ERANO PIÙ DI UNO? - IL KILLER DI BRINDISI ACCUSATO DI “STRAGE IN CONCORSO AGGRAVATA DA FINALITÀ DI TERRORISMO” - LUI ARRIVA IN CARCERE CON ATTEGGIAMENTO REMISSIVO: “QUANTO RESTERÒ QUI?” - MOVENTE? “CE L’HO CON IL MONDO, HO AVUTO UN COLPO DI TESTA. NON HO FATTO ESPLODERE LA BOMBA DI NOTTE PERCHÉ NON PASSAVA NESSUNO” - POI HA PASSATO I GIORNI SEGUENTI TRA LA CASA E LA BARCA - LA RABBIA DI MESAGNE: “COSA C’ENTRA MELISSA?”…

1 - BRINDISI:FERMATO ACCUSATO STRAGE IN CONCORSO
(ANSA) - A Giovanni Vantaggiato, fermato perché ritenuto l'autore dell'attentato di Brindisi del 19 maggio scorso, viene contestato, nel decreto di fermo, il reato di strage in concorso aggravata da finalità di terrorismo. Lo hanno riferito gli inquirenti in una conferenza stampa al Palazzo di giustizia di Brindisi.

Il decreto di fermo è stato firmato dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, dal sostituto procuratore della stessa Dda Guglielmo Cataldi e dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza. Nel provvedimento si contesta il concorso nel reato "per coprire ogni eventualità", ha precisato Motta. Il fermato "ha decritto l'ordigno - ha riferito Motta - e come era composto, ed ha competenze elettrotecniche" per costruirlo.

Quanto alla somiglianza del fermato con l'uomo ripreso in un video di un chiosco di fronte alla scuola scenario dell'attentato, Motta ha aggiunto che "é evidente che è la stessa persona" e che probabilmente si è trattata di una "imprudenza". Alla conferenza stampa erano presenti tra gli altri il vicecapo della polizia, Francesco Gratteri, i vertici dello Sco e del Ros; non erano presenti né il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli, né il pm De Nozza.

2 - VANTAGGIATO IN CARCERE, 'QUANTO STARO' QUI?'
(ANSA) - "Quanto tempo dovrò stare qui?': è l'unica domanda che Giovanni Vantaggiato, responsabile dell'attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo di Brindisi, ha fatto la scorsa notte all'arrivo nel carcere di Lecce. L'uomo - riferisce all'ANSA chi ha potuto vederlo - mantiene "un atteggiamento remissivo, passivo".

3 - RABBIA A MESAGNE,MA CHE C'ENTRA MELISSA?
(ANSA) - "Tutta questa storia non ha senso che cosa c'entrava Melissa?": con il passare delle ore cresce la rabbia dei cittadini di Mesagne (Brindisi) la città di Melissa Bassi, la studentessa uccisa nell'attentato dello scorso 19 maggio a Brindisi. Davanti al municipio della città - dove sono ancora affissi i manifesti per il lutto cittadino - alcune persone si fermano a parlare della notizia del fermo di Giovanni Vantaggiato.

"Le notizie di ieri sera - dicono - rendono ancora più drammatica questa vicenda. E' chiaro che la povera Melissa e le altre ragazze della scuola non c'entravano nulla con questo folle gesto". In molti sulle panchine della villa comunale di Mesagne imprecano "contro quel bastardo: è stato meglio per lui che lo abbiano fermato perché sarebbe stato peggio se ci fosse capitato fra le mani".

4 - MOTTA, HA DETTO DI AVERCELA CON IL MONDO
(ANSA) - "Lui non ha spiegato nulla, ha fatto riferimento generico a problemi economici, ha detto di avercela con il mondo. In realtà non ha voluto dire alcunché, ma questo non priva di credibilità le sue ammissioni". Lo ha detto il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, su quanto raccontato da Giovanni Vantaggiato.

5 - FERMATO, MOVENTE? 'HO AVUTO COLPO TESTA'
(ANSA) - Perché hai fatto quella strage? "Ho avuto un colpo di testa, che volete fare?". Cosi Giovanni Vantaggiato, nel lungo interrogatorio nella notte, ha risposto a inquirenti e investigatori che gli chiedevano il movente dell'attentato alla scuola Morvillo-Falcone. Una versione che non ha affatto convinto, tanto che chi indaga sospetta che Vantaggiato stia nascondendo qualcosa. "Come si arriva a parlare del movente - dice un investigatore che l'ha interrogato - si chiude e non fornisce versioni plausibili".

