emiliano renzi

SE QUESTI SONO I RENZIANI… - EMILIANO: ‘RENZI STAVA CON BANCHIERI E PETROLIERI, ORMAI LA SUA STAGIONE È FINITA. ABBIAMO FERMATO IL SUO PROGETTO FOLLE, STERILE, TRISTE, CHE PUNTAVA SOLO A TUTELARE UN PO’ DI DEPUTATI, SEQUESTRARE IL PARLAMENTO CON UNA LEGGE ELETTORALE’

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZIMICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

Chiara Giannini per www.ilgiornale.it

 

«L'era Renzi è finita», non ne hanno alcun dubbio gli esponenti della sinistra Pd, tra i quali il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha partecipato ieri a Firenze, proprio «in casa» dell'ex premier, a una convention organizzata dall'onorevole Francesco Laforgia, a poche ore dal direttivo Pd.

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZIMICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

«Non guardiamo al passato - dice Emiliano - ma lavoriamo per costruire programmi condivisi dalla gente».

 

Quindi siamo veramente al tramonto dell'epoca Renzi?

«È evidente che siamo in una fase in cui abbiamo costretto il segretario a fare il congresso, perché lui non lo voleva fare. Aveva un altro obiettivo: voleva saltare direttamente alle elezioni. Aveva pensato, con la sentenza della Corte costituzionale, di sequestrare i capilista e di costruire questo progetto folle, sterile, triste, insopportabilmente inutile, al solo fine di tutelare un po' di deputati.

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZIMICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

È possibile mai che una comunità che è l'erede della Resistenza, della lotta operaia, visto che siamo quelli che abbiamo restituito la libertà a questo Paese, debba pensare di usare una legge elettorale per sequestrare la sovranità del Parlamento? Noi non possiamo permetterlo. Lui stesso, dimettendosi da segretario, riconosce gli errori commessi».

 

Quali sono stati gli errori dell'ex premier?

«Ormai degli sbagli di Renzi si è occupato il popolo italiano con il referendum del 4 dicembre e forse non è neanche utile impostare il dibattito sulla base di un'accusa verso di lui. Certo, non possiamo essere il partito di tutti. Con lui siamo stati attentissimi alle esigenze di petrolieri, banchieri e anche golfisti, dobbiamo invece essere il partito dei cittadini».

 

Qual è la soluzione, allora?

MICHELE EMILIANO A BARI PER RENZIMICHELE EMILIANO A BARI PER RENZI

«Quella di costruire programmi di governo con l'intervento dei cittadini, rispettando e attuando la Costituzione alla quale, evidentemente, gli italiani tengono molto, visto che l'hanno salvata da un'ipotesi di riforma. Non siamo nati per ricostruire un passato che non può tornare, ma per seguire l'interesse del popolo italiano. In questo momento è uno slogan. Dobbiamo essere il partito di quelli che non contano niente, ovvero non solo clochard o disoccupati, ma anche di imprenditori con mille dipendenti e tante responsabilità, che sono vittima di un meccanismo nel quale qualcun altro, decidendo di entrare in un business, impedisce loro di realizzare dei sogni».

 

Pensate di farcela?

«Uno non deve fare le battaglie perché pensa di vincere, quello è il renzismo, ma perché sono giuste».

 

MICHELE EMILIANO MICHELE EMILIANO

Crede che si arriverà a una scissione?

«Le scissioni si fanno quando è impossibile la convivenza. Bisogna evitarla a ogni costo, perché tutti questi anni di lavoro sul Pd non vanno buttati via».

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”