emilio carelli giuseppe conte

“IL M5S SI E’ RADICALIZZATO, QUANDO GOVERNI DEVI TROVARE DEGLI ACCORDI E AVERE ANCHE L'ONERE DI GOVERNARE” - L’EX GRILLINO EMILIO CARELLI, FUORIUSCITO DAL MOVIMENTO E APPRODATO AL PARTITINO DI LUIGI DI MAIO: “CONTE HA SCELTO IL MODO PIÙ BARRICADERO, CHE RIPORTA ALLE ISTANZE DEL M5S DI DIECI ANNI FA, NON A QUELLE DEL 2018 - STA INSEGUENDO LE ISTANZE PROTESTATARIE DI TANTI PARLAMENTARI E L'ULTIMO SONDAGGIO - NEL CASO DI UNO STRAPPO DI CONTE, NON CI SAREBBE BISOGNO DI UN RIMPASTO, MA SOLO DI SOSTITUIRE GLI ESPONENTI DI GOVERNO DEL M5S..."

DDS per “il Giornale”

 

emilio carelli 5

Insieme per il Futuro di Luigi Di Maio è «un progetto politico serio e uno spazio liberale in cui possono avere ancora senso tutte quelle battaglie civili che avevo condiviso ed abbracciato quattro anni fa, accettando l'invito di Luigi Di Maio ad assumere un impegno diretto nel M5s», dice il giornalista e deputato Emilio Carelli, annunciando il suo passaggio tra i ranghi degli scissionisti guidati dal ministro degli Esteri.

EMILIO CARELLI LUIGI DI MAIO

 

Per l'ex volto televisivo di Mediaset e SkyTg24 si tratta di una mossa in perfetta coerenza con gli impegni presi nel 2018, quando si candidò alla Camera con i Cinque Stelle. Poi l'abbandono dei pentastellati a febbraio dell'anno scorso e l'adesione a Coraggio Italia di Luigi Brugnaro, ora l'approdo a Ipf. «Quattro anni e mezzo fa il M5s ha raccolto consenso perché ha fatto una campagna elettorale moderata che si rivolgeva a tutti gli italiani che volevano un cambiamento», spiega Carelli al Giornale.

 

Allora ha ragione Di Maio quando parla di un Movimento che si è «radicalizzato»?

«Sono d'accordo con lui sulla radicalizzazione del M5s, quando governi devi trovare degli accordi e avere anche l'onere di governare. Con la guerra in Ucraina, l'aumento dei prezzi, la transizione ecologica da portare avanti con impegno e serietà e l'utilizzo dei fondi del Pnrr bisogna tenere una linea governista. Questo fa sì che chiunque voglia staccare la spina sia un irresponsabile».

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

 

Che ne pensa di Conte che a gennaio 2021 cercava i responsabili e oggi cerca gli irresponsabili?

«In quel momento era presidente del Consiglio e ricopriva un ruolo istituzionale. Finita quell'esperienza ha indossato i panni del capo politico, un ruolo che può essere svolto in molti modi, ma lui ha scelto il modo più barricadero, che riporta alle istanze del M5s di dieci anni fa, non a quelle del 2018».

 

Conte in questo momento sta inseguendo il suo consenso personale?

emilio carelli 3

«Io credo che più che il consenso personale stia inseguendo le istanze protestatarie di tanti parlamentari. Comunque c'è stata una radicalizzazione, quasi a voler inseguire l'ultimo sondaggio, fino a mettere in discussione la politica estera dell'Italia su una questione delicata come quella dell'Ucraina, su cui dobbiamo tenere una linea europeista e atlantista».

 

Pensa che Draghi possa andare avanti anche senza il M5s?

«Io mi auguro che non ci sia uno strappo da parte di Conte. Ma nel caso ci fosse non ci sarebbe bisogno di un rimpasto, ma solo di sostituire gli esponenti di governo del M5s. Con questo scenario ci sarebbero però dei rischi: il primo è che la Lega acquisterebbe più forza politica all'interno della maggioranza, il secondo è che anche Salvini potrebbe essere tentato di inseguire i sondaggi e staccare la spina».

conte di maio

 

Ipf si colloca nel campo largo di Letta o è un progetto centrista tout court?

«Il Pd continua a perseguire l'obiettivo del campo largo con il M5s, ma non so quanto questo sia possibile. Ipf vuole costruire un'aggregazione di centro che dialoghi con la destra e con la sinistra, perciò auspichiamo una riforma elettorale in senso proporzionale».

Il Centro è molto litigioso, pensi ai veti di Renzi e Calenda «Questo è vero. Vedo molti galli nel pollaio e troppi capi che vogliono fare i frontman».

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…