1. LA NOTIZIA POLITICA DEL GIORNO BISOGNA ANDARSELA A RECUPERARE SUL “FATTO”, IN ZONA SPETTACOLI. NIENTE RICHIAMO IN PRIMA MA PAZIENZA, A QUALCOSA DEVONO PUR SERVIRE LE RASSEGNE STAMPA. “MOSTRE A CASO E CURATORI SCELTI. IMBARAZZO A FIRENZE PER LA MOSTRA ‘POLLOK E MICHELANGELO’: LA CURATRICE HA 26 ANNI. NON HA MOLTA ESPERIENZA, MA SARÀ LA MOGLIE DI MARCO CARRAI, IL GIANNI LETTA DEL PREMIER RENZI” 2. SE A 26 ANNI LA PROMESSA SPOSA DI CARRAI CURA GIÀ LE MOSTRE DI FIRENZE NON È CERTO UNO SCANDALO. DOPO GLI ANNI DEL BUNGA BUNGA E DEL “CIARPAME SENZA PUDORE” NELLE LISTE ELETTORALI (PER DIRLA CON VERONICA BERLUSCONI), POSSIAMO ANCHE COMPIACERCI DEL FATTO CHE BRILLANTI NEOLAUREATE TROVINO SUBITO DA LAVORARE IN UN PAESE DA ROTTAMARE COME L’ITALIA. CERTO, FORSE SONO LÌ “PERCHÉ CONOSCONO QUALCUNO”. MA È TUTTO UN ALTRO STILE. VUOI METTERE CON LE PROTETTE DI HARDCORE CHE AL MASSIMO ERANO IGIENISTE DENTALI O VALLETTE TELEVISIVE?
a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - DOLCE STIL VECCHIO
La notizia del giorno bisogna andarsela a recuperare a pagina 19 del Fatto Quotidiano, in zona Spettacoli. Niente richiamo in prima ma pazienza, a qualcosa devono pur servire le rassegne stampa. "Mostre a caso e curatori scelti. E' la turbo cultura di Renzi. Imbarazzo a Firenze per la singolare âPollok e Michelangelo': la curatrice ha 26 anni. Non ha molta esperienza, ma sarà la moglie di Marco Carrai, il Gianni Letta del premier".
Scrive Tomaso Montanari: "Se una ragazza di 26 anni, Francesca Campana Comparini, laureata in filosofia e senza alcuna esperienza curatoriale, riceve l'incarico di curare la principale mostra di un grande comune italiano è perché conosce qualcuno o perché conosce qualcosa? E' questa la domanda che due consiglieri di opposizione hanno formalmente rivolto alla città di Firenze, ora retta dal vicesindaco Dario Nardella".
Carrai, vicino a Comunione & Fatturazione, è il presidente dell'Aeroporti di Firenze, siede nel cda di Carifirenze e al Gabinetto Viesseux, e in passato ha guidato Firenze Parcheggi. Socio di Baricco nella Holden srl, è tra gli imprenditori che hanno trasformato un'antica libreria nel nuovo Eataly di Firenze ed è uno dei maggiori finanziatori del premier.
Se a 26 anni la fidanzata di Carrai cura già le mostre di Firenze non è certo uno scandalo. Dopo gli anni del bunga bunga e del "ciarpame senza pudore" nelle liste elettorali (per dirla con Veronica Berlusconi), possiamo anche compiacerci del fatto che brillanti neolaureate trovino subito da lavorare in un paese da rottamare come l'Italia. Certo, forse sono lì "perché conoscono qualcuno". Ma è tutto un altro stile. Vuoi mettere con le protette di Hardcore che al massimo erano igieniste dentali?
La storia della Campana Comparini inaugura il Dolce Stil novo alla corte del Principino Matteo. La nuova era di un Paese che da Berlusconi a Renzie sembra sempre eguale a se stesso. In una parola: marcio.
