renzi pd

LA CANDIDATURA SI PAGA - CON LE ELEZIONI A UN PASSO, I MOROSI DEL PD FANNO LA CORSA A SALDARE IL DOVUTO PER TIMORE DI NON RIAVERE UN POSTO IN LISTA - IL PARTITO SE LA PASSA MALE: HA CHIUSO L'ULTIMO BILANCIO CON 9 MILIONI DI ROSSO, UNA VORAGINE CREATA ANCHE DAL COSTO DELLA CAMPAGNA PER IL REFERENDUM - E CROLLANO I FINANZIAMENTI ALLA FONDAZIONE “OPEN” DI RENZI...

Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”

 

FRANCESCO BONIFAZI

Le elezioni sono a un passo e tra i parlamentari del Pd scatta la corsa dei «morosi» a saldare il proprio debito con il partito per timore di non essere ricandidati. Grazie all' azione di recupero crediti di questa sorta di Equitalia interna, il tesoriere Francesco Bonifazi ha raggranellato circa 500 mila euro, destinati in gran parte al fondo di sostegno per la cassa integrazione dei 180 dipendenti del Pd, che non se la passa affatto bene e ha chiuso l' ultimo bilancio con 9 milioni di rosso: una voragine creata anche dal costo della campagna per il referendum.

 

RENZI BOSCHI

Con l'attuale situazione debitoria, specie mentre ci sono da sostenere ingenti spese per una campagna vitale per i dem, il partito guidato da Matteo Renzi deve fare i conti anche con il netto calo dei finanziamenti privati alla Fondazione open, cassaforte e motore del progetto del segretario, che ha risentito dell' addio a Palazzo Chigi.

 

È a fronte di questo quadro che il Nazareno ha iniziato un pressing asfissiante verso i circa 120 morosi tra deputati e senatori, che non versando i 1.500 euro mensili previsti dallo statuto del partito hanno accumulato debiti importanti. Di questi, per ora, circa 60 hanno rimediato. E ci sono anche nomi importanti: Matteo Richetti, responsabile comunicazione, risulta aver saldato circa 20 mila euro mancanti; ma c' è anche Yoram Gutgeld, l' inventore degli 80 euro, che ha sborsato 55 mila euro in una tranche.

 

RICHETTI RENZI

Nella lista dei 60 ci sono anche la giovane Giuditta Pini, voluta da Renzi al timone delle Feste de l' Unità, che ha colmato una voragine di 50 mila euro; lievemente inferiore, 43 mila euro, il debito saldato dalla deputata Simona Malpezzi, in linea con quanto restituito da Roger De Menech, ex segretario in Veneto. Più alto invece il debito saldato dal deputato abruzzese Tommaso Ginoble: 57 mila euro, circa 20 mila in più rispetto al senatore Raffaele Ranucci.

 

Nel libro dei debitori del Nazareno pesano molto anche i 17 tra deputati e senatori che hanno abbandonato il Pd per passare a Mdp: 450 mila euro. In cima alla lista c' è Pietro Grasso, presidente del Senato e candidato premier di Liberi e Uguali: 83.250 euro. Bonifazi aveva chiesto indietro il denaro a Grasso, che però ha risposto con una contro-lettera, motivando i motivi del suo diniego.

yoram gutgeld

 

Una strada scelta anche da Ugo Sposetti, senatore che detiene le chiavi del tesoro immobiliare dell' ex Pci, che a fronte di un debito di 75 mila euro avrebbe risposto alla missiva del partito con un niet dai toni coloriti. Rispetto ai debiti accumulati dagli scissionisti di Mdp - ad eccezione di Bersani, Rossi ed Epifani, che hanno saldato tutto prima dell' addio - dal Pd annunciano che ricorreranno anche alle vie legali. La prossima settimana è invece in programma un incontro con gli eletti in Scelta civica, che dopo essere entrati nel Pd non hanno contribuito: tra questi l' ex ministra dell' Istruzione, Stefania Giannini, che dovrebbe oltre 40 mila euro .

ugo sposetti

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...