanissima. Funerali di Stato, li chiede il MoVimento Cinquestelle. "É un dovuto atto di omaggio e saluto al poliziotto che ha scoperto la Terra dei Fuochi ed è stato ucciso dallo stesso male che ha cercato di combattere.

Un adeguato risarcimento per Mancini non è una questione di soldi, ma di dignità dello Stato, che stia vicino ai suoi servitori e non li abbandoni mai". I funerali del vicecommissario si svolgeranno sabato 3 aprile a Roma alle 11:30 nella Basilica di San Lorenzo.

 

IL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINIIL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINIIL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINIIL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINIterra dei fuochi x terra dei fuochi terra dei fuochi la verita sta venendo galla terra dei fuochi terra dei fuochi terra dei fuochi carmine schiavone

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO