luigi di maio roberto fico alessandro di battista

FRONDA DI FICO - CHI È, CHI NON È E CHI SI CREDE DI ESSERE ROBERTO FICO, L’UNICO VERO SFIDANTE DI LUIGI DI MAIO PER LA CANDIDATURA A PALAZZO CHIGI - SEMBRA UN CANTAUTORE FUORICORSO, MA HA LAUREA, MASTER AL POLITECNICO E VARI ANNI DI LAVORO ALLE SPALLE. UN PO’ L’OPPOSTO DI ‘GIGGINO’, CHE SEMBRA UN PRIMO DELLA CLASSE E HA UN CURRICULUM PERFETTO. PER IL CESTINO

Pierluigi Diaco per il ‘Corriere del Mezzogiorno - Corriere della Sera

 

ROBERTO FICO E LE PIZZEROBERTO FICO E LE PIZZE

Se tra moglie e marito non conviene mettere il dito, tra Luigi Di Maio e Roberto Fico mettercelo è inevitabile. Un dito che per la ghiotta occasione chiameremo Grillo, pronto a infilarsi, malgrado i due protagonisti neghino in privato, dentro quello spazio circoscritto che vede entrambi concorrere alla più ambita delle investiture pubbliche: quella di candidato premier del Movimento 5 Stelle, da scegliere coram populo.

 

ROBERTO FICOROBERTO FICO

Anzi: coram web. Grillo, quel dito ballerino, si è infilato in un bel guaio: per adesso, si limita a fare il solletico a tutti e due, ma in fondo tutti sanno che alla supponente autorevolezza di Luigi preferisce la finta e discreta umiltà di Roberto. Finta, sì, perché il Bello Fico dei Cinquestelle, anche se all’apparenza sembra sornione, rassicurante e dimesso, in verità è tutt’altro: remissiva è la forma che adotta per comunicare se stesso, spocchiosa la sostanza che usa come un grimaldello per farsi largo nella galassia pentastellata.

ANTONIO CAMPO DALL ORTO ROBERTO FICOANTONIO CAMPO DALL ORTO ROBERTO FICO

 

Prova ne è la presa di posizione netta contro di Maio che in queste ore si è lanciato pubblicamente in difesa della polizia finita sotto accusa per lo sgombero di centinaia di rifugiati africani dal palazzo di via Curtatone, nel centro di Roma. «Questa volta è troppo» sostiene l’antagonista Fico. E chi lo ha sentito al telefono, giura di aver trasmesso tutto il proprio disagio per le dichiarazioni del suo avversario.

luigi di maio con beppe grillo e roberto ficoluigi di maio con beppe grillo e roberto fico

 

Un bel guaio per Grillo, dicevamo. Perché Roberto Fico tiene la cazzimma nello scrigno segreto della sua personalità ombrosa e misteriosa. Ma l’onorevole (pardon, cittadino portavoce) non è privo di malizia e ambizione. Anzi, sembra ormai deciso a sfoderare entrambe, accompagnate dal sorriso piacione modello «Io-so-tutto-e-voi-no», per giocarsi la partita da candidato presidente del Consiglio contro il più strutturato Di Maio.

 

roberto-ficoroberto-fico

D’altronde l’arte dell’affilare i coltelli in vista del colpo da maestro Fico l’ha imparata guardando con attenzione cosa succedeva nelle cucine, quando era responsabile del personale di una società di ristorazione interna a un albergo quattro stelle Best Western. In quegli anni, oltre a imparare a gestire le risorse umane - e a valorizzare con cinica convenienza chi gli era alleato e chi no - ha sviluppato doti che, lo vedremo nei prossimi giorni, gli serviranno a far buon viso a cattivo gioco.