2 - NANO DECADENCE
"Berlusconi, vietata la candidatura. Niente Europee, la Cassazione conferma i due anni di interdizione". Repubblica esulta a tutta prima per il verdetto sulle pene accessorie e rilancia le voci su altri Berlusconi in lista: "Il Cavaliere teme la valanga. âMi vogliono cacciare pure dal Ppe'.
L'ipotesi di mettere in lista Barbara. Ma Marina frena". Scrive Carmelo Lopapa che "chi frequenta Villa San Martino legge, dietro l'ostilità (di Marina, ndr) la paura che l'elezione a suon di milioni di voti della sorella - sarebbe capolista in tutte le circoscrizioni - proietti la giovane e intraprendente ad del Milan nella costellazione politica" (p. 7).
Il Corriere sottolinea "l'amarezza del leader" e "i timori per i voti alle liste senza il suo nome: in Forza Italia girano simulazioni che prevedono risultati sotto il 20% senza il fondatore" (p. 11).
MA FACCE RIDE!
"E ora Berlusconi valuta di autosospendersi dai Cavalieri del Lavoro" (Corriere, p. 10).
NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Mentre il sottosegretario Delrio viene intervistato con tutti gli onori dal Corriere ("Avanti con la riduzione delle tasse. Il deficit del 2,6%? Possiamo salire", p. 6), Repubblica apre con due paginate di pura sofferenza. Si parte con gli Statali: "85 mila esuberi ed è bufera. âTagli per 5 miliardi entro l'anno'. Le stime di Cottarelli. La Cgil: âNuovo attacco al Welfare'. I sindacati: già sacrificati 300 mila posti in 5 anni.
La Pa funziona solo grazie ai precari". Ma il pezzo che farà più male a Renzie, già ampiamente in campagna elettorale, è questo qui: "Pensioni, assistenza, Irpef. Così il piano dei risparmi penalizzerà il ceto medio. Proposta di nuovo la deindicizzazione delle pensioni oltre una certa soglia di reddito. Niente assegno di accompagnamento sopra i 30 mila euro" (p.3).
Allarme anche sul Messaggero: "Statali, mobilità e stop ai premi" (p. 1). E dentro: "Nuovo stop per 4 mila prof boloccati dalla Fornero. La Ragioneria stoppa il piano di pensionamento: mancano le coperture, oltre 400 milioni" (p. 2). Ma Renzie non aveva la moglie insegnante?
Ed ecco l'ultimo rapporto Ocse: "Redditi polverizzati. In 5 anni -2400 euro a famiglia. La perdita media in Europa è meno della metà . Povertà record tra i giovani (15,4%)" (Stampa, p. 14). Ai vertici dell'Ocse, fino a poche settimane fa, c'era il ministro Padoan. Almeno lui non potrà negare di conoscere il problema della diseguaglianza in aumento.
LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
"Giusto tagliare l'Irpef. Alle imprese 5 miliardi". Il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, si fa intervistare dal Messaggero e promette sconti sull'energia e altre meraviglie. Incalzata da domande come "Avete delle iniziative in cantiere?" e "Quanto le ha dato fastidio essere accusata di un potenziale conflitto d'interesse", la Guidi si libra leggera sui problemi, compresi "i 160 casi aziendali di aziende in crisi".
Ovviamente, nessuna domanda su Sorgenia (p. 4). Va appena meglio nell'intervista concessa anche al Sole, dove la Guidi almeno è costretta a parlare di tlc e precisa che i suoi rapporti con Berlusconi sono quasi nulli: "Non ho vicinanza con nessuno se non con la mia famiglia" (p. 5).
QUELLI CHE L'INTERESSE DELL'ITALIA E' SEMPRE ALL'ESTERO
"Piano tagli da 5 miliardi, scoppia il caso F35", riporta il Corriere. "Oggi il Capo dello Stato presiederà il Consiglio superiore di difesa, dove farà pesare tutta la sua contrarietà al taglio dei piani di acquisto, già manifestata diverse volte. Ma il governo insiste e gioca di sponda con il Parlamento.
