sala schlein

ELLY A PEZZI: PURE I SINDACI DEL PD LA ZITTISCONO - DA SALA FINO A RICCI E DECARO, I PRIMI CITTADINI INFILZANO LA SCHLEIN SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA E SI DICHIARANO FAVOREVOLI ALLA NUOVA NORMA SULL’ABROGAZIONE DELL’ABUSO D’UFFICIO: “È UNA BATTAGLIA VINTA. E LA LEGALITÀ RESTA GARANTITA” – C’È NUOVO FRONTE INTERNO PER LA SEGRETARIA. COME SE NON BASTASSERO GIA' LE ARMI PER L’UCRAINA, L’UTERO IN AFFITTO, IL RIFIUTO DI TRATTARE LA RIFORMA COSTITUZIONALE COL GOVERNO…

Estratto dell'articolo di Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

 

sala schlein

La mezza tregua imposta dalla morte di Silvio Berlusconi è già finita. Il varo della prima parte della riforma della giustizia segna il riavvio delle ostilità. Vale per i rapporti tra il Partito democratico e il governo, ma anche per le anime all’interno del Pd, dove l’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio allarga ferite già aperte.

 

Da un lato Elly Schlein, sempre impegnata a rincorrere i Cinque Stelle. Solo in un caso su cento i procedimenti per reato d’abuso d’ufficio si concludono con condanne definitive; non si contano, invece, le volte in cui gli amministratori locali si rifiutano di firmare le delibere per la realizzazione di opere pubbliche o altri interventi, per paura di finire indagati o dietro le sbarre.

 

Non basta questo, però, per far riconoscere alla leader del Pd che la cancellazione del reato è una cosa buona. «Siamo contrari all’abrogazione dell’abuso d’ufficio», avverte la Schlein. Spiegando il suo niet col fatto che «la Ue sta per approvare una direttiva anti-corruzione che chiede uno strumento di quel tipo». Una semplice riforma della fattispecie basterebbe, secondo lei. E comunque, aggiunge, «è sbagliato cogliere l’emotività della morte di Berlusconi per portare avanti a spallate riforme non equilibrate».

elly schlein

 

«UNA NOSTRA BATTAGLIA» Anche stavolta, però, la segretaria non parla a nome di tutto il suo partito. La sua posizione è condivisa da alcuni parlamentari, come il senatore Alfredo Bazoli, che inserisce l’abolizione dell’abuso d’ufficio tra le «gravi scelte» fatte dal governo. Ma sul lato opposto ci sono tutti i sindaci e gli amministratori locali del Pd, i quali ogni giorno provano sulla pelle cosa vuol dire svolgere il mandato con quella spada di Damocle sulla testa.

 

marco furfaro elly schlein foto di bacco (2)

Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, lo dice senza giri di parole: «A noi bastava la revisione del reato, il ministro Nordio ha deciso di abrogarlo. Lo riteniamo un fatto positivo e una battaglia vinta dai sindaci italiani». Ricci è anche il coordinatore di tutti i sindaci dem, e dunque parla a nome degli altri. Ma al coro partecipano tanti amministratori locali del Pd. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tra i primi a prendere posizione contro la linea della segretaria.

 

«Suggerisco al Pd di non scagliarsi contro la riforma e di guardare non ideologicamente la cosa, perché tutti i suoi sindaci sono convinti che si debba mettere mano all’abuso d’ufficio. E parlo di sindaci con tessera del Pd» (un riferimento polemico ai tanti non iscritti al partito, provenienti da movimenti e partitini di ultra-sinistra, ai quali la Schlein ha affidato ruoli dirigenziali).

antonio decaro elly schlein nel 2014

 

L’intervento del governo piace anche al presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, altro piddino. «Non abbiamo mai chiesto l’impunità», dice. E ricorda che «nel 93 per cento dei casi le inchieste per abuso d’ufficio non arrivano nemmeno al giudizio, ma intanto gli amministratori hanno subito un grave danno di reputazione per la propria vita e perla carriera, non solo politica». Ogni giorno, spiega, «un sindaco deve decidere se firmare un atto, rischiando l’abuso d’ufficio, o non firmarlo, rischiando l’omissione in atti d’ufficio. Questo rallenta le procedure proprio quando ci viene chiesto di accelerare sui progetti del Pnrr». Decaro parla per esperienza diretta: dieci anni fa, quando era parlamentare del Pd, fu indagato per tentato abuso d’ufficio ed è uno dei tanti che ne è uscito assolto.

 

(...) C’è nuovo fronte interno per la Schlein, insomma. Come se non bastassero le armi per l’Ucraina, l’utero in affitto, il rifiuto di trattare la riforma costituzionale col governo e il resto.

elly schlein foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO