FERMI TUTTI! - NON APPENA IL FRATELLO DELLA ORLANDI HA DETTO “SAPEVO CHE NON CI POTEVA ESSERE EMANUELA NELLA TOMBA DI DE PEDIS”, LA POLIZIA SCIENTIFICA TROVA UNA CASSETTA CON ALTRI RESTI OSSEI CHE POTREBBERO NON APPARTENERE AL BOSS DELLA MAGLIANA, LA CUI SALMA ERA BEN CONSERVATA - DOPO 5 MINUTI, INTERVIENE “DAN BROWN” VELTRONI: “LA CASSETTA CONFERMA LA STRANEZZA DELLA SEPOLTURA, COME AVEVO SOTTOLINEATO IO IN PARLAMENTO”…

1- ORLANDI: IN BARA DE PEDIS CASSETTA CON RESTI DI OSSA
(ANSA) - All'interno della bara di Enrico De Pedis è stata trovata una cassetta con altri resti che potrebbero non appartenere al boss, la cui salma era invece ben conservata. Lo si apprende da fonti qualificate. I resti ossei saranno esaminati dalla polizia scientifica.

2- VELTRONI, CASSETTA CON OSSA CONFERMA STRANEZZA
(ANSA) - "La scoperta di una cassetta contenente delle ossa nella bara di De Pedis conferma la stranezza di una simile sepoltura e apre interrogativi a cui la magistratura darà risposte". Lo afferma Walter Veltroni che ricorda come "quando qualche settimana fa con una interrogazione parlamentare sono tornato a porre la questione e le mille domande ancora aperte il mio intento era proprio questo".

"Ora l'ispezione della tomba di De Pedis - sostiene l'ex sindaco di Roma - nella Basilica di Sant'Apollinare è il segnale di grande sensibilità e attenzione da parte della Procura alla ricerca della verità giudiziaria per il rapimento di Emanuela Orlandi. Ora è necessario andare avanti per eliminare l'anomalia della sepoltura del boss della banda della Magliana in un luogo sacro, anomalia che offende i cattolici e tutti i cittadini onesti. E andare avanti per cancellare i dubbi e il buio che sinora ha circondato il rapimento e la sorte della giovanissima Emanuela: lo dobbiamo a lei, alla sua famiglia, al nostro Paese. Per questo l'impegno della Procura e degli inquirenti è un buon segno".

3- POCHI MINUTI PRIMA: ORLANDI:FRATELLO, ERO CERTO CHE IN BARA NON CI FOSSE EMANUELA
(ANSA) - "Che Emanuela non ci fosse in quella bara non ne avevo dubbi". Questo il primo commento di Pietro Orlandi, subito dopo essere uscito dalla basilica di Santa Apollinare a Roma, dove è stata riaperto il sepolcro di Enrico De Pedis, l'ex boss della banda della Magliana, il cui nome è collegato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, il 22 giugno del 1983. "Finalmente - ha aggiunto - si può mettere un punto su questa pista, una delle tante che si sono susseguite negli anni".

4- ORLANDI: PROCURA ROMA, ATTIVITA' PER CERCARE RESTI RAGAZZA
(ANSA) - L'apertura della tomba di Enrico De Pedis si inscrive in "un'attività investigativa finalizzata "alla ricerca dei resti di Emanuela Orlandi". Lo afferma il procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, in una nota relativa all'attivà in corso oggi presso la basilica di Sant'Apollinare. In quest'attività investigativa rientrerà anche un'"analisi del materiale contenuto nell'ossario presente nella cripta della Basilica".

Quella in corso, spiega il procuratore di Roma, "é una perquisizione" a cui stanno partecipando il sostituto procuratore Giancarlo Capaldo e il pm Simona Maisto, titolari dell'inchiesta sulla scomparsa dell'Orlandi. A Sant'Apollinare sono presenti anche agenti di polizia giudiziaria della Squadra mobile, esperti della polizia scientifica e il medico legale. L'analisi della salma di Enrico De Pedis e dell'ossario è affidata alla dottoressa Cristina Cattaneo del Laboratorio di antropologia e odontologia forense di Milano. La specialista dovrà, in primo luogo, stabilire se all'interno dell'ossario ci siano reperti utili alle indagini.

 

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