“QUELLE DI MARZO SARANNO LE MIE ULTIME ELEZIONI” – ERDOGAN ANNUNCIA CHE LE CONSULTAZIONI MUNICIPALI DEL 31 DI MARZO SARANNO IL SUO ULTIMO GIRO DI GIOSTRA: AL TERMINE DEL MANDATO PRESIDENZIALE, CHE SCADE NEL 2028, PASSERA’ LA MANO – IL SULTANO DI ANKARA VUOLE PORSI NUOVAMENTE COME MEDIATORE TRA RUSSIA E UCRAINA E PROPONE UN SUMMIT PER LA PACE NELL’INCONTRO CON ZELENSKY (CHE STAREBBE PER LICENZIARE ANCHE IL MINISTRO DEGLI ESTERI, DMYTRO KULEBA, E SOSTITUIRLO CON IL VICECAPO DELL’UFFICIO PRESIDENZIALE, IGOR ZHOVKA) - L’AMBASCIATA AMERICANA A MOSCA METTE IN GUARDIA I PROPRI CITTADINI SUL PERICOLO DI “ATTENTATI” IN RUSSIA…
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ERDOGAN, 'QUELLE DI MARZO SARANNO LE MIE ULTIME ELEZIONI'
(ANSA) - ISTANBUL, 08 MAR - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che dopo le consultazioni municipali del 31 di marzo non parteciperà più ad altre elezioni. "Questa è una finale per me, questa elezione sarà la mia ultima con l'autorità conferita dalla legge, il risultato sarà un trasferimento di fiducia ai miei fratelli che verranno dopo di me", ha detto il leader turco, come riporta Anadolu. Dopo aver vinto le elezioni dello scorso anno, Erdogan è stato eletto con un mandato presidenziale che dura per cinque anni, fino al 2028.
ERDOGAN CI RIPROVA: COLLOQUI DI PACE ALLARME USA SUGLI ATTENTATI A MOSCA
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
La Turchia spera ancora di rilanciarsi nel ruolo di mediatore tra Mosca e Kiev, nel frattempo però prevale la logica della guerra. Recep Tayyip Erdogan propone un summit russo-ucraino sulla pace durante la conferenza stampa congiunta con Volodymyr Zelensky, ieri sera a Istanbul. Il presidente ucraino replica che occorre prima tenere un vertice che avvii i negoziati «con i Paesi civili che lavorano per porre fine alla guerra».
E aggiunge che è «impossibile parlare di pace con persone che bloccano, uccidono e distruggono tutto». Da tempo pensa a colloqui preliminari in Svizzera, che poi «coinvolgeranno rappresentati della Russia che vogliono una pace giusta».
dmytro kuleba antony blinken a kiev
Sul programma del viaggio di Zelensky in Turchia erano stati sottolineati i colloqui «per la sicurezza della navigazione del Mar Nero, la stabilità alimentare mondiale e gli scambi di prigionieri con la Russia». Ma è indicativo che la prima tappa sia stata la visita ai cantieri navali turchi, dove è quasi terminata la costruzione di due corvette destinate alla marina militare ucraina. Incerta la data di un tour di Putin in Turchia, più volte rimandato negli ultimi mesi.
Erdogan aveva comunque facilitato i primi colloqui tra Mosca e Kiev subito dopo l’aggressione russa. Falliti, aveva fatto da tramite per facilitare il trattato per il transito dell’export agricolo ucraino sul Mar Nero firmato nel luglio 2022. L’accordo era poi fallito un anno dopo per volontà del Cremlino. In seguito, i rapporti tra Mosca e Ankara si erano deteriorati quando Erdogan aveva ribadito la necessità di «difendere l’integrità territoriale ucraina, inclusa la Crimea» […]
Per Zelensky, invece, ciò che conta in questa fase molto delicata del conflitto […] resta tenere aperto il dialogo con chiunque possa contribuire a isolare Putin. Segno delle difficoltà è anche il radicale ricambio ai vertici militari e del governo. I media ucraini segnalano che Zelensky starebbe per licenziare anche il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, e sostituirlo con il vicecapo dell’ufficio presidenziale, Igor Zhovka.
Anche a Mosca non mancano le tensioni dopo la repressione dei sostenitori di Navalny e in vista delle elezioni presidenziali di metà marzo. L’ambasciata americana mette in guardia i propri cittadini sul pericolo di «attentati», specie nelle prossime 48 ore. Un allarme lanciato poche ore dopo che l’intelligence russa ha affermato di avere sventato l’attentato ad una sinagoga moscovita da parte di una cellula di Isis. Anche la Farnesina suggerisce ai connazionali di evitare assembramenti.