Ieri notte il gruppo del Pd ha depositato in commissione Difesa alla Camera un documento in cui parla di âsignificativo ridimensionamento' del programma legato all'americana Lockeed (...) Ieri l'ambasciatore americano a Roma, John Phillips, ha incontrato una delegazione delle commissioni Difesa ed Esteri di Camera e Senato e ha espresso tutte le sue perplessità sul taglio dei caccia" (p. 8).
Sul tema c'è una tale battaglia in corso che Delrio svicola così a una precisa domanda dello stesso Corriere su un ipotetico dimezzamento degli F35: "Deciderà il ministro della Difesa, noi siamo per una spending review in cui in ministeri possono anche scegliere dove ritengono meglio" (p. 6). Sì, farà tutto la Pinotti, sola sola.
E secondo la Stampa di Torino e di Detroit, ecco che fa la ministra: "La Pinotti ora frena sul taglio degli F35. Il ministro: âIl mio era un ragionamento complessivo. Guai se passasse l'idea che la Difesa è un bancomat dal quale prendere soldi per fare altro'. Ogni discorso sulla riorganizzazione dei cacciabombardieri è rinviato al 2015" (p. 5).
Intanto Re Giorgio prova a spegnere i vari boatos che lo riguardano, a cominciare dalle sue dimissioni nel giro di sei mesi, evocate dall'amico Macaluso in un'intervista: "Sulla data delle mie dimissioni decido io. Grazia a Berlusconi? Chi parla lo fa per sé'. Il Colle frena anche il pressing del Giornale per un atto di clemenza a favore del Cavaliere" (Repubblica, p. 11).
PETROLIO E VALUTE, LA GUERRA COMBATTUTA CON ALTRI MEZZI
"Rosneft, maxi-bond da 66 miliardi di dollari. Il colosso russo entrato in Pirelli teme sanzioni. La Ue: ridurre la dipendenza dal gas importato. La società controllata dal Cremlino soffre per la svalutazione del rublo. Scaroni: âNon mi aspetto ritorsioni. L'Europa ha bisogno del metano di Mosca" (Repubblica, p. 22). Sono questi i temi dei quali la politica - e i giornali - dovrebbero discutere. Ma preferiamo sempre tagli più provinciali, con l'agenda politica schiacciata sugli interessi dei potenti di turno.
Da segnalare che il Messaggero riporta il solito "faro Consob" sul blitz russo in Pirelli (p.15)
TELECOM-MEDIA, LA CARICA DEGLI "INDIPENDENTI" (E LA FUGA DI RECCHI DA SCARONI)
Le banche fanno il famoso (finto) passo indietro dal cda Telecom, come ampiamente previsto, e mandano avanti i consiglieri indipendenti: "Telecom, Recchi verso la presidenza. Nella lista il numero uno Patuano con Cattaneo e la baronessa Kingsmill. Oggi il consiglio Telco si riunirà per le nomine. Blackrock scende sotto la soglia del 5%" (Corriere, p. 25). Per la Stampa, "Telecom, duello sulla presidenza. Gamberale prova a sfidare Recchi. Findim punta sul numero uno di F2I" (p. 23).
Ed ecco la ricostruzione di Repubblica: "Dopo tre anni al vertice della società petrolifera Recchi, vista l'età e il curriculum, aspirava a ricoprire un ruolo più operativo o in Eni o in un'altra partecipata del Tesoro i cui vertici sono in scadenza tra aprile e maggio. Ma vedendo la determinazione con cui l'attuale ad dell'Eni, Paolo Scaroni, si è candidato per un quarto mandato e allo stesso tempo le poche garanzie ricevute dall'entourage del premier Matteo Renzi, su eventuali nuovi incarichi in Finmeccanica o all'Enel, Recchi ha deciso di puntare su una società privata come Telecom Italia" (p. 23).
LINGOTTI IN FUGA
Piccole notizie da un piccolo Paese: "Pomigliano arrivano i contratti di solidarietà " (Corriere, p. 27). La ripresa delle vendite in Europa sventolata proprio ieri con enfasi sui giornali non è bastata. Gli articoli sono spesso battuti dai fatti.
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