enrico gianni letta silvio berlusconi

LARGO AL CAMPO LARGO! – ENRICO LETTA TENDE LA MANO A BERLUSCONI: “DOBBIAMO COSTRUIRE QUALCOSA CHE SIA VINCENTE RISPETTO AL 40% RAPPRESENTATO DA SALVINI E MELONI. IL CAMPO LARGO DEVE ESSERE DAVVERO LARGO”. BASTA FARE I CONTI: IL PD È AL 20% E I CINQUE STELLE AL 12. BASTA AGGIUNGERE L’8% DI FORZA ITALIA E COME PER MAGIA SI ARRIVA AL 40. A CUI ANDREBBE AGGIUNTO CALENDA, CHE PERÒ SUBITO FA LO GNORRI: “DA 30 ANNI L'UNICA RAGIONE DI STARE INSIEME È NON FARE VINCERE GLI ALTRI, SEMBRA IL PALIO DI SIENA. IO NON LO CONDIVIDO"

 

 

enrico letta alla festa del foglio

LETTA, C.SINISTRA LARGO O SALVINI-MELONI GUIDERANNO ITALIA

(ANSA) - "Il problema è costruire qualcosa che sia vincente rispetto a quel 40% rappresentato da Meloni e Salvini che, se non succede nulla, guiderà l'Italia nel 2023. Il mio ruolo è far da collante, da perno per la costruzione di questo qualcosa, non prendere l'uno per cento in più" dei precedenti segretari.

 

salvini meloni

Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, alla Festa dell'ottimismo organizzata dal quotidiano Il Foglio a proposito della necessità di un centrosinistra che sia "un campo largo".

 

"C'è bisogno - ha detto Letta - di semplicità e chiarezza. In Italia il 40% dei cittadini indica una scelta a favore di due partiti, Lega e Fdi, che non solo in Italia hanno il posizionamento che conosciamo, ma in Europa sono i protagonisti della costruzione del sovranismo anti-europeo.

 

Quella parte è rappresentata da quei due partiti e da anni esiste quel 40. Noi ci stiamo avvicinando alle elezioni, che saranno tra 15, 16, 18 mesi. La responsabilità di tutti noi non è prendere un 1% o un 5%in più. Pensa che io sarei contento che il Pd prendesse più di quanto fece con Renzi e consentisse a Meloni e Salvini di assumere la guida del Paese?

ENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONI

 

Anche Calenda (che è presente in sala ndr) ha la stessa responsabilità. Il problema è costruire qualcosa che sia vincente rispetto a quel 40% che se non succede nulla guiderà l'Italia nel 2023. Il mio ruolo è far da collante, da perno per la costruzione di questo qualcosa".

 

"Io lavoro - ha proseguito - attorno a questo, che il campo largo debba essere davvero largo. Nessuno di noi uscirà con la possibilità di raccontarsi come uno che ha cambiato la storia del Paese se ha preso l'1% in più e ha consentito a Meloni e Salvini di guidare il Paese".

CARLO CALENDA ALLA FESTA DEL FOGLIO

 

CALENDA A LETTA, NON SI STA INSIEME PER NON FAR VINCERE ALTRI

(ANSA) - "Da 30 anni l'unica ragione di stare insieme è non fare vincere gli altri, sembra il Palio di Siena. Io non lo condivido". È la risposta del leader di Azione, Carlo Calenda, alla prospettiva di campo largo delineato dal segretario del Pd, Enrico Letta, che lo ha preceduto sul palco della Festa dell'Ottimismo de Il Foglio.

 

GIANNI LETTA SILVIO BERLUSCONI

"Se non finisce la stagione della politica contro, finisce l'Italia - aggiunge Calenda -. È più facile dire: 'mettiamoci insieme perché dall'altro lato ci sono i fascisti'. Poi, però, non sorprendiamoci se c'è il 40% che non va a votare. Io ed Enrico ci parliamo, glielo dico". Calenda ha poi notato che "rispetto a questa strada esiste una scelta di rottura, andare da soli cercarsi i voti". (ANSA).

 

Quirinale: Letta, tutta la maggioranza elegga Presidente ++

claudio cerasa enrico letta festa del foglio

(ANSA) - "Sarebbe incredibilmente contraddittorio che la maggioranza che elegge il Presidente della Repubblica possa essere piu piccola di quella che sostiene Draghi". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, alla Festa dell'ottimismo organizzata dal quotidiano Il Foglio.

gianni letta silvio berlusconi

 

Lo ripeto da settimane - ha detto Letta -e faccio bene a ripeterlo: so che il Toto Quirinale è gioco che appassiona tutti, ma sottolineo due cose. La prima è che se tutte le tossine del gioco vengono scatenate sull'attuale agenda, a partire dalla gestione della Pandemia, il Pnrr, la legge di Bilancio, temi su cui occorre l'unità, rischiamo molto; la seconda è che non si è mai visto un Presidente scelto e eletto due mesi prima.