 

Archiviata la logica dell’uno vale uno, Fico punta su un ingrediente fondamentale per il grillismo ortodosso: il rapporto col territorio. Sembra di vederlo, mentre si presentava al tavolo di Beppe e Davide Casaleggio con il suo bottino di voti made in Campania e con la certezza che, non essendosi ancora speso mediaticamente come il suo collega-avversario Di Maio, il popolo della rete e di conseguenza gli elettori saranno curiosi di mettere alla prova un candidato ancora sconosciuto ai più.

roberto fico luigi di maioroberto fico luigi di maio

 

Anche se alle scene pubbliche (televisive, soprattutto) Fico è abituato, eccome. Certo: non sempre recita come primo attore. Quel ruolo resta a esclusivo appannaggio di pochissimi (Di Maio, Di Battista, raramente la pasionaria Paola Taverna). Ma la sua è una presenza di peso, inutile negarlo. Presidente della commissione di vigilanza Rai, il napoletano Roberto è senza dubbio una delle creature meglio riuscite di Gianroberto Casaleggio.

roberto fico al karaoke di radio rockroberto fico al karaoke di radio rock

 

È affidabile perché non pericoloso, leale perché riconoscente all’inverosimile, rincuorante perché poco temibile. E sotto il Vesuvio i grillini lo sanno bene. Scorriamo il curriculum: attivista dal 2005, in quell’anno il giovane Roberto fonda a Napoli uno dei 40 meetup «Amici di Beppe Grillo», sull’onda dei quali sarebbe poi nato il Movimento 5 Stelle.

 

Fra i suoi primari impegni, i comitati di difesa dell’acqua pubblica e la battaglia contro i rifiuti. Nel 2010 è il candidato dei Cinque stelle alla presidenza della Regione Campania, nel 2011 alla poltrona di sindaco di Napoli. Risultato? In tutti e due i casi è un mezzo disastro. Ai più appare un misto tra un volontario della Croce Rossa e un cantautore in erba: barba, passo felpato, una buona dose di flemma.

luigi di maio alessandro di battista roberto fico  luigi di maio alessandro di battista roberto fico

 

Poi, la grande occasione: nel 2013 riesce a diventare deputato nelle file del Movimento, nella Circoscrizione Campania 1. I suoi, appena giunto in Transatlantico, lo candidano, senza successo ma pure senza scrupoli, alla poltrona più alta di Montecitorio. Laura Boldrini ha ovviamente la meglio, ma il Nostro è felice come una Pasqua perché entra a pieno titolo nella piccola riserva del’eterno totonomi da spendere sempre e dovunque.

beppe grillo e roberto fico a napoli beppe grillo e roberto fico a napoli

 

Fico c’è come Dio c’è sui cartelli autostradali: è un brand che serve a ricordarci che esiste, non si aspetta fede cieca. Ora, però, questo napoletano poco più che quarantenne che ha frequentato il liceo classico Umberto I di Napoli (e che ha nel cassetto una laurea in Scienze delle Comunicazioni e un master in «Knowledge management» al Politecnico di Milano) deve rimettersi a studiare ed è costretto a farlo pure con una certa velocità: il 24 settembre è vicino e per costruire una proposta credibile, seriamente alternativa a Di Maio, non può affidarsi solo alla percezione positiva di poche centinaia di iscritti al M5S che mal digeriscono il presenzialismo perfettino del vice presidente della Camera.

 Roberto Fico Roberto Fico

 

Roberto Fico, che è stato anche impiegato per un anno in un call-center della Vodafone, dovrà appellarsi a un bravo consigliere sulla comunicazione, capace di mettergli davanti «l’agendina che conta» dentro il Movimento e di iniziare a fare le telefonate giuste per convincere gli indecisi a sostenerlo. Attenzione, però, a non commettere lo stesso errore, frutto di una mai superata ingenuità, che una volta lo spinse a dichiarare cotanta puerile affermazione: «Sarebbe un successo se fossi l’ultimo presidente della commissione di Vigilanza Rai».

 

Era la sua prima conferenza stampa, la stessa in cui ribadì di voler «togliere le mani dei partiti dal servizio pubblico». Come prevedibile, quelle mani, forse solo un po’ più pulite del passato, sono rimaste. E la sua presidenza non sarà certo ricordata per i fantasmagorici risultati ottenuti. Ma la posta in palio è ancora molto alta. E tocca proprio a lui dimostrare che Fico, come la Rai, è «di tutto, di più».

ROBERTO FICO A IN MEZZORA DA LUCIA ANNUNZIATA ROBERTO FICO A IN MEZZORA DA LUCIA ANNUNZIATA ROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICOROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICOil consiglio di amministrazione rai con roberto ficoil consiglio di amministrazione rai con roberto ficoRoberto - Fico -foto-Corrieredelmezzogiorno-380x252Roberto - Fico -foto-Corrieredelmezzogiorno-380x252Roberto Fico alla Camera jpegRoberto Fico alla Camera jpeg

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....