weidel afd

EREZIONE MALCELATA DI MARIO GIORDANO PER LA VITTORIA DELL’AFD IN GERMANIA – E TIRATA ANTIEURO E CONTRO IL CONFORMISMO DEI GIORNALONI ITALIANI CONTRO I POPULISMI – ''I TEDESCHI CHE HANNO VOTATO PER LA DESTRA NON SONO NAZISTI, MA CRUCCHI IMPOVERITI: TANT’E’ CHE HANNO FATTO MANBASSA NELL’EX GERMANIA EST''

 

Mario Giordano per la Verità

 

MANIFESTO ELETTORALE DI ANGELA MERKEL

Il sospiro di sollievo s' è rotto nel gargarozzo. Poveri euroentusiasti: erano convinti di essere en marche verso le magnifiche sorti e progressive dell' Unione e invece si sono trovati con un' Angela azzoppata e una bomba pronta a esplodere sotto Bruxelles. La nuova stagione d' oro dell' Ue è durata l' espace d' un Macron. Poi sono rispuntati i fantasmi. Ma come? Ancora i populisti? Le destre? Gli anti-sistema? Com' è possibile che siano cresciuti così tanto? Non li avevamo sconfitti? Non erano avviati a un inarrestabile declino? E com' è possibile, allora, che l' inarrestabile declino conquisti oltre 90 seggi al Bundestag? Il pensiero unico europeista è sotto choc.

MARIO GIORDANO

 

macron10

Pensare che erano così soddisfatti del loro bel tomo francese, l' invenzione che sistemava tutte le Marine Le Pen continentali. Ed erano anche sicuri del trionfo della loro Angela Merkel, tanto che già avevano disegnato tutto il futuro prossimo: l' asse franco-tedesco, i nuovi passi dell' Unione, l' integrazione che avanza. Avevano persino già fissato l' appuntamento giovedì sera a Tallin, per cucinarsi il futuro del continente da par loro. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Avanza la destra antieuropeista. La Spd massacrata va all' opposizione.

 

SALVINI LE PEN

La Merkel resiste ma dovrà imbarcare al governo i liberali, che non la pensano proprio uguale. Anzi, fosse per loro lascerebbero liberi i Paesi di uscire dall' euro. E così i quotidiani italiani, il giorno dopo le elezioni tedesche, trasudano angoscia e palpitazioni. «Le ombre sull' Europa», editorialeggia il Corriere. «Destra e calo Merkel spaventano la Ue», titola a tutta pagina Repubblica. «La destra tedesca spaventa l' Europa», fa eco La Stampa, che poi con un' intera addolorata pagina prende atto dello «schiaffo» ricevuto da Bruxelles e dell' imbarazzato silenzio dei big europei.

 

Non c' è giornalone che non esibisca la sua bella intervista, sofferta e contrita. C' è Walter Veltroni che preannuncia la «stagione difficile dell' Europa». Joschka Fischer che addirittura «vomita» sui «guastatori di destra». Ed Enrico Letta che parla di fatto «eclatante e per certi versi inquietante», finendo per ripetere il ritornello dell'«ultima occasione per cambiare la Ue», senza nemmeno più crederci lui.

joschka fischer

 

Oddio, ci è già sparita l' Europa. Ci sono decine di commentatori da rianimare, ci sono editorialisti che devono riprendersi, politici che non sanno più come fare. Ci siamo addormentati con il peluche di Macron, ci svegliamo con l' orco Afd: come osano questi populisti rovinare l' Inno alla Gioia? Perché arriva questa Alice Weidel, la leader del partito «populista» che addirittura pretende in un quadriennio di fare le scarpe alla Merkel?

 

juncker merkel

Possibile che i tedeschi abbiano votato con la loro testa e non con quella di Jean Claude Juncker, ammesso che ne abbia una? Non sanno che l' Unione è di fatto il paradiso terrestre? Perché non se ne convincono? Solo perché hanno visto il loro Paese invaso dai profughi? E il loro lavoro diventare sempre più precario e sottopagato? Per così poco rinunciano allo spirito santo di Konrad Adenauer e Ventotene?

afd petry weidel

 

Qualcuno spieghi ai nostri intellettuali che ancora una volta la realtà è più forte del conformismo di facciata. Puoi sbertucciare fin che vuoi i populisti, le loro ingenuità, i loro estremismi, i loro errori. Ma finché si pensa di salvare l' Europa con operazioni di maquillage, continuando a negare i problemi, ci si trova inevitabilmente davanti a sorprese difficile da affrontare. Perché, piaccia o non piaccia a lorsignori, il mondo reale prima o poi sbuca fuori, si fa sentire e travolge tutto.

proteste dopo i voti a afd

 

La moda delle ultime ore è quella di gridare al pericolo nero, di confondere l' avanzata dell' Afd con il ritorno del nazismo, roba che al massimo va bene per una legge Fiano e un dibattito al bar sport. Ma i flussi elettorali mostrano che per la cosiddetta «ultradestra» hanno votato molti ex elettori della sinistra, oltre che molti elettori della Merkel: 500.000 voti sono arrivati dall' Spd, un milione dalla Cdu. tanti dalla Linke. Tutti nazisti fino a ieri nascosti?

 

La realtà che non si vuol vedere è che esiste un malessere diffuso. Per colpa dell' immigrazione certo, ma anche per le questioni economiche, per la diffusione dei mini job, per la riduzione delle garanzie, per quel differenziale di salari che esiste tra l' ex Germania Ovest e l' ex Ddr, dove non a caso i partiti dell' ultradestra hanno sfondato. Non perché gli ex comunisti si siano risvegliati nazisti. Ma perché questi partiti raccolgono consenso nelle periferie dell' impero europeo, dove la moneta unica ha fatto e continuerà a fare disastri.

 

afd manifestazione anti immigrazione

Ed è per questo che il risultato delle elezioni tedesche ci tocca da vicino: quello stesso disagio c' è pure da noi, perché anche noi stiamo scontando gli effetti di una crisi vissuta con la moneta peggiore che si potesse immaginare. E se si pensa di coprire tutto ciò cancellando le proteste correndo dietro al sogno di Macron, poi si rischiano brutti risvegli. Come quello di chi si è accorto di quanto sia stato avventato festeggiare lo scampato pericolo mentre si era ancora in mezzo al guado. E con l' onda di piena in arrivo.

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