 

Si è sempre visto che la maturazione del nome avviene due settimane prima del voto. La moratoria che avevo chiesto continuo ad osservarla. Continuo a ritenere che il Presidente debba avere un largo sostegno e una larga maggioranza.

 

enrico letta alla festa del foglio

Il fatto che i primi tre scrutini richiedano una larga maggioranza è una indicazione dei Padri costituenti, come quella che il Presidente rimane in carica sette anni. Sarebbe incredibilmente contraddittorio che la maggioranza che elegge il Presidente della Repubblica possa essere più piccola di quella che sostiene Draghi. Credo che sia giusto sempre cercare una maggioranza ampia, credo che lo sia a maggior ragione oggi, e a maggior ragione in questo Parlamento frammentato", ha concluso Letta.

sergio mattarella emmanuel macron mario draghi 2

 

LETTA, NO A URNE, USARE TEMPO PER RIFORME ISTITUZIONALI 

(ANSA) -  "Tutti vogliamo usare il resto della legislatura, non vogliamo andare a votare, è il momento di mettere mano a riforme istituzionale. Il finanziamento dei partiti, e la riforma dei regolamenti parlamentari che che limiti il trasformismo.

 

Non è possibile che il gruppo Misto sia il terzo o il quarto per numero di parlamentari, è segno che il cambio di casacca è la regola. Non ce l'ho con chi è attualmente nel gruppo Misto, ma è sano limitare il trasformismo è un dovere". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, alla Festa dell'ottimismo organizzata dal quotidiano Il Foglio.

mattarella draghi

 

TIM: LETTA, PREOCCUPATO PER STRANIERI? SI ANCHE PER VIVENDI

(ANSA) - La "preoccupazione" per una Tim in mano di "stranieri" deve essere "a tutto tondo" e deve riguardare non solo l'Opa di Kkr, ma anche Vivendi, attuale socio di maggioranza, dato il ruolo politico assunto in Francia da Vincent Bolleré. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, alla Festa dell'ottimismo organizzata dal quotidiano Il Foglio.

 

vincent bollore

"Stiamo parlando di un settore strategico - ha detto Letta - in cui ci sono caratteristiche per le quali non è sufficiente un approccio da spettatore da parte del governo. E' importante che il governo vigili. Io mi sento tranquillo che ci siamo ad affrontare il dossier Draghi o Colao, il piu adatto per avere contezza di una vicenda delicata. Domattina incontrerò i sindacati, perché preoccupato per l'occupazione, dato che ci sono decine di migliaia di lavoratori.

eric zemmour

 

Poi c'è la preoccupazione per spezzatini". Per quanto invece riguarda la preoccupazione per il fatto che il fondo KKr sia statunitense, Letta ha replicato: "Stranieri? Si c'è preoccupazione, ma a tutto tondo, per americani, ma anche per i francesi. Non è stato molto citato ma sono cambiate le cose negli ultimi mesi per Vivendi, che è grande gruppo, con grandi professionalità, ma che negli ultimi mesi è cambiato.

 

ENRICO LETTA MATTEO SALVINI

Il proprietario è sceso in campo. nn è un finanziere come gli altri, è il principale sostenitore di Erich Zemmour, che è divenuto il protagonista politica francese con un profilo inquietante. A Vivendi, mi domando, come convivono con questo confitto di interessi? Bolloré cosa vuole dall' Italia, cosa pensa dell'Italia?. Bolloré è più che sostenitore di Zemmour; ha creato una televisione il cui principale protagonista è Zemmour", ha concluso Letta.

 

TRATTATO QUIRINALE: LETTA, 2018 È LONTANO UN SECOLO

ENRICO LETTA

(ANSA) -  "Visto con occhi del Trattato del Quirinale il 2018 è lontano un secolo. Il posizionamento dell'Italia di quel 2018 oggi è definitivamente messo in soffitta. Questo è positivo, è segno che le istituzioni sono molto forti e sono in grado di spingere a far capire che gli assi portanti sono più importanti della contingenza, come L'Europa e come l'asse atlantico". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, alla Festa dell'ottimismo organizzata dal quotidiano Il Foglio. "C'è grande soddisfazione - ha aggiunto Letta - a vedere la forza delle istituzioni e che i due assi vanno oltre le contingenze; direi che sono nella Costituzione repubblicana e che sono nella coscienza degli italiani". (ANSA).

enrico letta matteo renzi

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...