bonus bebe figli famiglie giancarlo giorgetti giorgia meloni

IL BABY-SOSTEGNO DEL GOVERNO ALLE FAMIGLIE: QUATTRO SPICCI – GIORGETTI RIVENDICA DI AVERE INSERITO IN MANOVRA “TANTE MISURE PER I NUOVI FIGLI. PERCHÉ UN PAESE CHE INVECCHIA NON HA SVILUPPO ECONOMICO” – PECCATO CHE PER LA "CARTA NUOVI NATI", IL BONUS UNA TANTUMM DA 1.000 EURO, SIANO PREVISTI SOLO 330 MILIONI DI EURO DI FONDI PER UNA PLATEA DI 380 MILA BENEFICIARI. TRADOTTO: L'INPS SARÀ COSTRETTO A DECURTARE IL CONTRIBUTO O A BLOCCARE LE DOMANDE, UNA VOLTA RAGGIUNTO IL LIMITE…

Estratto dell’articolo di Anna Maria Angelone per “la Stampa”

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse

«Un Paese che invecchia, dove non nascono figli, non solo non ha sviluppo economico ma non ha futuro». Così, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare di calo demografico in Italia all'indomani della manovra finanziaria definitivamente varata in Parlamento.

 

«Abbiamo previsto tante misure per le famiglie, per i nuovi figli, per la conciliazione famiglia-lavoro, quindi a favore delle madri ma anche per i congedi parentali dei padri», ha rivendicato il responsabile del Mef. […]

 

A sostegno della natalità e della famiglia, primo punto del programma elettorale di Giorgia Meloni, la legge di Bilancio ha confermato alcune misure e introdotto qualche novità. Fra queste, c'è la "Carta nuovi nati" o bonus bebè: un sostegno una tantum, pari a 1.000 euro, riservato solo ai bimbi nati o adottati dal 1° gennaio 2025 (ne hanno diritto le famiglie con Isee fino a 40 mila euro). Spesa: 330 milioni di euro per l'anno 2025 e 360 milioni di euro annui a decorrere da 2026. Secondo le proiezioni dell'Istat, però, la platea potenziale è stimata in 380 mila beneficiari.

 

bonus bebe

Dunque, almeno per il 2025, l'importo necessario sarebbe più alto di quanto stanziato e questo costringerebbe l'Inps o a decurtare il contributo o a bloccare le domande, una volta raggiunto il limite.

 

Fra gli interventi confermati, il principale è l'Assegno unico e universale. Introdotto a marzo 2022 dal governo di Mario Draghi, questa misura ha inglobato tutti gli interventi a sostegno della genitorialità e natalità. La prima versione riconosceva a tutti (indipendentemente dalla condizione lavorativa e senza limiti di reddito) un contributo per il figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età (o senza soglia in caso di disabili), con un importo che aumentava al diminuire dell'Isee.

 

asilo nido 2

Oggi prevede un contributo con una forbice compresa fra i 57 e i 199 euro al mese. Stando ai dati dell'Osservatorio dell'Assegno unico universale dell'Inps, nel 2023, la media mensile dei beneficiari è stata di 5.672.708 famiglie con un importo medio mensile per figlio pari a 162 euro.

 

Confermato ed esteso il "bonus asilo nido", altro tassello del programma elettorale. Qui, l'impegno era quello di offrire asili nidi gratuiti e aperti fino all'orario di negozi e uffici con un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici. Tuttavia, al momento, ci si dovrà accontentare di aiuti più limitati: per i nati dal 2024 in nuclei con redditi Isee inferiori a 40 mila euro, il beneficio sarà portato a 3.600 euro e riconosciuto a prescindere dalla presenza di altri figli (ma i fondi aggiuntivi stanziati potrebbero non bastare in caso di più richieste del previsto).

 

bonus bebe

Inserita anche l'estensione del periodo di congedo parentale - indennizzato all'80% della retribuzione - a tre mesi complessivi entro il sesto anno di vita del figlio. Esteso anche il bonus mamme alle lavoratrici a tempo determinato e autonome (se non hanno optato per il regime forfettario).

 

Si tratta di uno sgravio contributivo che, dal 2025, è riconosciuto alle lavoratrici madri di due o più figli fino al compimento del decimo anno d'età del più piccolo, mentre dal 2027 l'esonero contributivo spetterà fino al compimento della maggiore età del più piccolo (sempre per le madri con tre o più figli). Anche in questo caso, tuttavia, l'esonero è riconosciuto soltanto a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40 mila euro annui. [...]

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti foto lapresse 1

[...] Molto discusso, infine, l'aumento del tetto per le detrazioni fiscali per le spese scolastiche nelle scuole paritarie: innalzato da 800 a mille euro. Per le opposizioni «un insulto al principio costituzionale che dovrebbe garantire una scuola pubblica, gratuita e accessibile a tutti».

papà congedo parentale

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…