salvini di maio conte

AAA SOTTOSEGRETARI CERCASI – FATTO IL GOVERNO, BISOGNA FARE LE NOMINE. L’IMPASSE FA SLITTARE LA PARTENZA DEI LAVORI DELLE COMMISSIONI – M5S E LEGA LITIGANO SUI SERVIZI SEGRETI: GIORGETTI, SPADAFORA O CRIMI? INTANTO SE LI TIENE GIUSEPPE CONTE – AL SENATO LA MAGGIORANZA POTREBBE AVER BISOGNO DELL’APPORTO DI FDI E REGALARE ALLA MELONI QUALCHE PRESIDENZA…

Marco Conti per il Messaggero

 

sergio mattarella giuseppe conte

Un complicato gioco d' incastro tra le caselle di sottogoverno (viceministro e sottosegretario), le presidenze della Commissioni e persino i ruoli da capogruppo. Trattative lunghe e complicate anche se ieri, durante la conferenza dei capigruppo, il presidente della Camera Roberto Fico ha sollecitato i partiti ad accelerare i tempi.

 

LA VITA

luigi di maio e matteo salvini

A Montecitorio l' idea sarebbe quella di far partire i lavori delle commissioni giovedì, ma non è detto che ci si riesca. Problemi analoghi al Senato dove, al termine della riunione, il vicecapogruppo leghista Stefano Candiani ha pronosticato ancora un paio di settimane di attesa perchè «non possiamo procedere prima che vengano nominati di sottosegretari».

 

Si allunga quindi la vita della Commissione Speciale che la prossima settimana dovrà anche occuparsi del Def.

giancarlo giorgetti

 

I problemi non mancano e iniziano dalle poltrone di sottogoverno che non sono state ancora assegnate anche se oggi l' esecutivo si presenterà a Montecitorio per la fiducia.

 

Continua la disputa sulla delega ai Servizi segreti tra M5S e Lega. Ora è in mano al premier Giuseppe Conte, ma riprende quota la possibilità che tocchi al sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

 

I grillini a palazzo Chigi vogliono però un loro uomo e spingono per la nomina a sottosegretari per Vincenzo Spadafora o Vito Crimi. Problemi anche sulla delega alle telecomunicazioni che è dentro al Mise, che DI Maio vorrebbe tenere per sè, ma che solitamente è affidata ad un viceministro.

GIANCARLO GIORGETTI VINCENZO SPADAFORA

 

La Lega, forse anche per una questione di buoni rapporti con FI, punta ad averla, ma non più per Armando Siri ma per Alessandro Morelli.

 

Crimi è anche in lizza per il ruolo da capogruppo M5S a palazzo Madama lasciato scoperto dopo la nomina a ministro di Danilo Toninelli. In alternativa scaldano i muscoli Stefano Patuanelli o Daniele Pesco, mentre alla Camera si parla di Vittorio Ferraresi e la vice Laura Castelli dovesse andare al governo.

 

vincenzo spadafora

Tornando ai nomi dei possibili vice, è possibile che all' Economia arrivino Buffagni (M5S) e Bagnai (Lega).

 

Allo Sviluppo Economico i grillini puntano su Sorial o Fioramonti, mentre agli Esteri sostengono Del Re. Agli Interni è molto accreditato l' arrivo della Dadone, mentre al Mise Elio Lannutti.

 

I NUMERI

Nella Lega restano forti i nomi della Bergonzoni (Ambiente), Rixi (infrastrutture), di Molteni (Giustizia), Brambilla (Lavoro) e di Stefano Candiani se non verrà eletto capogruppo.

matteo salvini claudio borghi

Claudio Borghi e Alberto Bagnai, rispettivamente deputato e senatore, corrono per la presidenza delle rispettive commissioni Bilancio anche se è difficile che siano tutte e due appannaggio della Lega.

 

Una new entry, Luigi Scordamaglia presidente di Federalimentare, come possibile sottosegretario al made in Italy, e una più nota conoscenza, Giulia Sarti (M5S) che per la presidenza della commissione Antimafia deve vedersela con il più quotato Nicola Morra.

 

giulia sarti

La partita delle presidenze delle Commissione è più complicata a palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono più esigui e tali da aver bisogno, in alcuni casi, di apporti. E' possibile quindi che non tutte le presidenze siano M5S o Lega, ma che possa entrare in ballo FdI.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

Il partito della Meloni continua ad essere di lotta, ma anche un po' di governo. Ha promesso l' astensione al governo Conte, e poichè al Senato non vale più come voto contrario dopo la modifica del regolamento, vorrebbe concorrere con Pd e FI alla presidenza delle commissioni di garanzia. I voti del partito della Meloni potrebbero però essere utili pr la maggioranza visto che già cinque senatori sono divenuti ministro.

 

 

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…