LA FAMIGLIA DI SOTLOFF “SCOMUNICA” L’ISIS (SAI CHE PAURA): “AVETE COMMESSO UN GRANDE PECCATO. IL MESE DEL RAMADAN È IL MESE DELLA MISERICORDIA. UCCIDENDO NOSTRO FIGLIO AVETE VIOLATO L’ISLAM”
Da “La Stampa.it”
La famiglia di Steven Sotloff rompe il silenzio e a 24 ore dalla decapitazione del reporter americano, per mano dei jihadisti dello Stato islamico, manda un messaggio al loro stesso leader. «Ho un messaggio per Abu Bakr al-Baghdadi», ha detto, in arabo, il portavoce della famiglia, Barak Barfi. «Il mese di ramadan è il mese della misericordia. Dov’è la sua?».«Wayluk», ha aggiunto Barfi, una parola in arabo che vuol dire commettere un grande peccato. E ancora: «Sono qui a discutere con gentilezza. Non ho una spada in mano e sono pronto per la sua risposta».
Il dolore della famiglia
Dopo aver letto il comunicato, che conteneva anche qualche passaggio dal Corano, il portavoce dei Sotloff si è rivolto ai numerosi giornalisti in attesa davanti alla loro abitazione a Miami. «Oggi, siamo addolorati. Questa settimana piangiamo. Ma emergeremo da questo calvario...non permetteremo ai nostri nemici di tenerci in ostaggio con la sola arma che hanno in loro possesso: la paura. Non dimenticheremo».
Londra e Washington: uniti
Intanto dopo che la stampa internazionale ieri aveva notato come Londra stesse provando a scavalcare Washington nella lotta all’Isis, Obama e Cameron corrono ai ripari con un intervento congiunto pubblicato sul quotidiano inglese “The Times” alla vigilia del vertice Nato in programma in Galles.
I due leader parlano del rapporti con Mosca («la Russia ha violato le regole, [...] dovremo sostenere il diritto dell’ Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell’ Ucraina», ma soprattutto di Isis: «Non cederanno mai nella loro determinazione ad affrontare» gli estremisti dello Stato islamico attivi in Iraq e Siria che hanno ucciso due ostaggi americani e minacciato di uccidere un cittadino britannico. «Se i terroristi pensano che noi cederemo di fronte alle loro minacce, non possono sbagliarsi di più. Paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti non si lasceranno intimidire da barbari assassini», concludono.
Il messaggio di Obama: “Non ci faremo intimidire”
Il comunicato della famiglia Sotloff giunge a poche ore dalle dichiarazioni di Barack Obama: «Non ci faremo intimidire», ha detto il presidente americano da Tallinn. Il presidente americano ha detto in conferenza stampa che l’obiettivo finale è quello di «neutralizzare e distruggere» il gruppo terrorista, ma pochi minuti dopo ha parlato di «un problema gestibile».
«Il nostro obiettivo è chiaro ed è quello di degradare e distruggere Isis in modo che non rappresenti più una minaccia non solo per l’Iraq, ma nella regione e per gli Stati Uniti.» Ma pochi minuti dopo, sempre nella stessa conferenza stampa, il presidente è tornato sull’argomento e ha ammorbidito i toni. Obama ha spiegato che se gli Usa sono affiancati da una coalizione internazionale, possono «continuare a ridurre la sfera di influenza dell’Isis, i suoi effetti, le sue finanze, le sue capacità militari al punto da diventare un problema gestibile». Frasi che in Usa hanno riaperto il dibattito sulla “vera” strategia contro i jihadisti islamici soprattutto dopo la decapitazione di Sotloff.
La reazione inglese, Cameron: “Non tratteremo con i terroristi”
La Gran Bretagna pensa ad «ogni opzione possibile» per proteggere l’ostaggio britannico in mano all’Isis. Si teme che l’esperto di sicurezza David Cawthorne Haines venga ucciso come il giornalista americano Steven Sotloff. Così il premier David Cameron si prepara a tutto, valutando anche la possibilità di compiere raid aerei, ma sempre in accordo con gli alleati e gli altri Paesi della regione.
«Non cederemo mai al terrorismo», ha dichiarato nel corso del Question Time alla Camera dei Comuni. Il premier ha definito «rivoltante e brutale» l’uccisione del giornalista americano con tanto di video al termine del quale il boia, che sarebbe lo stesso britannico detto `John il Jihadista´ che ha decapitato il reporter James Foley, afferma che il prossimo nella lista delle esecuzioni sarà proprio Haines.
«Tutti i nostri pensieri sono con l’ostaggio britannico e la sua famiglia. La loro sofferenza è inimmaginabile», ha aggiunto il primo ministro. «L’unico modo per sconfiggere l’Isis è di essere risoluti e mandare un messaggio molto chiaro: un Paese come il nostro non sarà intimidito da questi barbari assassini».