Nel corso dell'interrogatorio Vantaggiato ha ammesso le sue responsabilità per quanto riguarda tre aspetti dell'attentato: il confezionamento della bomba, il trasporto dell'ordigno davanti alla scuola e l'utilizzo delle due auto, l'aver premuto il pulsante che ha attivato la bomba. Nulla, invece, sul perché. Ed infatti gli investigatori e gli inquirenti, dopo aver raccolto la sua confessione su questi aspetti, si stanno concentrando sul movente e sulla scelta del luogo.

Non escludendo che possa non aver agito da solo e che la reticenza di Vantaggiato possa essere una scelta precisa per nascondere qualcosa o qualcuno a lui molto vicino. Anche per questo non convince investigatori ed inquirenti l'ipotesi che l'uomo sia stato mandato da qualcuno: troppi gli errori commessi e troppo a rischio il soggetto. "Andiamo avanti scientificamente, cercando di ricollocare il tutto partendo dai fatti certi ed accertati - dice un investigatore - per arrivare ai perché. E arriveremo anche a quello".

6 - FERMATO,NO NOTTE PERCHE'NON PASSA NESSUNO
(ANSA) - "Ho portato la bomba di notte, ma non l'ho fatta esplodere perché a quell'ora non passa nessuno". E' la risposta che Giovanni Vantaggiato avrebbe dato agli investigatori e agli inquirenti nel corso dell'interrogatorio in cui ha ammesso di essere l'attentatore di Brindisi, confermando, di fatto, che sapeva di compiere una strage. "La notte non c'è nessuno - ha ripetuto quando gli è stato chiesto di confermare quel che aveva appena detto - e quindi non l'ho fatta esplodere".

7 - VANTAGGIATO IN BARCA DOPO STRAGE
(ANSA) - Dopo la strage di Brindisi Gianni Vantaggiato, nei ritagli di tempo, ha continuato a coltivar il suo hobby principale: la cura dello yacht da 50 piedi ormeggiato nella darsena di Porto Cesareo. A raccontarlo é un artigiano di Copertino, un tappezziere, che fa molti lavori sulle barche della zona e che un anno fa aveva avuto come cliente anche Vantaggiato.

Il tappezziere racconta che ieri sera, quando rientrando a casa per la prima volta ha visto le immagini del filmato che ritraggono l'attentatore che mentre preme il telecomando e fa esplodere la bomba dinanzi alla scuola, ha subito pensato che potesse trattarsi di Vantaggiato. "Più che dalla somiglianza, che c'é - ha detto - l'ho riconosciuto dal portamento e da quell'abitudine di portare la mano in tasca".

Anche il tappezziere lo descrive con un uomo schivo, riservato, ma non scontroso, un solitario che per lo più lavorava sempre nella sua azienda e che il sabato e la domenica si dedicava ai lavori sulla barca. "L'ho visto proprio martedì scorso - ha raccontato - stava facendo i lavori di pulizia della carena che si fanno annualmente prima di rimettere la barca a mare e partire per le vacanze". "Stava lavorando da solo - ha concluso - ed era tranquillo, nessuno avrebbe potuto immaginare il peso che ha sulla coscienza".

8 - PERQUISIZIONI ANCHE IN BARCA INDAGATO
(ANSA) - Perquisizioni saranno fatte a breve anche a bordo di una imbarcazione di proprietà di Giovanni Vantaggiato ormeggiata nel porto di Porto Cesareo. L'imbarcazione, un barca a motore, viene utilizzata dall'uomo per le vacanze. La polizia scientifica e i carabinieri si sposteranno a Porto Cesario non appena ultimata la perquisizione, che ormai è nella fase conclusiva, che è stata compiuta nel deposito di carburante agricolo sulla strada tra Copertino e Leverano. Polizia e carabinieri hanno prelevato dal deposito campioni e materiale vario utile alle indagini. La perquisizione è stata compiuta alla presenza dell'avvocato difensore di Vantaggiato, Franco Orlando.

 

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