salvini di maio

E ORA CHI MANDANO A PALAZZO CHIGI? - I LEGHISTI VORREBBERO IL BOCCONIANO GIORGETTI, GRADITO A MATTARELLA E AGLI AMERICANI, MA DI MAIO FRENA - IN CORSA C'E' ENRICO GIOVANNINI (COME DAGOANTICIPATO) E GIULIA BONGIORNO (AVVOCATA DI ANDREOTTI E FINI) - IL M5S VUOLE ESTERI E LAVORO, IL CARROCCIO LO SVILUPPO ECONOMICO 

Ilario Lombardo per la Stampa

 

SALVINI DI MAIO PROVA COSTUME

«La Lega vuole troppe cose». Una fonte autorevole dell' entourage di Luigi Di Maio spiega dove la trattativa potrebbe incagliarsi di nuovo. Non subito ma dopo che sarà metabolizzato il passo indietro di Silvio Berlusconi, pronto ad accomodarsi in un' opposizione creativa. Non ci sono più alibi. Perché dietro al dibattito sull' ex Cavaliere si agitano altre questioni da risolvere e ci sono nodi da sciogliere in fretta per dare un governo all' Italia. E bisogna sfoltire molto dalle indiscrezioni che affollano queste ore, per capire quale sia il reale orizzonte di questo accordo.

 

DI MAIO SALVINI MATTARELLA

Primo tema: la premiership. Non proprio un dettaglio. Sergio Mattarella ha concesso 24 ore in più ma vuole sapere quanto siano solide le basi di questo accordo. Non c' è il nome definitivo per Palazzo Chigi. Ci sono ipotesi e desiderata. Molto però dipenderà dal peso politico di questo governo e da cosa faranno Di Maio e Salvini, leader e azionisti dell' esecutivo. E questo è il secondo tema. Il terzo è quanto davvero Berlusconi si farà di lato, quanta influenza avrà sulla Lega e sulla maggioranza.

 

luigi di maio berlusconi salvini meloni

Partiamo da qui. Se Lega e 5 Stelle avranno più autonomia d' azione, il peso politico del governo aumenterà e il baricentro si sposterà su Palazzo Chigi. Ma da quanto si apprende, entrambi sanno che il limite di un' alleanza che nasce in un groviglio di veti e su programmi molto diversi, è proprio sull' agibilità. Si possono fare poche cose di iniziativa governativa ma importanti. Il M5S metterà sicuramente sul piatto il reddito di cittadinanza. La Lega non potrà indietreggiare sulla questione migranti, che potrebbe essere la prima ragione di scontro con i grillini, all' alba di una nuova stagione di sbarchi.

Enrico Giovannini

 

Per il resto sarà un governo a forte spinta parlamentare. Disimpegnerebbe i due leader che non a caso stanno pensando di non entrare nella squadra di governo e di guidare l' esecutivo da fuori, da capi partito. O meglio: se come pare, Salvini sembra intenzionato a restarne fuori, Di Maio starebbe meditando di fare lo stesso per non lasciare un vantaggio competitivo al leghista in caso di fallimento. È un' ipotesi che sta crescendo nel M5S. Uno degli schemi di gioco allo studio era di mettere un terzo nome a Palazzo Chigi e conservare due posti da vicepremier per Di Maio e Salvini.

 

Ed è più di una suggestione che possa essere Enrico Giovannini o un profilo simile, rassicurante, sponsorizzato dal Colle. Ma il leghista è tentato da un altro schema: strappare il ruolo di presidente del Consiglio per il fedelissimo Giancarlo Giorgetti, il bocconiano che ha trattato con i 5 Stelle: dalla sua ha di essere gradito a Di Maio, non dispiace al Quirinale, ha contatti nella City e buone entrature in Usa, ed è l' esponente del Carroccio che spaventa meno Bruxelles.

 

SALVINI MELONI GIORGETTI 1

Sul nome di Giorgetti è partita la giostra delle conferme e delle smentite. Dopo essersi esposto favorevolmente, Di Maio avrebbe frenato. Vuole guadagnare margini nella trattativa. Ma è anche vero che il M5S paga il fatto di non avere un' alternativa forte al nome di Di Maio. Dal M5S smentiscono le voci fatte filtrare da ambienti leghisti che il capo politico grillino si sarebbe impuntato nuovamente per avere per sé la premiership. «Ho detto che faccio un passo indietro, io mantengo la parola», conferma.

 

Giulia Bongiorno difende Sollecito

L' altro nome della Lega è quella dell' avvocato Giulia Bongiorno, oggi senatrice, dopo essere passata da Gianfranco Fini e Mario Monti. Certo, è stata la legale di Giulio Andreotti nel processo sulla mafia, ma non dispiace ai 5 Stelle. «Si è immolata contro le leggi porcata sulla giustizia di Berlusconi», spiega Vittorio Ferraresi, grillino della commissione Giustizia.

 

Berlusconi nelle prossime ore assisterà da spettatore: «Vediamo se nascerà questo governo» dice. I 5 stelle ora raffredderanno i motori con cui erano pronti a far partire la campagna elettorale e dovranno apparecchiare il più presto possibile un incontro con la Lega. «Dobbiamo rimettere al centro i temi», spiega Di Maio che ha annullato gli appuntamenti di oggi a Parma e a Imola.

 

guido crosetto

Poi si parlerà di nomi, incarichi e premiership. I grillini sperano negli Esteri e vogliono il Lavoro, inoltre non dispiaceva Guido Crosetto per la Difesa ma pare che Fratelli d' Italia seguirà Berlusconi. Danilo Toninelli e il leghista Raffaele Volpi si giocano il posto alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento. La Lega vuole lo Sviluppo economico anche per garantire l' alleato azzurro (qui c' è il dipartimento Telecomunicazioni). Giorgetti potrebbe essere la scelta se non farà il premier e se al Tesoro Mattarella chiederà un tecnico. Ora si comincia a fare sul serio.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…