STAMPA BASTARDA - E POI CI LAMENTIAMO DELLO STRAPOTERE SULLA RAI DEL BANANA, MA IN FRANCIA E’ PEGGIO: LA STAMPA E IL GOVERNO SONO UNA COSA SOLA - HOLLANDE, APPENA SALITO AL POTERE, HA DATO IL VIA AL GIRO DI POTRONE NEI GIORNALI - DASSAULT, EDITORE DEL ‘’FIGARO’’, HA DECISO DI ALLONTANARE IL FEDELISSIMO SARKOZYSTA ÉTIENNE MOUGEOTTE DALLA DIREZIONE - LA COMPAGNA DEL MINISTRO MONTEBOURG È STATA APPENA NOMINATA DIRETTORE DI “LES INROCKUPTIBLES”...
Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Vent'anni sono passati da quando il presidente François Mitterrand veniva intervistato in tv dalle anchor woman Anne Sinclair e Christine Ockrent. Nella storia del giornalismo si ricordano scontri più feroci, domande più cattive, leader messi più alle corde, e non c'è da stupirsi: Sinclair era moglie del ministro dell'Industria Dominique Strauss-Kahn, e Ockrent moglie del ministro della Sanità Bernard Kouchner, entrambi scelti da Mitterrand.
Vent'anni sono passati, e se non arriveremo a vedere François Hollande interrogato da Valérie Trierweiler (compagna e giornalista di Paris Match), la vicinanza poco deontologica tra politici e giornaliste e la pesante influenza del Palazzo sui media continuano a essere francesi come la parata del 14 luglio.
Hollande ci prova, è vero: nell'ultima intervista tv ha evitato di usare con la giornalista Claire Chazal quell'intercalare «Vede, madame Chazal» tanto amato da Sarkozy, che sapeva di cooptazione e familiarità . Ma sono dettagli. La «Repubblica irreprensibile» promessa dal neopresidente è ancora lontana, e lo si vede dal giro di direttori, promozioni e licenziamenti che avvengono in questi giorni nei media francesi. La sinistra ha conquistato Eliseo, Assemblea nazionale, Senato, avrà tutti i poteri per i prossimi cinque anni: gli editori pensano a riposizionarsi, o comunque a mettere le persone fidate nei posti giusti.
«Les Inrockuptibles non saranno un organo del partito socialista, del governo o del capo dello Stato», ha proclamato ieri la neodirettrice editoriale Audrey Pulvar, e già la dichiarazione d'intenti mostra che c'è un problema. Tre mesi dopo essere apparsa sulla copertina de Les Inrockuptibles con una rosa (socialista) in bocca, la giornalista e compagna del ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg è stata appena nominata alla testa del settimanale dall'editore Matthieu Pigasse.
Quarantenne originaria della Martinica, brillante, impegnata e spesso polemica, attraente, Pulvar ha preso le sue funzioni ieri pomeriggio. E domani il giornale esce con due pagine - probabilmente non assassine - sul suo compagno, il ministro Montebourg. Il conflitto di interessi era già apparso evidente durante la campagna elettorale, quando sulla rete pubblica «France2» Pulvar aveva intervistato - o meglio fatto a pezzi - Jean-François Copé, segretario del partito di Sarkozy, e poi benevolmente interrogato Benoît Hamon, portavoce socialista e probabile amico di famiglia.
«La mia unica preoccupazione sono i lettori - ha insistito ieri Pulvar -, si renderanno subito conto se farò di questo giornale un mezzo di propaganda». Non lo farà , sarebbe troppo sciocco da parte sua. Ma non è questo il punto.
Il punto è la straordinaria porosità tra media e politica, che fa della Francia un caso speciale in Europa. Pulvar prende il posto di David Kessler, che ha lasciato la rivista per entrare all'Eliseo come consigliere comunicazione di Hollande. All'Eliseo c'è anche naturalmente Trierweiler, che continua a scrivere due articoli culturali al mese per Paris Match ma dispone di un gabinetto con sei persone al suo servizio.
E poi Valérie de Senneville segue la cronaca giudiziaria per Les Echos ed è sposata con il ministro del Lavoro Michel Sapin, mentre Nathalie Bensahel, capo degli Interni al Nouvel Observateur, è moglie del ministro dell'Educazione Vincent Peillon: siamo certi che, se mai entrassero in possesso di un'informazione sensibile per il governo, la scriverebbero sui loro giornali?
In questo mondo si muove con sempre maggiore potere Matthieu Pigasse, il banchiere di Lazard che oltre a essere editore di Les Inrockuptibles è uno dei tre azionisti di Le Monde (assieme a Pierre Bergé e Xavier Niel). Pigasse è stato collaboratore di Strauss-Kahn e pochi mesi fa ne ha nominato la moglie, Anne Sinclair (sempre lei, quella dell'intervista a Mitterrand vent'anni fa), a capo dell'Huffington Post francese.
A destra non si resta fermi. Dopo la vittoria di Hollande, l'industriale Serge Dassault, editore del Figaro, ha deciso di allontanare il fedelissimo sarkozysta Ãtienne Mougeotte dalla direzione; i vertici della tv all news «iTélé» hanno licenziato Robert Ménard, fondatore di Reporters sans Frontières e simpatizzante del Front National; il Journal du Dimanche ha cacciato lo scrittore Philippe Sollers colpevole di un articolo irriverente su Trierweiler, e il politicamente scorretto Eric Zemmour dopo l'estate avrà il suo tempo dimezzato su radio Rtl. Sarkozy chiedeva e otteneva teste; l'impressione è che Hollande, erede di una blasonata tradizione, non ne abbia neppure bisogno.
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