CGIL NEL FORNO A CARBONE! SE RENZI MANTIENE BASSO PROFILO, IL DEPUTATO RENZIANO NON MOLLA E TORNA ALL’ATTACCO DEL SINDACATO: “PERCHÉ GLI SCIOPERI VENGONO CONVOCATI SEMPRE DI VENERDÌ?”
1 - CGIL. CARBONE (PD): SCIOPERO DIRITTO, MA PERCHÉ SEMPRE VENERDÌ?
cena di finanziamento del pd a roma ernesto carbone
(DIRE). - "Credo che uno sciopero generale sia un rischio eccessivo per il Paese. Ho ironizzato via tweet sullo sciopero generale indetto per il 5 dicembre perche' da pendolare mi sono reso conto che gli scioperi cadono sempre di venerdi'. Mi chiedo il perche'. Faccio mio l'ottimismo del presidente del Consiglio che sta discutendo con i sindacati e si sta impegnando in tutti modi per risolvere il caso dell' Ast di Terni".
Lo ha detto intervenendo ad Agora', Rai 3, il deputato del Partito democratico Ernesto Carbone. "Il governo si sta adoperando in tutti i modi possibili- ha sottolineato Carbone- come ha fatto nei mesi scorsi con Electrolux, vicenda che e' stata risolta. Questa e' una vicenda che andava trattata anni prima a livello europeo".
2 - CGIL. CARBONE (PD): CAMUSSO #COHÉRENCE
(DIRE) - "Lo sciopero generale non e' piu' il modo di difendere i diritti"(s.camusso) 5 dic 2013 corriere della sera #cohe'rence" Lo scrive su twitter Ernesto Carbone, membro della segreteria nazionale del Pd, commentando cosi' la nuova posizione del segretario della Cgil Susanna Camusso.
3 - LA CGIL VERSIONE 2013: «LO SCIOPERO GENERALE NON È PIÙ IL MODO DI DIFENDERE I DIRITTI»
Dal “Corriere.it” del 10 dicembre 2013
Lo sciopero generale non basta più. E’ la stessa leader della Cgil Susanna Camusso ad affermarlo: «In una situazione di crisi come questa si tratta di uno strumento non più sufficiente a esprimere la protesta dei lavoratori». Da una parte bisogna fare i conti con le difficoltà economiche di chi il posto ce l’ha, ma spesso non può più contare su bonus e straordinari. Senza contare che in una situazione di domanda ridotta al lumicino fare danno all’azienda vuol dire mettere a rischio i posti di lavoro più di quanto non lo siano già. Dall’altra c’è il fatto che molti semplicemente non possono scioperare perché il posto non ce l’hanno in quanto disoccupati.
IL QUADRO – Nell’attuale quadro economico e sociale «non è più sufficiente evocare lo sciopero generale come unica modalità in cui si determina il conflitto sul tema del lavoro», ha così constatato Camusso in un passaggio di un intervento a un convegno sulla rappresentanza nel lavoro e in politica. «L’idea di una forma di protesta che riguarda solo una parte del mondo del lavoro non è più sufficiente – ha argomentato ancora la segretaria generale della Cgil –. Oggi bisogna fare i conti con la difficoltà economica dei lavoratori, con le tante differenze tra chi ha lavoro, chi è in cassa integrazione e chi è disoccupato».
I FRONTI - In realtà i fronti di tensione che stanno per esprimersi attraverso lo sciopero sono numerosi. Imminente la protesta del settore edile, in contemporanea in diverse città venerdì prossimo. Il 16 dicembre toccherà al trasporto pubblico locale. Ma la Cgil a questo punto si interroga su forme alternative di protesta “di scioperi generali ne abbiamo fatti molti – ha concluso Camusso – ora bisogna verificare la possibilità di sperimentare forme altrettanto efficaci ma non esclusive, che abbiano la capacità di unificare il mondo del lavoro».