DALEMONI-ONI-ONI – FERMI TUTTI! NELL’INCHIESTA BARESE SULLE ESCORT SPUNTANO COME FUNGHI GLI AMICI DEGLI AMICI DI DALEMIX - SECONDO I PM L’AVVOCATO SALVATORE CASTELLANETA (CON TARANTINI & C.) AVREBBE “RECLUTATO PATRIZIA D’ADDARIO, BARBARA MONTEREALE E LUCIA ROSSINI PER FAVORIRNE LA PROSTITUZIONE” – E GUARDA CASO FU PROPRIO DALLA SUA MASSERIA CHE MAX PARLÒ DI “SCOSSE”, POCHI GIORNI PRIMA DELLO SCOPPIO DEL CASO D’ADDARIO…

Giacomo Amadori per Panorama.it
http://blog.panorama.it/italia/2011/09/15/inchiesta-escort-le-intuizioni-di-dalema-e-la-sua-amicizia-con-uno-degli-indagati/
http://www.youtube.com/watch?v=p5ei3NwbaTo>

 

L'avviso della conclusione delle indagini preliminari inviato dalla procura di Bari all'imprenditore Gianpaolo Tarantini e ad altre sette persone accusate di aver favorito e sfruttato la prostituzione di diverse ragazze ha un risvolto clamoroso.

Tra gli indagati infatti, c'è pure l'avvocato Salvatore Castellaneta (a lui, Tarantini e altri due uomini i magistrati contestano anche l'associazione per delinquere), buon amico di molti personaggi dell'entourage di Massimo D'Alema e in particolare dell'ex proprietario della barca Ikarus Roberto De Santis, poi ceduta allo stesso D'Alema (e di recente messa in vendita).

Castellaneta e De Santis sono stati anche rispettivamente sindaco effettivo e presidente della Milano Pace spa, la società realizzata a Sesto San Giovanni, che ha finanziato «Fare Metropoli», la fondazione dell'ex presidente della provincia di Milano ed capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, Filippo Penati.

Ebbene su 29 capi di imputazione contestati dalla procura di Bari in due compare il nome di Patrizia D'Addario, l'escort che costituisce l'alfa dello scandalo. In un caso (capo T) vengono chiamati in causa Tarantini e Massimiliano Verdoscia (all'epoca amico di Tarantini e De Santis) con l'accusa di aver favorito la prostituzione della D'Addario con Barbara Guerra e Ioana Visan tra il 10 e il 16 ottobre 2008.

Al capo V, invece, si legge che Tarantini, Castellaneta e Verdoscia sono indagati per avere «mediante un medesimo disegno criminoso reclutato Patrizia D'Addario, Barbara Montereale e Lucia Rossini per favorirne la prostituzione, dietro corrispettivo in denaro». Il reato sarebbe stato commesso tra il 27 ottobre e il 5 novembre 2008 a Bari e a Roma. Sette mesi più tardi la donna decide di rivelare le sue due notti a Palazzo Grazioli. La decisione matura tra la fine di maggio e l'inizio di giugno 2009.

Il 17 giugno sul Corriere della sera esce un'intervista esclusiva intitolata: «Incontri e candidature. Ecco la mia verità». Un articolo in cui la D'Addario racconta le sue due serate trascorse a Roma. Ma eccoci al risvolto: esattamente tre giorni prima dell'intervista, domenica 14 giugno, Massimo D'Alema, ospite nella masseria di Castellaneta, che si scopre oggi essere indagato per aver favorito la prostituzione di D'Addario, interviene in diretta nella trasmissione di Lucia Annunziata «In mezz'ora». E lancia un messaggio sibillino: «Io penso che la vicenda italiana potrà conoscerà delle scosse, non c'è dubbio.

Anche perché Berlusconi non è un uomo che accetti volentieri l'idea di un suo declino politico o umano, che poi sarebbe nell'ordine naturale delle cose. È un uomo animato da un mito di eterna giovinezza e questi miti sono sempre pericolosi».

A che cosa si riferisce D'Alema? Perché parla di «mito dell'eterna giovinezza»? Il leader del Pd precisò che per "scosse" si intendevano "momenti di conflitto, di difficoltà, anche imprevedibili, che richiedono un'opposizione in grado di assumersi le proprie responsabilità". E' un fatto che D'Alema fa le sue dichiarazioni dalla masseria dell'avvocato Castellaneta, l'uomo accusato dalla procura di Bari di aver "reclutato" Patrizia D'Addario con Tarantini e Verdoscia e di averne "favorito la prostituzione".

 

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