ROMA, DAL CUPOLONE ALLA CUPOLA - NUOVO SCANDALO A ROMA: PAOLO BERNABEI, STORICO ESERCENTE DI TRASTEVERE, DICE DI ESSERE STATO COSTRETTO DAI VIGILI URBANI A SGANCIARE MAZZETTE IN CAMBIO DI LICENZE - ACCUSATO IL COMANDANTE ANGELO GIULIANI, PRESUNTO CAPO DELLA “CUPOLA” - LA CHIAVE POTREBBE ESSERE IL CIRCOLO SPORTIVO DEI VIGILI, GRANDE FONTE DI GUADAGNI IN CUI ANCHE BERNABEI HA INVESTITO DEI SOLDI - ALEDANNO CERCA DI TIRARSENE FUORI...

Lavinia Di Gianvito e Ernesto Menicucci per il "Corriere della Sera"

L'emergenza neve e il no alle Olimpiadi, in confronto, sono stati uno scherzo. Poco più di un anno dopo Parentopoli - le assunzioni facili nelle municipalizzate del Comune - c'è un'altra bufera che investe l'amministrazione capitolina guidata da Gianni Alemanno. Una storia di presunte mazzette e di denunce, di concessioni edilizie e taglieggiamenti. Una vicenda che colpisce in maniera pesante una delle istituzioni cittadine: il corpo della polizia municipale.

L'ipotesi dell'accusa è da far tremare i polsi: nel centro storico della Capitale ci sarebbe una sorta di «cupola» che gestisce sia il rilascio delle concessioni edilizie sia quello delle licenze commerciali. Gli indagati sono già 12: nove agenti, un geometra e due funzionari. I filoni d'inchiesta sono due. Il primo (5 vigili accusati di concussione) parte a giugno, dalla denuncia di un noto esercente di Trastevere, Paolo Bernabei, che scrive una lettera al sindaco e al comandante della polizia municipale, Angelo Giuliani.

Bernabei, a Roma, lo conoscono tutti: la sua enoteca è di quelle storiche, e rifornisce la maggior parte dei bar e pub della movida. Passa qualche mese, ma non succede nulla. Così, subito dopo l'estate, il commerciante presenta un esposto in procura che fa scattare l'inchiesta interna dei vigili urbani.

La vicenda sembra chiusa, fino a che non ritorna a galla una settimana fa. La famiglia Bernabei è sempre stata vicina al centrodestra e durante una riunione in Campidoglio con gli esercenti del centro l'imprenditore prende da parte Alemanno e gli ribadisce di aver subito un'estorsione: una mazzetta da 30 mila euro nel 2008, e un'altra (non pagata) nel 2011.

Ma nel colloquio con il sindaco il commerciante alza ancora di più il tiro, puntando al bersaglio grosso: il comandante Giuliani, che - sempre secondo il racconto di Bernabei - sarebbe il capo di questa presunta cupola. Alemanno si terrorizza: un altro scandalo, la sua amministrazione già fiaccata da numerose vicende, non lo reggerebbe proprio. Il sindaco sente i vertici dei carabinieri, poi telefona ai pm Giancarlo Capaldo e Alberto Caperna, prepara una memoria, fissa un appuntamento.

E, intanto, parla ogni giorno con Giuliani: il comandante è sulla graticola, a rischio del posto. Ma senza un avviso di garanzia, e senza iscrizione sul registro degli indagati, Alemanno non se la sente di compiere un passo così estremo. I contorni dell'inchiesta, piano piano, si delineano.

E cominciano gli interrogatori a piazzale Clodio. Sfilano i protagonisti: ieri è stata la volta del comandante del I Gruppo Stefano Napoli e dello stesso Bernabei, ascoltato dai pm per cinque ore. Alle due inchieste se ne aggiunge una terza della Finanza, «attivata» dal presidente del I municipio Orlando Corsetti, a cui il noto ristoratore antimafia Vincenzo Conticello ha raccontato: «Pure a Roma mi hanno chiesto il pizzo».

Dai magistrati torna anche Alemanno, dopo già esserci stato la scorsa settimana. Consegna una cronistoria nella quale ricostruisce tutte le sue mosse per allontanare da sé i possibili sospetti di omissioni e il bilancio del circolo del «Gruppo sportivo dei vigili urbani», struttura finita sotto inchiesta. Il presidente è Giuliani, il segretario generale (da dodici anni) la moglie Angela Cantelli. Mentre la cognata del comandante, Elisabetta, è dipendente comunale.

Il gruppo sportivo è un'associazione privata e attraverso il circolo passa un bel fiume di soldi: il bilancio complessivo è di 300 mila euro e i finanziamenti arrivano anche da sponsorizzazioni private. Il campo da calcio è intestato a «Giulio Bernabei», papà di Paolo e Silvio (i denuncianti): la famiglia, infatti, ha contribuito molto al circolo sportivo, sborsando circa 200 mila euro per lavori di ristrutturazione e ammodernamento.

Dagli uffici del centro, nello scorso week end, sono spariti gli hard disk dei computer, un furto definito «strano». Era un tentativo di far sparire prove compromettenti oppure l'azione di qualcuno che voleva incastrare il comandante Giuliani? In Campidoglio, questi, sono i giorni dei sospetti.

 

ALEMANNO E IL CAPO DEI VIGILI URBANI ANGELO GIULIANIALEMANNO E IL CAPO DEI VIGILI URBANI ANGELO GIULIANIVIGILI URBANI ROMAgiancarlo-capaldo

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME