poveri poverta

UN PAESE ALLO SBANDO - IN ITALIA CI SONO 10,5 MILIONI DI POVERI: NESSUNO IN EUROPA NE HA COSI’ TANTI - LA RADIOGRAFIA IMPIETOSA DI EUROSTAT INCHIODA LA POLITICA TROPPO OCCUPATA A MASTURBARSI CON POLTRONE E COLLEGI ELETTORALI - GLI INDIGENTI CRESCONO ANCHE IN SPAGNA, BELGIO ED AUSTRIA

Emanuele Bonini per la Stampa

              

PENSIONE POVERTA'

In Europa l' Italia è il Paese che ha più poveri in termini assoluti. Quasi dieci milioni e mezzo sono le persone che lungo la Penisola hanno difficoltà a tirare avanti, a pagare l' affitto regolarmente, a poter affrontare spese impreviste o avere il riscaldamento. La classifica cambia se si guarda alle percentuali rispetto alla popolazione residente. Ci sono realtà peggiori come quella romena o bulgara, dove quasi la metà della nazione vive in condizioni di ristrettezza economica (49,7% e 47,9% rispettivamente), ma è comunque indice della fatica che ancora fanno gli italiani a uscire dalla crisi.

 

poverta

I dati diffusi da Eurostat nel 2016 registrano 78,5 milioni di cittadini europei in stato di «privazione sociale o materiale», vale a dire in condizioni di povertà. Una situazione migliorata da due anni a questa parte, se si considera che nel territorio dell' Ue nel 2014 la fascia di popolazione con problemi economici contava 98,1 milioni.

 

L' Italia non ha fatto eccezione, e questa è la buona notizia per il Paese, dove nello stesso periodo sono scomparsi 3,4 milioni di persone in precedenza in condizione di sofferenza economica. Sintomo di una ripresa che però ancora fatica a raggiungere tutti.

 

POVERTA'

Le cifre fornite dall'Istituto di statistica europeo confermano il miglioramento della condizione socio-economica seguito alla ripresa, non robusta ma comunque presente. E conferma pure gli sforzi compiuti a livello nazionale. Un riconoscimento a chi, in Italia come altrove, ha saputo fare riforme. I numeri grezzi indicano però che non proprio tutto va per il meglio, soprattutto laddove dove il peggio era considerato passato.

 

È il caso della Spagna, Paese uscito da un programma di assistenza finanziaria, dove il numero dei poveri tra il 2015 e il 2016 è tornato a crescere (+1,2%, pari a più di mezzo milione di nuovi poveri). Non un bene per Madrid, neanche per l' Ue che agli iberici hanno imposto cure lacrime e sangue convinti di aver risolto i problemi spagnoli.

 

POVERTA

C' è anche qualcos' altro che salta all' occhio. In un momento in cui l' Europa si interroga sull' opportunità di procedere o meno a due o più velocità nella costruzione del progetto comune, la lotta alla riduzione della povertà sembra già seguire queste logiche offrendo dinamiche ben diverse. Ci sono almeno sei Stati membri dove tra il 2015 e il 2016 il numero di individui con difficoltà economiche è aumentato. Uno, come detto, è la Spagna. Ma nel gruppo ci sono anche Romania (+0,1%), Austria (+0,2%), Francia (+0,2%), Lituania (+0,5%) e Belgio (+1%).

 

poverta

Per loro l' invito ad agire si fa più necessario. L' Italia, con i suoi 10,4 milioni di abitanti che faticano a tirare avanti, è quella che vanta al proprio interno la quota numerica più sostanziosa di persone morse dalla povertà. A guardare i tassi, espressi in percentuali, la situazione è comunque peggiore della media europea (17,2% contro 15,7%), ma non così drammatica. E certamente non lo è, se raffrontata a situazioni di altri Stati membri dove le cose vanno decisamente peggio. Ma certo 10,4 milioni di italiani sono un fardello non da poco. Una situazione con cui fare i conti, puntando sull' istruzione.

 

In Italia come in Europa a vivere in stato di privazione sono soprattutto i cittadini con basso livello di scolarizzazione. Vuol dire che il vaccino alla povertà è lo studio. Diplomati e laureati soffrono meno. I numeri Eurostat suggeriscono questo.

mensa poveri frati antoniano

 

Peccato che non più tardi di un mese fa la Commissione europea abbia messo in luce le pecche del sistema Italia, dove il tasso di diplomati e laureati (26,2%) è inferiore rispetto alla media comunitaria (39,1%) e quello di abbandoni scolastici, invece, superiore (13,8% contro il 10,7% Ue). Secondo Bruxelles la riforma della scuola del 2015, in fase di attuazione, «potrebbe migliorare i risultati» del sistema dell' apprendimento italiano. Non guasterebbe.

Ultimi Dagoreport

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E ALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

giovanni caravelli giorgia meloni francesco paolo figliuolo

DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE. PRENDERÀ IL POSTO DI NICOLA BOERI (CHE FU SCELTO DALLA CAPA DEL DIS, ELISABETTA BELLONI, IN CHIAVE ANTI-CARAVELLI) – PARE CHE LA DUCETTA SIA RIMASTA STREGATA DAL PIGLIO MARZIALE DI FIGLIUOLO, AL PUNTO DA PIAZZARLO SULL’IMPORTANTE POLTRONA GIUSTO PRIMA DELLA FINE DEL SUO MANDATO POST-ALLUVIONE IN EMILIA E ROMAGNA (26/12/24) – LA NOMINA, ''VOLATA'' SOPRA CARAVELLI E MANTOVANO, FA STORCERE IL NASO ANCHE A VARIE FORZE MILITARI: NON ERA MAI ACCADUTO CHE AI VERTICI DELL’AISE CI FOSSERO TRE GENERALI DELL’ESERCITO (CARAVELLI, FIGLIUOLO E ZONTILLI)...

giorgia meloni matteo salvini luca zaia vincenzo de luca tribunale

DAGOREPORT - SE DOMANI SALVINI SARÀ CONDANNATO, CHE FARÀ LA DUCETTA DEI DUE MONDI? CHIEDERÀ AL LEADER DELLA LEGA DI DIMETTERSI, RISCHIANDO DI FAR CADERE IL GOVERNO, O ATTACCHERÀ LA MAGISTRATURA ACCUSANDOLA DI AVER SFORNATO UNA “SENTENZA POLITICA”? LA SECONDA CHE HAI DETTO! - A QUEL PUNTO, "TOGHE ROSSE" VARRÀ ANCHE PER SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL RINVIO A GIUDIZIO? – ANNO NUOVO, ROGNE NUOVE: LE REGIONALI AD APRILE 2025 CON LE GRANE CAMPANIA E PUGLIA E IL CASO VENETO DEL DOPO-ZAIA – MELONI PONTE TRA TRUMP E L’UE? UNA FREGNACCIA CHE FA INCAZZARE FRANCIA, GERMANIA E POLONIA: PER PARLARE CON IL NUOVO BOSS DELLA CASA BIANCA, NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SMORFIE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?