ELLY, CHE DEVI FARE? – LA SEGRETERIA DEL PD HA CHIESTO ALLA SCHLEIN DI UFFICIALIZZARE LA SUA CANDIDATURA ALLE EUROPEE. MA LA SEGRETARIA MULTIGENDER TENTENNA ANCORA, IN ATTESA CHE SI CHIUDA “L'IMPIANTO GENERALE” (MA CHE VOR DI’?) – AL NAZARENO, IN REALTÀ, NESSUNO HA PIÙ DUBBI SUL FATTO CHE SCHLEIN SIA INTENZIONATA A CORRERE IN PRIMA PERSONA. MA PROBABILMENTE NON SARÀ CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI – IL ROMPICATO DELLE LISTE: TUTTI I NOMI IN LIZZA, DA ANNUNZIATA A TARQUINIO, E LA GRANA DELLE RICANDIDATURE...
SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI
1 – FONTI PD, SEGRETERIA CHIEDE A SCHLEIN DI CANDIDARSI
(ANSA) - "Con varie sfumature tutti hanno chiesto alla segreteria Elly Schlein di candidarsi" alle europee anche se "le formule proposte sono diverse. Lei ne prende atto e ci ragiona". È quanto si apprende da fonti Pd al termine della segreteria. "Lei ha ribadito che prima di esprimersi dovrà essere chiuso l'impianto generale".
2 – IL PD E LE LISTE PER LE EUROPEE, IL PRESSING SU SCHLEIN: “È ORA DI DECIDERE”.
Estratto dell’artcolo di Niccolò Carratelli per www.lastampa.it
«Elly, è ora di decidere». […] Al Nazareno, in realtà, nessuno ha più particolari dubbi sul fatto che Schlein sia intenzionata a correre in prima persona. L’incertezza, semmai, è sulla posizione che andrà a ricoprire all’interno delle liste dem.
L’ipotesi che possa presentarsi da capolista in tutte le circoscrizioni ha perso consistenza con il passare delle settimane, c’è chi scommette che alla fine si piazzerà al terzo o quarto posto, lasciando ad altri le prime file. E qui si apre una seconda questione non banale, perché i pretendenti sono tanti e gli equilibri interni da rispettare molto delicati.
C’è grande affollamento, in particolare, nella circoscrizione Centro, dove la capolista potrebbe essere Lucia Annunziata: la giornalista avrebbe ceduto al pressing di Schlein, ma mostrando di gradire poco la proposta iniziale di candidatura al Sud. Difficile, del resto, che la prima casella possa essere assegnata a un altro volto noto dell’informazione, come l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio: profilo ottimo per dialogare con il mondo cattolico, meno per le sua netta contrarietà all’invio di armi in Ucraina.
Una divergenza in politica estera rispetto alla linea ufficiale del partito e, soprattutto, alla sensibilità della minoranza dem, che si riconosce nell’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini. «Nessun veto sulla persona, ma sull’Ucraina la nostra parola in campagna elettorale deve essere una sola», spiega un parlamentare di Base Riformista, la corrente di Guerini. Quindi, va bene Tarquinio in lista, ma in posizione più defilata.
D’altra parte, al Centro ci sono diversi big del Pd che ambiscono ai primi posti, a cominciare dall’ex segretario e presidente della fondazione dem, Nicola Zingaretti, poi i sindaci di Firenze e Pesaro, Dario Nardella e Matteo Ricci, l’europarlamentare uscente e componente della segreteria Camilla Laureti: per evitare attriti bisognerà stabilire un criterio, anche se fosse il semplice ordine alfabetico.
donna sarda sbotta contro elly 1
A proposito di esponenti di peso del partito pronti al salto verso Bruxelles, è inevitabile chiedersi quale sia la proposta di Schlein per Stefano Bonaccini. «Possibile che il presidente del Pd non sia indicato come capolista nel Nord-Est?», si domandano i suoi sostenitori. In effetti, apparirebbe come uno sgarbo, dopo lo sforzo unitario portato avanti fin qui dal governatore dell’Emilia-Romagna, sconfitto un anno fa alle primarie.
Al Nord-Ovest, invece, viene data per molto probabile la scelta di Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency e da anni impegnata con le Ong che salvano i migranti nel mar Mediterraneo. Dietro di lei, altri volti noti del Pd in Lombardia, come il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e l’ex deputato Emanuele Fiano.
Al Sud viene riproposto un ragionamento simile a quello fatto per Bonaccini anche per Antonio Decaro, il sindaco di Bari finito nel mirino della destra dopo l’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose nel Comune del capoluogo pugliese, ma difeso a spada tratta dal Nazareno. Per qualcuno è il capolista ideale, forte anche di un ampio consenso sul territorio da trasformare in preferenze. Per altri, invece, sarebbe meglio non esporlo come frontman, proprio perché la tempesta politica e mediatica che lo ha investito, per quanto strumentale, potrebbe avere effetti negativi nelle urne.
Infine, c’è il tema delle ricandidature, con buona parte della delegazione dem uscente che vuole un altro giro tra Bruxelles e Strasburgo, avendo già ricevuto da Schlein rassicurazioni in questo senso. Dal capo delegazione Brando Benifei alla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, fino all’ex medico di Lampedusa, Pietro Bartolo. […]
Altra circoscrizione altra incognita: Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ed eurodeputato uscente, non sarebbe entusiasta di correre nella circoscrizione isole. Un “sudoku”, quello del Pd, che potrebbe andare a posto nel momento in cui Schlein annuncerà la sua decisione. Per questo il calendario dem ha cerchiato in rosso la data del 15 aprile. […]
giorgia meloni stefano bonaccini lucia annunziata in versione kill bill